Gabe 182 7½ / 10 12/02/2025 01:59:34 » Rispondi Distante dai classici film in stile gibsoniano, L'uomo senza volta del buon Mel è comunque di ottimo spessore, non un capolavoro, ma vale veramente la pena di vedere. Il tema del "diverso", violentemente emarginato dalla comunità, rimanda a molte pellicole che già hanno affrontato l'importante assunto, per sensibilizzare il pubblico: ma al primo film diretto da Mel Gibson va riconosciuta una coerenza di fondo che lo porta a non perdersi in melensaggini, sfiorando il dramma per giungere ad un finale che tutto sommato lieto non è. Il film è condotto molto bene, fotografia eccellente, tempi rispettati, dialoghi semplici ed aperti, retorica e vita vissuta si intrecciano in una storia dai risvolti tragici. Fanno da sostegno la musica, i passi di alcune tragedie di Shakespeare ,la lettura dell'Eneide, Enea scampato all'incendio di Troia ecc. Ottime le interpretazioni, da un Gibson molto convincente nei panni del ex prof McLeod personaggio dal volto sfigurato che vive quasi in isolamento nella sua zona, nel Maine, in una grande casa presso il lago, a Nick Stalh nei panni di giovane Chuck, da tutti offeso e preso in giro per la sua incapacità, fino a Maragret Whitton nei panni della madre di Chuck. Ma anche tutto il resto del cast non sfigura di certo. Ammetto di essere rimasto sorpreso, un Gibson in versione diversa per quello che interpretava in quegli anni, un'esordio alla regia più che ottimo, si affermerà definitivamente come regista due anni dopo con Braveheart.