matt_995 8½ / 10 11/11/2024 15:59:45 » Rispondi Piccola premessa: io ci metterei la firma con lo stile di vita che garantisce la sostanza. Una settimana vai in giro a fare il fico, la settimana successiva poltrisci a casa e ti riposi guardando la TV e le serie Netflix. Il mio sogno proprio.
Scherzi a parte, The substance è un bellissimo film con un altrettanto bellissima estetica ma a differenza di altri horror recenti c'è anche della sostanza qui, una substance non a caso, e soprattutto una sceneggiatura ferrea che si concede anche diverse licenze naif e grottesche e per questo coraggiose (oggi più che mai). Non sopporto come gli spettatori oggi siano ossessionati dalla verosimiglianza e il grottesco e l'assurdo (anche quando ottimamente calibrati) provocano sdegno e risolini.
A un certo punto, gli spettatori di fianco a me al cinema, quando la Qualley estrae un cosciotto di pollo dall'ombelico, eclamano "Dai, è impossibile". Avrei voluto rispondere "Ah, quindi le cose successe finora (letteralmente un corpo che viene espulso dalla schiena di un altro corpo) ti sembravano possibili?"
The substance invece ci fa fare un bel salto nel passato, quando i cinefili si prendevano meno sul serio e il cinema d'autore poteva essere anche d'intrattenimento, putrido o eccessivo e ci porta ai bei tempi dei vari (e stracitati) Society, La Mosca, La morte ti fa bella, senza dimenticare i film sulle grandi dive tramontate. Se c'è una cosa che non ho gradito, paradossalmente, è proprio il personaggio della Moore, un po' passivo, un po' anonimo. Avrebbe potuto dare filo da torcere al suo Mr Hyde ma il massimo delle sue contromosse è stato cucinare un banchetto disgustoso. Meglio la Qualley ma per me spicca, per quel poco che si vede, un viscidissimo Quaid (un Harvey, non a caso) ben più schifoso della creatura del finale.