The Gaunt 8½ / 10 24/09/2023 10:25:48 » Rispondi Avete fatto caso che molti migranti sopra il barcone condotto da un ragazzino indossano maglie di Barcellona, Arsenal, Real Madrid, Manchester United, Juventus ecc. Trent'anni fa in Italia ci fu un vero e proprio esodo dall'Albania di migranti che, ipnotizzati dalla tv berlusculattoniana ed altre, vennero in massa sulle coste della Puglia. Sarà un'idea mia ma è l'ulteriore conferma del potere di rin********mento di massa dei media. Rin********mento che influenza menti ingenue, figuriamoci due ragazzini minorenni che non fuggono da una guerra, che non hanno famiglie distrutte, anzi esattamente il contrario. Hanno un sogno ed ingenuamente iniziano la loro odissea che è l'odiessea di tanti altri. Ciò che Garrone mostra nella varie tappe del viaggio è proprio il meccanismo, per non dire un vero e proprio sistema del mercato dei migranti: dai passaporti falsi, alla traversata insidiosa nel deserto, all'inferno dei centri di detenzione in Libia (molti hanno criticato il fatto che la descrizione di tali centri sia all'acqua di rose. Ca22o pretendi? Hostel? Certa gente dovrebbe fare un trattato di pace duraturo col proprio cervello). Garrone sceglie la strada di una rappresentazione realistica senza rinunciare a quella poetica fiabesca che ha caratterizzato alcune sue ultime pellicole. Garrone fa cinema ed Io capitano si inserisce in quel solco di cinema italiano che pensa in grande ed oltrepassa i confini di quel cinema ambientato in stanze squallide e marce che francamente mi ha stufato. Bisogna pensare in grande e Garrone lo fa. Seydou Sarr? Poche volte ho visto un esordiente così convincente, capace di creare un'empatia fortissima con il suo personaggio. Interpretazione da incorniciare e premio meritatissimo a Venezia, sicuramente quello più facile da attribuire. Il suo urlo liberatorio è la catarsi perfetta per questo film.