Filman 8 / 10 09/09/2024 15:47:17 » Rispondi I primi film di David Fincher non rispettavano l'arte cinematografica. Questo potrebbe anche combaciare con lo spirito punk e anarchico, estremamente critico, seppur in termini retorici, nei confronti del sistema e dello stile di vita american-occidentale. Fatto sta che persino un regista dal sangue gelido come lui ha dovuto navigare nelle acque di un cinema di impronta action, digitalizzato, ipercinetico, spaccone, influenzato dalla televisione, evirato delle regole della scuola cinematografica e altro ancora. L'incontro tra la ricerca estetica massima e pura, che contraddistingue da sempre l'autore, con delle sceneggiature che sembravano scritte sotto l'effetto di stupefacenti è quello che ha permesso a questi primi film dello stesso regista non solo di essere dei cult ma anche di essere stati espressi al loro meglio, partendo dal limite di essere un po' strambi: basterebbe pensare a cosa sarebbe venuto fuori se fossero stati diretti dagli shooter di nuova generazione che stavano iniziando a lavorare in quel periodo. Fortunatamente, abbiamo invece fotogrammi grandiosi, fotografati da Dio e ricchi di dettagli. FIGHT CLUB è un film pazzoide, invecchiato male se si pensa ai cattivi insegnamenti mascolini che ci porta oggi ma invecchiato bene per il suo essere lucidamente fuori di testa. E' divertente, demenziale e mentalmente malato. Assembla tutti gli stili del cinema post-moderno di quegli anni, compreso di montaggio serratissimo unito alla voce fuori campo, per esempio, o anche della figurazione di metafore raccontate durante il film. Insomma si tratta di una pellicola che concentra una miriade di cose, sfrecciando senza freni, senza fregarsene di fare un racconto credibile e puntando tutto su dei personaggi super-cool.