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THE WALKING DEAD: THE ONES WHO LIVE - STAGIONE 1 regia di Bert Bertie, Michael Slovis, Michael Satrazemis

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Gabe 182     6½ / 10  08/07/2025 01:57:25 » Rispondi
Finalmente siamo riusciti a vedere il ritorno di Rick Grames nel mondo di The Walking Dead, un ritorno che si è fatto molto attendere, e visto il risultato finale, forse anche troppo.
The Walking Dead: The Ones Who Live rappresenta un atteso ritorno nell'universo narrativo della celebre serie post-apocalittica, segnando la ricomparsa dei protagonisti Rick Grimes e Michonne. Concepita come un racconto intimo ma ambizioso, la miniserie mira a coniugare elementi emotivi con una narrazione su scala più ampia. Tuttavia, nonostante alcune qualità evidenti, il risultato finale appare disomogeneo.
Il principale punto di forza dell'opera risiede nell'interpretazione dei due protagonisti: Andrew Lincoln e Danai Gurira dimostrano ancora una volta grande intensità e affiatamento sullo schermo. Le sequenze che li vedono insieme restituiscono autenticità e profondità emotiva. Accanto ai protagonisti, il cast di supporto offre prestazioni complessivamente solide ma non sempre valorizzate dalla scrittura. Terry O'Quinn, nel ruolo del Generale Beale, si distingue per presenza scenica e autorevolezza, ma il suo personaggio – potenzialmente centrale – rimane poco esplorato. Lesley-Ann Brandt (Pearl) fornisce un'interpretazione credibile, anche se il suo ruolo è funzionale alla trama più che realmente approfondito. Merita una menzione a parte Pollyanna McIntosh, che riprende il ruolo di Jadis con la consueta ambiguità e determinazione. La sua interpretazione conferma la capacità di dare corpo a un personaggio enigmatico e moralmente sfaccettato. Jadis agisce come figura di collegamento tra il passato e il presente narrativo, riesce a trasmettere sia freddezza calcolatrice che conflitti interiori, pur operando all'interno di una sceneggiatura che le concede spazi limitati. La sua presenza aggiunge tensione morale alla dinamica con Rick, pur senza trovare piena espressione drammatica.
Dal punto di vista tecnico, la serie presenta una regia curata, con una fotografia ben studiata e una colonna sonora funzionale, che contribuisce a creare un'atmosfera coinvolgente.
Nonostante le buone premesse, The Ones Who Live fatica a distinguersi sul piano narrativo. Il ritmo si presenta altalenante, con alcuni episodi che scorrono in modo fluido e altri che appaiono eccessivamente dilatati. La scrittura indulge talvolta in soluzioni già ampiamente sperimentate nella serie madre, riducendo l'elemento di novità. Il mistero del CRM non viene approfondito in modo sufficiente, risultando più uno sfondo vago che un motore narrativo ben definito.
The Ones Who Live si configura come un prodotto pensato principalmente per i fan di lunga data, offrendo un epilogo emotivo e sentito per due dei personaggi più iconici della saga. Tuttavia, se si guarda al valore dell'opera in sé, al di là del richiamo affettivo, emerge una narrazione che avrebbe potuto ambire a maggior profondità e coerenza. Pur non essendo priva di meriti, la miniserie si attesta su un livello medio basso, lasciando la sensazione di un'occasione parzialmente mancata.