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PRESENCE regia di Steven Soderbergh

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Filman     6½ / 10  24/07/2025 22:41:07 » Rispondi
Ci sarebbe poco da fidarsi di Steven Soderbergh, un regista che negli ultimi venticinque anni ha alternato pochi film buoni a tanti film insulsi e a qualcun altro orripilante, ma sempre nell'ottica di produrre a basso costo, diciamo, per guadagnare il doppio, il triplo o comunque sempre tra i 10 e i 20 milioni. Un regista borghesotto, con niente da raccontare e sempre all'inseguimento dei festival, ma solo per farsi vedere.
In questo caso, per alzare il livello di guardia, aggiungiamoci una promozione basata sui pareri entusiastici di quotidiani mai sentiti prima, che accompagnavano un trailer che sembrava promettere il nuovo Paranormal Activity.

Se PRESENCE prometteva delusioni, allora la visione può anche garbare: alla fine ci si trova davanti ad un thriller e non ad un horror, dove gli spaventi non esistono e dove la storia di fantasmi si mescola al racconto di una gioventù con problemi.

Non rinvigorisce, non riscrive, non decostruisce, non ripropone e non rilancia il genere con i medium e le presenze spiritiche. Anzi, oggi come oggi è già un miracolo riuscire a fare un film di questo tipo con una propria dignità.

La cosa che funziona di più sono i personaggi, ben delineati nelle loro dinamiche familiari, nelle quali si capiscono quali sono i legami positivi e quelli negativi degli uni verso gli altri. O per meglio dire, tutto viene raccontato ma senza che venga fatto il disegnino allo spettatore.

Insomma, è un film che si lascia vedere, ma che purtroppo ha anche poco da dire.
Ha due idee registiche, cioè il POV e lo stacco di montaggio e quest'ultimo non funziona perché sono troppo lunghi i neri.
Si fa il tifo per alcuni personaggi e si odiano altri. Era l'unico intento di questo film. E lo ottiene. Ma parliamo di briciole. E con le briciole non ci si sazia.