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MAY DECEMBER regia di Todd Haynes

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Boromir     7 / 10  04/04/2024 15:18:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film utilizza il tema scandaloso della differenza d'età nelle relazioni sentimentali come macguffin per un gioco di specchi bergmaniano. Natalie Portman assume il punto di vista dello spettatore e va a sbirciare nella vita di Julianne Moore, al fine di enucleare una forma di autenticità in vista di un biopic d'imminente realizzazione. Ne consegue una contrapposizione dall'evanescente retrogusto noir tra verità e finzione filmica, tra patina dello star-system e noiosa ordinarietà segnata dallo spettro degli abusi psicologici e della menzogna. La vera pecca del lavoro di Haynes è, forse, di mettere sul piatto troppi temi e simbolismi per un solo film, ma va dato atto al regista statunitense di saper piegare generi e umori (dal grottesco alla suspense) in modo da depistare continuamente lo spettatore. Il lavoro peculiare sui suoni (l'insistenza sul main theme di Messaggero d'amore, le voci, i rumori ovattati) e sui colori sbiaditi della fotografia in accompagnamento di indizi e ricomponimenti del quadro narrativo di una "banalità del male", è tranquillamente accostabile a quello svolto da Glazer in La Zona d'Interesse. E poi c'è quel finale, grottesco e pastellato, probabile parodia delle logiche moderne di certo biopic che costituisce il vero colpo da maestro dell'operazione.