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KINDS OF KINDNESS regia di Yorgos Lanthimos

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The bitter end     4 / 10  08/08/2024 10:42:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Opera da considerarsi minore all'interno della filmografia di Lanthimos, direi quasi girata con "la mano sinistra" (ed infatti ho letto che le riprese si sono svolte in tempi brevi mentre curava il montaggio di Povere Creature!)

Ad ogni modo a me non è piaciuta per nulla.
Trovo apprezzabile la voglia di portare all'attenzione temi importanti e sempre attuali come: lotte di potere all'interno delle relazioni, dipendenze affettive in rapporti sub/dom e questioni sul consenso ma il prodotto finale lo trovo scadente.

Innanzitutto non pare neanche un film ma una serie antologica, essendo gli episodi totalmente slegati tra loro. Altri affermati registi, penso ai fratelli Coen o Garrone, si sono cimentati con questa forma narrativa ma nei loro lavori c'era sempre qualcosa che connetteva le varie vicende, come ad es. il contesto storico-geografico all'interno del quale si muovevano i personaggi mentre in Tarantino o Ritchie avevamo situazioni che si mescolavano abilmente tra loro.
Al contrario in questo film sembra di vivere tre storie molto distanti tra loro, sconnesse e fuori dal tempo. Non un vero e proprio lungometraggio ma tre cose così distinte e così scollegate che ho visto molte persone semplicemente lasciare la sala dopo il secondo episodio.

Inoltre l'ho trovato incomprensibilmente lungo, tedioso e pretenzioso con troppe scene di nudo e di sesso completamente gratuite e superflue (a differenza della precedente opera, in cui il rapporto di Bella Baxter con la sessualità era necessario per la crescita dell'individuo).

Mi fa ridere chi pensa che questa fatica cinematografica sia roba del tipo "film d'essai, opera sperimentale, controversa e non per tutti" quando è palese che la scelta iper-inflazionata di dar vita ad un film a episodi, con molti nudi random destinati ai seg*ioli o balletti di Emma Stone per gli utenti di TikTok indica chiaramente che ci troviamo di fronte ad un banalissimo prodotto mainstream che strizza l'occhio al pubblico più basso.

Flop al botteghino meritato