kowalsky 6½ / 10 23/09/2023 04:01:00 » Rispondi La prima cosa che mi viene in mente di questo filmetto da "neorealismo rosa" è che dal 1958 a oggi molte cose sono cambiate, ma tante altre no. La vicenda di Roberto cfr. Basehart è emblematica. Arena fa il solito marpione belloccio e Marcello uno sfortunato "povero amante" che lavora nei treni. Sarebbe un film da 5 e mezzo, senza guizzi rilevanti, se non fosse per la coppia Cortese-Basehart, la cui vicenda ha tratti di denuncia sociale e la giusta dose di sensibilità. Da segnalare anche la prova della Cortese, nei panni di una "ragazza" muta, forse piuttosto matura per il ruolo, ma davvero toccante