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28 ANNI DOPO regia di Danny Boyle

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Mauro@Lanari     6 / 10  04/08/2025 00:26:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"La magia della placenta": 28 come ciclo di lunazione, fecondità e fertilità, però non com'in "Donnie Darko" (Kelly 2001) bensì com'in "I figli degli uomini" (Cuarón 2006). Si parte con un sacerdote che regala una collana con la croce in quello che crede essere il giorno del giudizio e s'arriva col medesim'oggetto rovesciato simbolo dell'Anticristo, qui con le sembianze d'Alex d'"Arancia meccanica" coi suoi drughi (anche Alex era senza figura paterna). In mezzo tanta roba però con un unico significato: "L'interesse per le storie a sfondo apocalittico non è diminuito. Non so se questo sia legato al fatto che stiamo vivendo tempi tremendi. Di certo, gli orrori del mondo non sono diminuiti da quando abbiamo girato il primo capitolo, semmai sono peggiorati e influenzano sia il dibattito sugli orrori della guerra che quello delle infezioni presenti nel film" (Boyle a Wired). Da "The Road" di McCarthy/Hillcoat fin'al kurtziano dottor Kelson di Fiennes, una cartolina dall'inferno, dall'oscurità conradiana, una distopia che ancora una volta non ci ammonisce sul futuro ma è allegoria del presente storico cristallizzato. E in cotanto "memento mori" acquisirebbe valore la sopravvivenza della specie: perché? Garland non ha letto Wilson o Dawkins? Godiamoci quest'Antropocene macilento con la Sinnfrage irrisolta. Ed è falso che la natura sia "incontaminata".