JOKER1926 5 / 10 25/10/2024 03:34:32 » Rispondi Michele Soavi appartiene alla cerchia dei "mestieranti" del Cinema italiano di un tempo che non oggi non esiste più. Fra momenti di lucida arte e altri di immonda produzione artistica, Soavi ha offerto comunque decenti contributi alla causa. Nella specifica categoria del thriller/horror con questo tipo di regia, si rischia di trovarsi davanti a sorprese varie: il tutto o il nulla.
"Dellamorte Dellamore" ahimè non sembra rappresentare artisticamente tanta roba, non siamo al cospetto di un film "strutturato", questo di Soavi è un esercizio di stile basato essenzialmente su una bellissima cornice gotica, "Dellamorte dellamore" è una sorta di anacronistico quadro che appeso alla parete fa il suo effetto, ma al medesimo tempo, è un oggetto pesante che rischia pure di cadere in testa agli spettatori. Preso da uno spunto letterario, il film di Soavi ha dalla sua delle peculiarità importanti (per carità) fotografia, attori e scenografie (premiate con il Donatello) e poi… basta. La durata del prodotto è malamente proporzionata al suo contenuto, la narrazione non esiste e si procede con lentezza e ripetitività fra nebbia, zombie e poco altro. Il navigato spettatore noterà pure delle bellissime sequenze magistralmente fotografate (segnaliamo quella dell'ospedale con la MDP che fluisce in orizzontale marchiando dettagli da altre prospettive) ma da Soavi è lecito "pretendere" un'esattezza artistica. Il prodotto annoia, parliamoci chiaro, evitiamo panegirici; consuma le cartucce in un tempo breve e con coerenza percorre le strade del delirio e del trash. In un ambaradan improponibile di corbellerie kitsch non manca spazio anche per superficiali e pacchiane indagini filosofiche/esistenziali.