williamdollace 6½ / 10 03/08/2025 00:00:33 » Rispondi Imprigionati da subito nell'invisibile che si aggira quale personaggio assente e presente (l'io e spettatore) fra le mura di una casa prima disabitata e poi abitata. Tralasciando la storia la sostanza si fa tecnica e montaggio, lente sfeoridale che si aggira in piano sequenza seguendo le azioni e le loro conseguenze, agendo come ostacolo infestante, indisponendosi e nascondendosi in un impeto pudico dello spiare da una sensazione che é presenza e che diventa azione perturbante. Regia montaggio e fotografia di Soderbergh che si conferma un talento di metanarrativa attraverso il mezzo e di narrazione attraverso la sua stessa sottrazione. Presenza diventa infine liberazione, oltre il materiale, verso il cielo e l'ignoto (spazio) profondo.