Chiudi finestraTERMINATOR - DESTINO OSCURO regia di Tim Miller
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Mauro@Lanari 
1½ / 10 04/11/2019 16:25:37
» RispondiUn altro franchise cinematografico rovinato dalla correttezza politica, e in questo caso: la battaglia contro l'IA persa per la PC. Per favore, terminate Terminator. Grazie T-1000.
Mauro Lanari
john doe83 04/11/2019 21:26:57 » RispondiSenti un po' fenomeno, visto che fai tanto il saccente, quante volte ti hanno contattato da Hollywood per fare lo sceneggiatore o altro???
StIwY 04/11/2019 17:07:10 » RispondiIo lo guarderò quando sarà disponibile sui "canali gratuiti". Non c'è niente da fare, ad Hollywood non azzeccano un sequel o prequel da almeno 15 anni. Sempre di una mediocrità assoluta.
Mauro@Lanari 04/11/2019 17:39:01 » Rispondi1) È già disponibile sui "canali gratuiti".
2) Sequel, prequel, reboot: perché i CEO delle major hollywoodiane non sono più dei creativi ma dei manager? Per garantirs'il profitto con la "fidelizzazione da sag[r]a". Però anch'il troppo storpia e l'hending sempr'aperto assicurato dalla differenziazione delle timeline (l'unica ricaduta pratica fin qui attestata del pluriverso cosmologico) deciderà del destin'oscuro di tali ciofeche a seconda del raggiungiment'o meno dell'agognato BEP (break-even point). Per adesso questo è un flop, m'auguro che gli si moltiplichino e finalmente collassino. Magari per lasciar spazio a qualcosa d'addirittura peggiore.
StIwY 04/11/2019 19:47:59 » RispondiSi ma è in versione registrata con la videocamera dalla sala, si vede e sente da schifo. C'è da aspettare le versioni webdl o brrip. Quindi non la considero neppure.
Il cinema contemporaneo è sempre più improntato ai soldi. Rilasciano ****** piene di CGI, plot scarsi, sequel-prequel merdosi, e quegli stramaledetti cinecomics di supereroi. Purtroppo fanno cassa, perchè i gonzi non mancano mai.
Se guardiamo indietro ai capolavori usciti negli anni 80 o 90, in quantità, c'è da strapparsi i capelli oggi!
Mauro@Lanari 04/11/2019 20:57:32 » RispondiQui c'è un'aggravante: Cameron è uno di quegl'autori che ha sempre ambìto a fare cinema teologico, dall'apocalittica dei primi due "Terminator" all'ecclesiologia di "Titanic" (mentre la Barc'affonda, ci si salv'aggrappandosi al "lignum crucis" del martirio di Lui [il Nazareno]), dal millenarismo di "The Abyss" al neoebraismo di "True Lies", dall'aquarianesimo d'"Avatar" ("Na'vi" o "Navi", singolare di "Nevi'im", il nome ebraico per "profeti") e adesso alla Trinità femminile, la Triple Goddess della Wicca, l'esautorazione del maschio e non la pariteticità o il comune trascendimento ("Il futuro è donna", Ferreri 1984). L'unica penetrazione è lesbo (la Messia ch'entra nella carne di Grace affinché il suo martirio ricad'a beneficio dell'umanità intera, e i maschietti fallocratici sbriciolat'in fondo al pozzo). Eppure se dall'idea d'una soteriologia sacrificale non ci si schioda d'uno iota, tanto valeva non inventarsi un'ulteriore variazione s'un tema dimostratosi fallimentare.