Elfo Scuro 8 / 10 31/08/2024 05:28:14 » Rispondi La potenza evocativa emozionale di questo film di Woody è (purtroppo) indirettamente proporzionale alla fama che si porta dietro. Se contiamo già che per il regista stesso è un film "non riuscito" nell'idea che si è fatto durante la stesura e presupposti del risultato finale, si può (forse) vacillare sul suo valore oggettivo. Tolta questa scomoda premessa, le prove del cast sono d'alta qualità se poi ci aggiungiamo la regia (ispirata, tributo o immolazione a Bergman) quello ci troviamo davanti è un dramma sentimentale molto forte e reale. Mia Farrow (forse) offre la sua prova migliore in anni di cinema, in particolare una scena è talmente reale che spacca letteralmente la quarta parete per vocazione alla recitazione. Certo la Farrow è da citare, ma anche il lavoro svolto da: Dianne Wiest, Elaine Stritch, Denholm Elliott, Jack Warden e Sam Waterston risulta di un'intesità davvero palpabile e viva. Woody in una sorta di emulazione del suo più grande maestro, forse nel voler mettere questo confronto lui può anche perdere ma se messo in una scala divisa di comparazione per me il risultato è ottimo. Tutto girato in interni, con la telecamera che si muove naturalmente e con una colonna sonora davvero di grande qualità. Un Allen diverso, personale, facilmente fraintendibile per la sua diversità stilistica rispetto ad alte opere ma non per questo minore o trascurabile. L'essenza del dramma scaturisce in particolare dai più abili commediografi e questo Woody lo ha ancora una volta dimostrato.