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MIRTILLO: NUMERUS IX regia di Desiderio Sanzi

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eLVis75     6½ / 10  04/05/2025 17:05:33 » Rispondi
Mirtillo numerus IX è un oggetto strano. Se dovessimo giudicarlo usando il prisma del racconto che si è ormai canonizzato, probabilmente sarebbe largamente insufficiente. Ma se guardiamo al cinema del passato, a un certo cinema ormai persosi quasi del tutto. Un cinema sperimentale, dove la storia è molto meno importante delle immagini, dove il senso lascia il posto alle sensazioni, un film che non fornisce risposte ma fa scaturire domande. Insomma, Mirtillo numerus IX, al contrario di quanto prodotto dagli ultimi venticinque o trent'anni di cinema, non rassicura lo spettatore, non lo prende per mano ma lo sfida, mettendolo alla prova. Lo mette alla prova per la comprensione di cosa sta accadendo, del perché sta accadendo e a chi sta accadendo. Lo mette alla prova anche sulla pazienza, perché bisogna stare al gioco per arrivare fino in fondo al film.
Ecco, se volessimo trovare difetti a questo film sarebbero tutti di ritmo. Sarebbe bastato trovare più situazioni come quelle che si affastellano nella seconda parte e seminarle lungo il cammino per rendere la visione più agevole. Ma, sia chiaro, Mirtillo numerus IX non vuole rendere proprio nulla agevole. Sta alla capacità evocativa di Desiderio Sanzi, ai suoi segni nascosti, e alla strepitosa bravura dell'interprete Fabio Fieri reggere il film. Anzi, Fieri è la colonna portante senza la quale il gioco simbolico del film rischierebbe di crollare in un secondo. Un'impresa titanica per un attore così piccolo in statura ma di cose grande talento.
Da vedere, per ricordarsi che il cinema è anche Lynch, Pasolini, Bunuel, Jodorowsky. E non solo un prodotto mass market.