star blazers 2202 regia di Nobuyoshi Habara Giappone 2018
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Serie TVstar blazers 2202 (2018)

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locandina del film STAR BLAZERS 2202

Titolo Originale: UCHU SENKAN YAMATO 2202

RegiaNobuyoshi Habara

Interpreti: -

Durata: h 0.24
NazionalitàGiappone 2018
Genereanimazione
Prima TV nell'Ottobre 2018

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Trama del film Star blazers 2202

Sequel di Star Blazers 2199, ambientato tre anni dopo il ritorno da Iscandar, nel 2202. L'umanità è riuscita a salvarsi grazie all'aiuto della regina Starsha, ed è ora in pace con Gamilon. L'equipaggio della Yamato però dovrà rimettersi di nuovo in viaggio perchè la minaccia di Gatlantis, ovvero l'Impero della Cometa, è alle porte.

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Voto Visitatori:   9,00 / 10 (1 voti)9,00Grafico
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Arkantos  @  19/08/2020 21:47:11
   9 / 10
Faccio una premessa: attendere sta serie è stato doloroso.
Fate conto che la serie è stata distribuita in 7 film che vengono successivamente adattati in forma televisiva; solo che qua entrano in gioco due problemi che minarono non poco la reperibilità legale…
1 = Netflix, quella che io chiamo comunemente "la basta.rda", non era affatto interessata alla distribuzione della serie, nonostante abbia messo la prima stagione. Cioè, rendetevi conto, ci sono decine di migliaia di fan che chiedono una continuazione decente di Knights of Cydonia, Marco Polo etc. e una distribuzione decente delle serie "messe a metà", e sti qua cosa pensano? Sequel del live-action di Death Note, sequel di 13, una serie su Tre Metri Sopra Il Cielo, che avranno comunque un enorme successo grazie all'indignazione di Internet!
2 = Anche VVVVID non è esente da critiche, la sua sottotitolazione è stata MOLTO, FOTTU.TAMENTE, INCOSTANTE; fate conto che tipo ogni due episodi si doveva attendere l'eternità vuoi perchè le puntate non erano ancora distribuite, vuoi il basso numero di views, vuoi magari che a loro fregava poco, questa politica ha purtroppo fatto proliferare la pirateria, spesso assai più veloce coi fansub. Premetto fin da subito di aver visto la serie SOLO tramite VVVVID.
Finendo il discorso, per fortuna, la modernizzazione della saga continuerà, in barba alla basta.rda!
A proposito, se ho commentato con parecchio ritardo la serie è perché, come capirete più avanti, è piuttosto complicata richiedendomi almeno due visioni.

ATTENZIONE SPOILER!!!

Avete presente Star Wars 8? Esatto, quel film diretto da un pittore da gran che son belle le immagini e al tempo stesso scritto da un cre.tino da gran che è forzato? Ecco, togliete il cre.tino e metteteci un vero appassionato di fantascienza, questo è Star Blazers 2202, che non poteva essere più diverso dalle fonti a cui si ispira (Addio Yamato e la seconda stagione della serie originale), tant'è che anche qua non sono mancati i nostalgici che hanno criticato pesantemente le enormi differenze, ma almeno qua c'è un vero tentativo di rompere gli schemi mantenendo comunque notevole rispetto nei confronti dell'opera originale.
Star Blazers 2202 è molto differente pure dal prequel, con parecchi –passatemi il termine- "tripponi" e una quantità di novità ancora più esorbitante richiedendo una visione molto più attenta, ma ciò non mina il risultato che rimane a dir poco eccelso.

Comincio dalla grafica: purtroppo lo streaming ha i suoi limiti e il basso bitrate video non aiuta con le scene di massa, ma quasi tutto è perfetto, che si parli dei paesaggi, di mecha design, delle immagini sul cosmo, dell'integrazione perfetta tra CGI e disegni, quasi tutto è al suo posto, massimo la CGI fa un po' cilecca nelle scene più concitate, ma ci si riesce a passare sopra grazie a una signor regia; raramente, pure in questo periodo colpito in pieno dal boom delle serie, si vede una regia così cinematografica in un prodotto seriale: le battaglie non saranno mai scontate, sempre chiare nelle tattiche e gasano di brutto (la battaglia su Saturno, né più né meno come l'originale, è una delle più coinvolgenti che abbia mai visto), ma anche la gestione dei dubbi interiori dei numerosi personaggi è veramente ottima o dei rapporti tra di essi.
Ma come sempre è la sceneggiatura la punta di diamante di questo franchise che ancora una volta cerca di rinnovare, ora più che mai, le regole della serialità: siamo ben lontani dalle puntate autoconclusive o filler, ogni minuto di ogni puntata ha il suo perché nella complessa narrazione di questa stagione che pare più un lunghissimo film che una serie. Già la seconda serie degli anni 70, pure nelle puntate peggiori, è assai più "moderna" di gran parte delle serie prodotte odiernamente, figuratevi questa che cerca anche di mettere le pezze a quei pochi risvolti che almeno io non gradivo nei prodotti originali.
I temi, i numerosi colpi di scena, i personaggi molto dettagliati richiedono un commento infinito tipo quelli che scrivo contro i film italiani schifosi e purtroppo in sto periodo non ho molto tempo, quindi cerco di stringare sugli elementi che mi hanno colpito di più.

