Filman 7½ / 10 22/07/2025 23:37:23 » Rispondi Cosa fare quando passi dall'essere l'enfant prodige della Marvel al futuro capo dei rivali della DC? Cosa fare per poter portare al successo la nuova casa di produzione, lasciando il tuo lavoro alla Marvel alle spalle come la scia di una cometa e puntando alla ricostruzione delle macerie della tua nuova casa? No, James Gunn non si è domandato questo. Probabilmente si è domandato: come faccio soldi sul lungo periodo e come creo una transizione adatta ad ogni fetta di pubblico per fare in modo che la DC sia la Marvel dei prossimi dieci anni? Ma, in fondo, tutte queste domande hanno le medesime rsposte.
SUPERMAN è un film che, con una lunga cannuccia, beve dal bicchiere della Marvel. E così ci si trova di fronte a trame apparentemente complesse, piene di nomi di corporazioni intergalattiche e personaggi di cui a nessuno interessava sapere il nome o piene di teorie fantascientifiche spiegate nel dettaglio come a volerci convincere che le fesserie fantascientifiche che ci vengono mostrate sono attendibili. Fiumi di antiprotoni, varchi spazio-dimensionali, universi tasca con buchi neri... Andiamo! E' proprio una roba Marvelistica! James Gunn non vuole riportare la dimensione del super-hero movie ai film d'avventura o ai film anni 80-90 e convincerci che ciò che vediamo non va preso troppo sul serio. Ci prova un po rendendo Mr Terrific un personaggio che sembra uscito da The Big Bang Theory per scherzarci un po' su, ma purtroppo il suo pubblico oggi è fatto anche di nerd super-appassionati di videogiochi e giochi da tavolo, dove ogni cosa va spiegata e dove c'è sempre spazio per ampliare la "lore". Però il pubblico si può abituare. Un po' alla volta.
Innanzitutto abbiamo un film che parte in media res, non diverso da un sequel, ovvero non diverso dalla maggior parte dei film di blockbuster, pur essendo uno stand alone. E' un nuovo linguaggio contemporaneo? Nì. Sarebbe stato bello se avesse teorizzato su questo nuovo modo di raccontare le storie e personaggi senza prima costruirle. Invece Gunn sembra proprio fare necessità senza virtù. E' un linguaggio cinematografico contemporaneo preso e messo a disposizione, senza farsi troppe domande.
Poi abbiamo a che fare con un film geopolitico o di politica estera. Ma potremmo dire: persino Eternals e Black Adam lo erano, ed erano film di supereroi di seconda fascia, non troppo riusciti e non troppo apprezzati. Tutto vero, però questo film parla di trumpismo, di manipolazione dell'informazione, di Russia, di Israele. C'è poco da fare: è importante per l'oggi. E questo Superman si trova a dover fare i conti con le realtà governative meno affidabili, non dovendo più fare le veci di una nazione: è un'importante novità per il genere, più eversiva dell'animalismo e del pacifismo che contiene al suo interno.
Ma queste sono tutte cose, compreso il lato che strizza l'occhio ai più nerd, a cui oggi ci siamo abituati.
Cosa è novità? Be, fortunatamente, le cose veramente buone del film. Innanzitutto, i momenti emotivi ben costruiti finalmente esistono in questo genere di film. Poi, le scene d'azione che vogliono essere coreografiche ed estetiche più che orgasmiche. Oppure, le trovate che teorizzano e ironizzano sul lato videoludico del nuovo action "snyderiano" (i controller di Lex Luthor). E poi ancora: l'utilizzo delle canzoni rock-pop che Gunn si porta dietro da tempo immemore; storie d'amore mature; i personaggi auto-ironici come Lanterna Verde; i personaggi puri e buoni, come Metamorpho o Superman. E così via. Strano a dirsi ma un supereroe buono è diventata una novità.
Per il resto ci troviamo di fronte ad un film un po' troppo velocizzato dai tagli, probabilmente. Scorre veloce come la scrollata di un social network. Ti riempie la mente di personaggi e fatti prima ancora che questi vengano mostrati, spiegati o che abbiano senso: basta la pubblicazione di un video o il passaggio in TV di un servizio giornalistico per passare dal tirare le lattine in testa a Superman al far capitolare un magnate idolo della masse. Letteralmente subito dopo! Ok, sono cose difficili da mettere in scena, le fake news e l'opinione di massa, soprattutto in un film di poco più di due ore dove accade tutto quello che accade in questo film. Però così forse è un po' troppo. E nelle scene apocalittico-galattiche come al solito non si capisce niente.
Ma stiamo pur sempre parlando del film più importante degli ultimi 5 anni. Non per l'arte o il movimento. Ma per il cinema odierno.
Avesse floppato questo film avremmo parlato della fine dei cinecomics. Ma se le premesse sono queste probabilmente per i prossimi film DC il guinzaglio verrà sciolto, lasciando che ironia, divertimento, fumettismo, punkrock, sensibilità ed emotività prendano il sopravvento. Perché l'obbiettivo è rendere la DC la nuova Marvel, non la vecchia. E il pubblico si può abituare. Un po' alla volta.
E quindi cosa ci aspetta? Altri dieci anni di film di supereroi ma diversi da ciò che abbiamo visto finora?