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Bomba! C'è tutto Lynch in questa terza stagione: il prosieguo con le prime stagioni di "Twin Peaks" è lineare e fedele (con delle chicche niente male, tipo i 25 anni annunciati da Laura Palmer), al tempo stesso è evidente anche la similitudine con gli ultimi, criptici lungometraggi del regista. Riprendere in mano una serie iconica a distanza di così tanti anni ha come risultato quasi certo un flop assicurato, Lynch e Frost sono invece riusciti nel miracolo non soltanto evitando il fiasco ma creando una sorta di stagione capolavoro, per scelte stilistiche e narrative. Misteri sempre più fitti, su tutti quello di Judy
(che oltre ad essere la Madre a quanto pare è anche la mamma di Laura Palmer(?))
, su cui, come da abitudine con le opere di Lynch, c'è tanto da arrovellarsi e masturbarsi, ben consapevoli che non arriveremo ad una soluzione certa, probabilmente perchè una soluzione certa del resto non esiste. Ma intanto perdersi in questo rompicapo ci stimola come poche serie/film sanno fare e la bellezza di molte sequenze o immagini vale da sola le diciotto ore di visione al termine delle quali ne sapremo solo poco più di prima.
Ciliegina sulla torta i "musicali" finali degli episodi, scelta tanto originale ed artistica quanto bella da vedere/ascoltare, anche perchè i creatori dimostrano di avere buon gusto anche i fatto di musica (la mia favorita, qui, è l'esibizione dei Chromatics nel secondo episodio).