Elfo Scuro 7 / 10 23/06/2024 18:44:15 » Rispondi Questo è uno di quei rifacimenti che si può vantare un regista di talento (non ancora decaduto al tempo, per fortuna) dietro alla macchina da presa che salva quello che è stato un progetto complicato sin dal suo sviluppo, in questo non si può lodare Tim Burton che ha dovuto combattere tra produttori e la mancanza di una sceneggiatura solida per tutte le riprese. In aiuto del cineasta poi troviamo Rick Baker che elabora un trucco fenomenale per le scimmie umanoidi, Colleen Atwood che non si spreca nei costumi infondendoli di vita propria (in particolare le armature ispirate ai film di Mario Bava), la fotografia di Philippe Rousselot che cattura l'evocatività di una società bestiale (anche qui richiamando Bava) e infine le scenografie di Rick Heinrichs, John Dexter e Rosemary Brandenburg non lasciano nulla al caso fornendo anche scenari fantascientificamente distopici e interessanti. La colonna sonora di Elfman è giusta e ispirata ancora, il vero problema non è nel cast artistico ma nella sceneggiatura che venendo troppe rimaneggiata risulta poco incisiva (nonostante rispetti l'essenza del film originale) e si perde nel crescendo degli ultimi due atti. La prima parte del film è fantastica, una vera incursione di Tim Burton nella fantascienza che esplode quando ci troviamo a contatto con la società delle scimmie, davvero arzigogolata nella sua superficialità di approfondimento anche per le particolassime personalità dei personaggi che vivono inquesto film. Si sente che Burton non è mai stato un regista da battaglie epiche alla Ridley Scott, il conflitto finale sebbene credibile non è poi così equilibrato e lascia poco alla tensione, per l'aspetto sociale/etico/distopico la nuova trilogia ha dato molto di più sicuramente ma questo spicca per quei guizzi di stramberia tipici di Tim. Il cast scimmiesco è uno spettacolo: Tim Roth, Paul Giamatti, Cary-Hiroyuki Tagawa, Michael Clarke Duncan, David Warner, Charlton Heston (comparsata dal film originale), la Carter e Lisa Marie sono caratteristi che nonistante il pesante trucco fanno vivere i loro personaggi, invece il lato umano del cast pecca un po' d'empatia (anche per via della scrittura travagliata) e quindi Mark Wahlberg, Estella Warren (che è nella lista delle mie bionde preferite d'inizio 2000), Kris Kristofferson e Erick Avari latitano ma rimangono solidi nei loro archetipi di scrittura. Alla fine dei conti Burton nonostante il vento contro elabora una rivisitazione che avvalora il messaggio della pellicola originale, senza evitare di metterci il suo tocco personale un po' e un po' là come nel finale fuori di testa davanti al monumento di Lincoln.