Filman 5½ / 10 27/04/2025 13:40:28 » Rispondi Nel periodo in cui è spopolato, ovvero gli anni 80, il genere fanatsy di stampo cavalleresco-epico non era un bel cinema. Willow era un film brutto non per la carenza tecnica ma per carenza accademica. Persino il bel cult Excalibur reggeva sulla spettacolarità ma era narrativamente nullo, praticamente. Forse solo Legend di Ridley Scott riuscì a piegare il genere per farne arte audiovisiva. L'impegno dietro alla scrittura era molto marginale, così come l'impegno degli attori, perché nessuno in realtà stava pensando di fare dell'arte ma si pensava che la presenza di cavalli, castelli, storie di magia e colpi di spada fossero l'unica ragione per cui quei film venivano fatti e visti e, anzi, abbassare l'asticella della qualità in qualche modo aiutasse a "naturalizzarli". LADYHAWKE ha una idea mitologica, questa del falco e del lupo che non raggiungono mai la forma umana insieme, così interessante che sembra tratta veramente da qualche leggenda norrena. Ma poi ha un Matthew Broderick che soffre di eccessi di umorismo, ha un Rutger Hauer che sembra indossi un dolcevita, ha una Michelle Pfeiffer che sembra uscita dal parrucchiere chiedendo un taglio giovanile e alla moda, ha una musica rock improponibile, ha delle recitazioni da parte delle comparse ridicole, ha dei costumi che ovviamente non sono il massimo, ha dei dialoghi scontatissimi ma per nulla plausibili, ha sbalzi di enfasi molto stucchevoli, e così via. L'idea di avventura e di azione dietro al film corrisponde ad un ragazzino che si nasconde in mezzo ai tavoli o al salvataggio di un cane dall'acqua. E Richard Donner al tempo non era ancora scioltissimo come tecnico. Insomma è un film molto forzato e molto poco curato, che tira la coperta del budget tutta da una parte, denudandosi sull'altra metà. Si salvano le scenografie reali con il loro incredibile impatto e la fotografia di Vittorio Storaro che gioca con i colori rosei dell'alba e del tramonto ma anche con dei blu notturni modernissimi.