Thorondir 8 / 10 21/07/2024 12:08:24 » Rispondi La cucina come il cinema ha un qualcosa di sfuggente, di costantemente mutevole: le parti formano il tutto ma hanno significato e significanti anche a se stanti. "The Taste of Things" trasporta questa mutevolezza tra cucina e cinema, cinema e cucina: basterebbe in tal senso la straordinaria apertura del film, lunghi, sinuosi, intricati movimenti di macchina ad incastonare in immagini ogni ingrediente che è parte più complessiva di un pranzo sontuoso. E tra queste meraviglie culinarie un rapporto ventennale che è andato oltre la collaborazione lavorativa per diventare amore, rispetto reciproco, dolcezza: insieme fotografia di un mondo (quello di fine Ottocento), dove erano pur sempre gli uomini a scegliere e le donne a rimanere (spesso ma non sempre) nella cucina, al lavoro, mentre gli uomini mangiano, bevono e discutono. Anche la figura di Pauline, novella Eugenie che studia per prenderne il posto un domani neanche troppo lontano, è inserita dentro questo meccanismo sociale che si conserva. Un film quindi estremamente consapevole di se soprattutto nel come la scelta dei movimenti di macchina serva al racconto cinematografico, con un tocco di classe registica e visiva che impreziosisce scene e ambienti, mettendo in secondo piano un po' di "lacca" d'autore che per qualcuno potrebbe stonare.