Thorondir 7½ / 10 23/06/2024 10:26:39 » Rispondi Le dimissioni di Benedetto XVI hanno dato ad "Habemus Papam" una sorta di aura da film-profezia. Ciò che Moretti fa è umanizzare una delle figure politicamente più complesse del mondo politico internazionale raccontando il turbamento di un uomo anziano che viene scelto (da Dio e dagli uomini) ad un ruolo apicale che comporta grandi e profonde responsabilità. Se la scrittura lascia in secondo piano le reali motivazioni della rinuncia (il tutto resta un po' confuso, a rimarcare uno stato di profondo dissidio e crisi interiore) l'aspetto più interessante della pellicola è proprio quello del racconto del peso politico (e umano) di cariche di potere che comportano delle ripercussioni notevolissime. Moretti piega però tutto ad una sorta di farsa, puntando ad un certo punto il dito su una curia pronta a giocare mentre il capo del cattolicesimo soffre pene interiori che lasciano la Chiesa senza guida. Ed è forse la cosa che meno riesce a Moretti, quella di diventare mattatore-giocherellone di un film che è molto più interessante - in questo caso - quando lui non è in scena.