CyberWYX 6½ / 10 01/09/2025 15:44:08 » Rispondi Da appassionato di lunga data dell'universo Nintendo - e in particolare del mondo di Super Mario e The Legend of Zelda - ho assistito al film al day one con aspettative contenute. E, in effetti, queste aspettative sono state in gran parte confermate.
Il film parte in modo brillante: ritmo vivace, tono spiritoso e un vero e proprio mosaico di citazioni, alcune anche piuttosto raffinate, che spaziano dall'epoca del primo Mario Bros. della sala giochi fino a titoli più recenti come Mario Kart o Super Mario 3D World. In questo senso, riesce a parlare con sincerità al videogiocatore adulto, oggi magari ultraquarantenne, evocando una memoria affettiva profonda e riconoscibile.
Allo stesso tempo, l'operazione è chiaramente pensata per un pubblico molto ampio, soprattutto giovane e trasversale. Alcune scelte musicali – brani pop e rock commerciali, totalmente estranei al mondo Nintendo – sono inserite più per assecondare le abitudini del pubblico generalista che per rispetto dell'estetica originale. Analogamente, personaggi come Peach e Donkey Kong vengono deliberatamente rielaborati per renderli più attuali, più "iconici" secondo gli standard narrativi contemporanei. Peach, in particolare, abbandona completamente il ruolo passivo della principessa da salvare per assumere tratti da eroina action; Donkey Kong diventa una spalla comica competitiva, più vicino a certi archetipi occidentali da film d'animazione. È una scelta che, al di là di ogni considerazione di gusto, sembra funzionale a preparare futuri spin-off, tanto cinematografici quanto e soprattutto videoludici. Un'operazione più strategica che culturale, che guarda al potenziale del franchise sul mercato globale prima ancora che al rispetto del materiale originale.
Particolarmente discutibile risulta la caratterizzazione di Bowser, fortemente segnata dalla presenza di Jack Black, la cui impronta attoriale e musicale sovrasta quella del personaggio stesso. Non è solo una questione di stile: è un'interferenza che snatura l'archetipo classico dell'antagonista Nintendo, trasformandolo in una figura più comica e caricaturale di quanto il contesto richiederebbe. È una tendenza ormai frequente, quella di mettere in primo piano la personalità dell'attore anziché il ruolo, ma resta una scelta che, in questo caso, limita l'efficacia e l'autenticità dell'adattamento.
Il film, nel complesso, è tecnicamente curatissimo: l'animazione è brillante, la direzione artistica è fedele all'immaginario Nintendo, e la quantità di richiami – dai power-up ai livelli platform a scorrimento laterale – farà la gioia dei fan più attenti. Tuttavia, sotto la superficie smagliante resta la sensazione di un'opera costruita più per capitalizzare sull'icona che per approfondirla davvero.
In sintesi Super Mario Bros. – Il film è un prodotto di ottima qualità produttiva, che diverte e appaga chi cerca nostalgia o intrattenimento per famiglie. Ma lascia poco dietro di sé: una storia esile, personaggi semplificati e una direzione creativa che guarda più al marketing globale che alla profondità del mondo e della storia Nintendo. Resta il piacere di ritrovare mille dettagli amati e riconoscibili, ma la magia vera, quella capace di fondere racconto, gioco e mito, "is in another castle".