JohnRambo 8 / 10 06/03/2024 14:07:15 » Rispondi Un lavoro di certo toccante, ben costruito e ben recitato. Meno didattico di "C'è ancora domani", ma forse con intenti simili (mutatis mutandis).
L'impostazione è molto classica: l'inizio di un viaggio per cambiare vita, mutandola in meglio. Tuttavia, dato l'argomento, lo spettatore viene un attimo confuso: è vita reale, o è invenzione? E' una storia come quelle che siamo abituati a leggere nei romanzi avventurosi, o è la documentazione di quel che i "migranti economici" subiscono ogni giorno nel desiderio di migliorare il proprio stato? Potremmo pensare a film come "Cuori ribelli" di Ron Howard, passando per "L'uomo bicentenario", senza dimenticare il più recente "Povere creature", incentrati sullo stesso tema del viaggio. Ma come apprezzare in modo corretto la narrazione cinematografica, facendo sì che l'empatia verso i protagonisti si fermi al racconto, senza pensare che mentre guardiamo Seydou e Moussa siano in cammino lungo il deserto, o prigionieri da qualche parte, o costruiscano una fontana in vista di una possibile libertà? Credo sia impossibile, essendo profondamente calato sul nostro tempo.
Al di là di questo, il film induce a riflessioni sul legittimo desiderio di cambiamento, sulla volontà pervicace che può ogni cosa, al di sopra di qualunque difficoltà, sulla schiavitù tuttora in essere, su cosa sia il mondo quando ogni regola salta e rimane solo il rapporto tra forti e deboli.