Elfo Scuro 7½ / 10 27/06/2024 22:19:19 » Rispondi Direi che tutto sommato il produttore Joe Silver è riuscito nel riproporre un cult degli anni 80 come "Il duro del Road House" nelle migliore delle ipotesi possibili. Affidare la regia a un regista come Liman e la parte principale, che fu di Swayze, a un attore carismatico come Jake Gyllenhaal sono state scelte opportune, forse un po' meno evitarne l'uscita al cinema ma quello è un aspetto che merita ben altra discussione. Altra carta convincente è l'implementazione di un divo/lottatore (di stampo irlandese) come può esserlo Conor Anthony McGregor nella veste della nemesi/cattivo principale, dovendo fare una sola cosa (cioè la "testa di *****") l'atleta marziale ci è riuscito benissimo. La sceneggiatura ammicca alla natura western del primo film più di una volta, a volte anche esplicitamente nei dialoghi, questo comporta che gli sceneggiatori si sono studiati bene il perché il film originale abbia ottenuto il successo che si porta dietro, ma sceglie ovviamente di tralasciare la parte smaccatamente anni 80 optando per una regia/contenuti più di stampo inizio 2000, in questo la regia di Doug Liman abbraccia tutta l'enfasi del film, che tralascia il romanticismo per uno stampo più action ma comunque pregno di una certa ironia. Il cast di contorno risulta di supporto negli archetipi che riveste per la storia narrata, né più né meno, quindi vengo a mancare certi aspetti che avevano dato una marcia in più nel film originale (in particolare intrallazzo amoroso e amico carismatico sopratutto), ma può anche andare bene. Buona la fotografia di Henry Braham e anche la colonna sonora scelta da Christophe Beck. Un rifacimento furbo, che aggiunge e toglie al pari dei difetti e pregi che può offrire allo spettatore, sia a quello che conosce l'originale sia a quello appartente alla nuova generazione che guarderà il film.