DankoCardi 6½ / 10 22/06/2022 23:28:54 » Rispondi Stavolta Giulio Base non compie un lavoro perfetto nel rappresentare il tema degli atti degli apostoli. Fin da subito si capisce che tre ore di film si reggono interamente sopra quel grande attore che era Omar Sharif, qui adattissimo nel ruolo di Pietro debole, dubbioso, spaventato ma allo stesso tempo pronto a portare avanti la spinta iniziale data dal Cristo fino alle estreme conseguenze. Nonostante il grande cast il punto debole della pellicola è proprio la recitazione: vedendola si capisce perchè fino agli anni '70 gli attori italiani quasi sempre venivano ridoppiati da altri; non perchè non siano bravi ma non sono sempre capaci di doppiarsi da soli. A parte questo la storia nella prima parte presenta elementi già visti e noti (i discepoli dispersi dopo la morte di Gesù, la conversione di Saulo etc...) e non evidenzia molto che sia degno di nota. Nella seconda parte, ambientata a Roma, si riprende; affascinante vedere come il cristianesimo ad opera di pochi ma fedeli seguaci attecchisca in un ambiente chiuso e retto da un folle quale era Nerone. E' qui che si vedono i momenti più toccanti ed intensi (come tutta la sottotrama di Insinna). Si lascia guardare ma come film sulla fede si può trovare decisamente di meglio. Finalmente, dopo tutte le pellicole religiose che ha interpretato, l'attore Johannes Bandrup qui veste i panni del Messia.