caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

L'ORTO AMERICANO regia di Pupi Avati

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
The Gaunt     6½ / 10  14/07/2025 20:17:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se vogliamo vedere a livello narrativo il film di Avati è un insieme di forzature ed incongruenze che, ad un certo punto della visione, non me ne importava più nulla, come se il regista stesso non dia peso a quello che sta raccontando. Il protagonista stesso, dal passato mai palesato in maniera evidente nel film, sappiamo soltanto che è stato ricoverato per due anni in manicomio perché confondeva la realtà con l'immaginario, che in fondo si sposa bene con il tono del film: instabile come la sua salute mentale. L'orto americano quindi sembra un contenitore del cinema di Avati, molto legato al ricordo ed alla memoria con la sua anima gotica che riecheggia continuamente nei suoi paesaggi della bassa padana ferrarese. Il bianco e nero della fotografia sposa bene questo tipo di impostazione che rende tali paesaggi più cupi e minacciosi alla pari con i personaggi. Folgorato dalla visione angelica di questa ausiliaria americana il protagonista idealizza questa figura per poi scoprire, anche in America, rapporti familiari malsani e lacerati come in Italia. A mio parere non è il miglior film di Avati, tuttavia è stato un po' troppo bistrattato da critica e pubblico. E' un film che vive quasi esclusivamente di suggestioni, rispetto all'elemento puramente narrativo.