Mauro@Lanari 3½ / 10 21/02/2025 20:45:37 » Rispondi Dop'il "direct-to-Oscar" dell'anno scorso con "La zona d'interesse", una vagonata di ******* s'una "teologia della Shoah" superata da 60 anni e ancora ferma all'ottusa triade Weil-Wiesel-Arendt, una nuova produzione britannico-statunitense tenta il bis con la teologia cattolica postbellica affidata a Berger, che l'Oscar l'ha già vinto nel 2023 per un "accademico" adattamento del romanzo di Remarque. Che Harris sia uno scrittore di fantapolitica e fantareligiosità è un dettaglio marginale, la storia del Cristianesimo gronda di fatti reali ben più scandalosi (sul tema suggerirei un biopic su Congar), ma perché scomodarsi? Nel sofismo digitale è più che sufficiente essere persuasivamente sedotti e imboniti, mentre il Vaticano ha buon gioco nel definirlo "un'involontaria parodia". Christie dentro la Sistina? "Dieci piccoli indiani" è diventato il format d'ogni pseudo-talent mondiale.
Ps: "La Papessa" era il miglior circolo ARCI patavino di musica indie-underground ballabile, Ibiza all'università; il mio miglior amico dell'epoca è stato il traduttore italiano di "The divine feminine" della Mollenkott (Messaggero '93: potete controllare sull'OPAC). Fosse questo il punto.