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LE ASSAGGIATRICI regia di Silvio Soldini

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Mauro@Lanari     4½ / 10  24/09/2025 02:32:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Quante probabilità ci sono che sia avvelenato?" "Rischiamo comunque di morire tutt'i giorni". Fosse presa sul serio almen'una volta, quest'argomentazione svuoterebbe il senso del cinema antibellico per inserirlo nel mare magnum dell'opere dedicate alla nostra finitudine. Soldini adatta l'omonimo Premio Campiello 2018 della Postorino, che infatti apre il suo testo con Brecht: "Nel mondo l'uomo è vivo solo a un patto: / se può scordar che a guisa d'uomo è fatto", e tiene la guerra offscreen. Ma prima d'accettare l'incarico, la trasposizione era stata offerta alla Comencini che l'aveva sviluppata finché costretta ad abbandonare la regia, ma non la sceneggiatura, per via dell'accavallamento con "Il treno dei bambini". L'esito pasticciato è indigesto, con uno stile imprevedibilmente televisivo per il filmmaker milanese cresciuto a Rohmer e Antonioni: archi, primi piani, svenimenti. "L'ho visto ma non l'ho sentito" (Davide Turrini), "trama esile" (Valerio Caprara), "onesto ma non riesce ad incidere" (Andrej Bosco), "cerca una strada più intima, però... resta ... a metà strada, in una strana terra di mezzo, anche affascinante, ma dove l'impeto ... è frenato da una forma elegante e fredda" (Simone Emiliani).