Filman 8 / 10 07/03/2025 09:26:46 » Rispondi THE ARRANGEMENT vive sulla scia de "La valle dell'Eden" e di "Splendore nell'erba", condividendo il problema, per i suoi protagonisti, di essere dei tasselli nel puzzle sbagliato o di essere dei tasselli di troppo o di essere loro stessi un puzzle con dei tasselli mancanti: la visione accusatoria della società, l'esplosione di comportamenti schizofrenici e la ricerca del non essere più infelici. In questo film, specificatamente, si sacrifica il lato psicologico per abbracciare uno stile esistenzialista anche piuttosto didascalico che riguarda lo smarrimento del credo di uno stile di vita casa-famiglia e il rapporto distruttivo con il padre (altro tema comune per Elia Kazan). Tutto molto interessante, visto in chiave anti-borghese ma anche in chiave autobiografica per il regista turco-americano. Ciò che però balza all'occhio è questo exploit di tecniche moderne da parte di un regista che fino al giorno prima sembrava ancora legato al cinema degli anni 40. Parliamo di: riprese da lontano, zoom, flashback in dissolvenza veloce, stile pop e tutto ciò che ha segnato la New Hollywood. Ci troviamo in un periodo di grande esplorazione, per via dei nuovi sistemi audiovisivi e per le grandi libertà nate dalla fine dello Studio System e del Codice Hays, e sicuramente qui c'è del pionierismo tecnico... ma c'è anche tanto trambusto sia di soluzioni che decostruiscono la narrazione, sia di temi che si accavallano. Non sarà certo il più impressionante film esistenzialista mai fatto ma rimane un film straordinario. La supernova di uno dei registi del cinema classico americano.