Thorondir 6 / 10 30/04/2024 12:30:43 » Rispondi Alimentazione consapevole, crisi ambientale, sistema produttivo, consumismo: si direbbe un film sopra i massimi sistemi. La Hausner gira un film coraggioso e questo va detto. Il suo "Club Zero" è un'accusa duplice: da un lato alla manipolabilità sui grandi temi che ci fanno paura e che spesso producono ciò che il Club zero è, la setta: gruppo chiuso, teleologico, dove la scientificità viene sacrificata sull'altare dell'"evidenza" (e questo viene platealmente detto nel film): dall'altro il film punta il dito anche contro i genitori, siano essi ricchissimi in case dalle superfici lucide e con piscina o piccolo borghesi iperportettivi: nel film tutti i ragazzi hanno palesi problemi di rapporto con i loro genitori. E però, se il tema è interessante e affrontato anche con una giusta dose di black humour, non si capisce per quale motivo alcuni personaggi scompaiono: dove vanno a finire i ragazzi che non vogliono sentirne di "monodieta" e smettere di mangiare? La sceneggiatura se li perde, forse perché è più semplice parlare di chi crede alla setta. Altri personaggi rimangono invece abbozzati, sostanzialmente scritti come figure riempitivo. Allo stesso modo il film è stilisticamente derivativo e parecchio compiaciuto e riprende a piene mani dal nume tutelare della cinematografia austriaca recente: Michael Haneke.