Elfo Scuro 7 / 10 01/06/2024 06:18:07 » Rispondi Già solo nei suoi primi lavori si mostrava in tutta la sua forza cinematografica la lungimiranza di Cronenberg, "Rabid" è una quintessenza del suo stile poi esploso negli anni 80 in tutta la sua Body Horror. Se già con "Shivers" la strada si era aperta, qua comincia ad essere percorsa, un po' come la moto su cui i protagonisti hanno l'incidente che farà poi sfociare tutto il casus belli del contagio nel film, durante tutto il minutaggio il film, in una tipica essenza anni 70 di genere, regala un mix dei film sul tema vampirismo (mutagenico) e zombismo (contagio virale) davvero esemplare. La clinica che sperimenta trapianti di pelle umana, che poi sfociano in un contagio mondiale piano piano sono un grandissimo crescendo d'ambientazione, il tutto supportato da una colonna sonora che fa da leit-motiv continuo con quelle malsane note di piano. Mary Chambers con quella pelliccia che si aggira per cinema a luci rosse e strade urbane diffondendo il morbo è di un fascino quasi venereo, cosa intrinseca visto che in patria canadese era famosa nella pornografia, ma anche dolce e doppia nella sua natura mutata che ne regala una sfumatura drammatica molto reale. Cronenberg realizza un ibrido interessante, dalla chiave di lettura che va oltre il tempo della sua produzione offrendo scenari che poi (purtroppo) si sono realizzati. Da scoprire, quanto da studiare questo suo lavoro che offre molto di più rispetto all'estetica anni 70 con la quale si presenta in facciata.