caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL GLADIATORE II regia di Ridley Scott

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
JOKER1926     1 / 10  18/11/2024 02:46:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'idea stuzzicante del ritorno ai vecchi fasti è una chimera che affligge molte regie.
Questa volta tocca a Ridley Scott fare i conti con un'amarissima realtà. Dopo l'epocale "Il gladiatore" (pellicola del 2000) omaggiata a suon di premi e successo in tutto il mondo, il cineasta si cimenta in un lavoro abbastanza improbabile coadiuvato dal fisiologico placet degli incassi (ci mancherebbe), dunque, torna sul grande schermo l'idea dell'arena e dei combattenti dell'Impero Romano.

"Il gladiatore II" scatena allo stesso tempo curiosità e perplessità nel cuore di chi ha amato un film "compiuto" e perfetto nell' espressione totale di dramma e vita del generale Massimo Decimo Meridio.
La seconda operazione di Scott, insomma, è un po' come rinnegare una fede per un nuovo ideale, processo ingarbugliato che rischia di portare risultati parecchio modesti.

Le chance di imbattersi con un Capolavoro qui, sono quasi pari allo zero. Ma fra il Capolavoro e il disastro, tuttavia, potrebbe esserci qualche strada salvifica…
Il percorso intrapreso da Scott, invece, conduce dritto agli inferi.

"Il gladiatore II" è in primis un'offesa per la stessa regia, ma i soldi nel Cinema non puzzano mai. La fatica di Scott regge in maniera ammissibile nella prima ora, ove la curiosità e le sequenze mastodontiche mantengono accesa un minimo di speranza. La morte del prodotto si verifica nella seconda parte ove collassa la narrazione al cospetto di scempiaggini senza fine fra il trash e lo splatter dell'arena. Sul trono della vergogna l'intero cast di attori, alcuni sono quasi da B-movie, gli altri sono stroncati dalla stessa sceneggiatura.
Ma nello specifico caso de "Il gladiatore II", la vergogna regna sovrana su più piedistalli, al di là della debolissima narrazione (già nominata) e degli attori che bazzicano fra l'indegno e l'opaca empatia, segnaliamo una sceneggiatura di livello ignobile. Forse è quest'ultima ad essere l'elemento di cruciale danno irreparabile del disegno cinematografico di Scott.
Dialoghi da scuola elementare, personaggi ridicoli ben oltre il trash e vicende che sembrano esser state ideate dalla mente di qualche adolescente. Si combatte e si muore molto velocemente in arene polverose ove la (presunta) spettacolarizzazione dell'immagine si gioca la reputazione fra il kitsch e la massima banalità concettuale.
Ad esser ancora più ignobile della sceneggiatura sono sicuramente i richiami al primo film che rimettono in discussione ruoli e situazioni della sacralità del vero "Il Gladiatore". Lucilla svenduta per quattro denari e storie intestine buttate nella mischia per ridicolizzare il primo prodotto e render limitatamente "credibile" il secondo.

"Il gladiatore II" è un carnevale di bestialità concettuali, una presa in giro e una mancanza (gravissima) di rispetto verso il pubblico pagante.