Partiamo subito dal finale, che era senza dubbio l'elemento più delicato da considerare, vi anticipo subito che questo finale, messo a confronto con quello di Addio Yamato e quello della serie originale e seppur rimanga un po' forzato nel far tenere in vita ad ogni costo la Yamato, è il migliore, specie se messo a confronto con quella della serie che era una brutta sviolinata su una sceneggiatura altrimenti perfetta. L'epilogo prende spunto principalmente dal film con la scena del sacrificio, ma con Kodai e Yuki che rimangono in una dimensione eterea da cui sfuggiranno grazie al primo che accetta di dover "premere il grilletto" e dai superstiti che cercano di sfruttare il divario temporale presente sottoterra, finora usato per creare flotte possenti.
La serie punta molto sulla tematica della scelta, spesso sofferta, necessaria per l'evoluzione, universale e interiore, non scegliere non può portare altro che squilibrio nell'armonia dell'universo; esempio culminante è Kodai, che accumula sofferenza a causa dell'uso del cannone a onde moventi quando si promise a Starsha di non usare l'energia per scopi offensivi (eloquente in questo la corazzata Galassia, simile alla Yamato, ma priva di armi offensive). Infatti sfuggire alle scelte causa sofferenza ancora peggiore dell'azione di scegliere, questo anche perché sbagliare e imparare dai propri errori è insito nella natura umana.
Parlando brevemente della Galassia (in giapponese Ginga), questo remake approfondisce una tematica presente nella serie originale: fino a che punto la macchina può sostituire l'uomo? Qual è il confine che distingue le macchine come "supporto" dall'essere oppressive? Infatti l'equipaggio della Galassia, da cieco esecutore dei consigli dell'intelligenza artificiale, pian piano comincerà a pensare di testa sua affidandosi sul proprio cuore o sui consigli dell'equipaggio della Yamato, disposti a sacrificare il Cosmo Reverse pur di salvare le persone dentro quella nave. E lo ammetto, la ragazza disposta a sacrificare le braccia (che le considera "limitate") con quelle robotiche pur di ottimizzare il suo lavoro mi ha colpito.
Altra tematica portante è l'amore, non quello inteso comunemente, bensì il legame che si forma tra tutti gli esseri viventi del cosmo, idealizzato in particolare nella Yamato dove ogni membro dell'equipaggio è parte di una famiglia; infatti Keeman preferirà la Yamato proprio per l'armonia anziché Dessler e pure quest'ultimo capirà la forza che muove l'equipaggio.

I gatlantidei e Zordar sono molto più approfonditi, disposti ad ammazzare chiunque mostri sentimenti, e anche i garmillassiani avranno le loro sorprese, come Keeman, Dessler (sempre fig.o!) gli umani: la puntata 24, oltre ad avere una battaglia magnifica, vanterà tante vecchie conoscenze ben gradite.
Tornando a Gatlantis, è interessante vedere questa civiltà mossa da un leader disposto a uccidere qualunque essere senziente con l'Arca della Distruzione avendo lui stesso sofferto per centinaia di anni a causa dell'amore (la morte del figlio e della moglie), è interessante vedere loro, che detestano i sentimenti, mostrarli quando sono in pericolo, stesso vale per Shifar Sabella e del suo rapporto complicato con l'imperatore (in particolare per la Sabella terrestre che scopre tutta la storia), stesso vale per Saitou che scopre a malincuore di essere una spia di Gatlantis ma, a dispetto di ciò, voler comunque provare i sentimenti degli umani, stesso vale per uno dei cloni eredi di Zordar che intuisce le potenzialità della pace capendo che essa si ottiene per piccoli passi, insomma, c'è veramente tantissima roba eccellente in questa serie!

La storia però nella prima metà vanta un paio di forzature: la prima è Shima che riesce a entrare all'ultimo nella Yamato in partenza (evento ereditato dalla serie originale), il secondo riguarda l'uso del cannone per salvare Kodai, Yuki e le tre navi con i fuggitivi, piuttosto forzata nel voler salvare tutti quanti, avrei preferito semmai vedere Kodai scegliere Yuki e soffrire per la perdita di tante persone innocenti… Non perché sia sadico, anche se lo sono, ma perché poteva approfondire ancora di più il tema della scelta e la sofferenza che essa si porta dietro.

Insomma, la Yamato fece scuola negli anni 70 e ora ritorna più florida che mai cercando sempre nuove vie per la narrazione. A differenza del prequel non è un prodotto facile e richiede almeno 2 visioni per avere il quadro completo, perché le cose presenti, ripeto, sono TANTISSIME, ma sono prodotti come questi quelli che ispireranno i futuri lavoratori di cinema e serie tv e meritano la loro attenzione a prescindere dalla qualità. Di sicuro il nuovo corso della Yamato risulta essere una delle saghe migliori e più interessanti di questo nuovo secolo.
Consigliatissima a tutti, anche se il voto finale è più un 8,75 che un 9 tondo; ammetto che ha i suoi problemi, ma d'altro canto una cura tecnica simile, un rinnovamento così incredibile mantenendo il fulcro dell'opera, i personaggi così ben scritti e la colonna sonora sempre leggendaria rendono questa serie uno dei migliori remake che abbia mai visto, quasi alla pari con quella originale. Attendo con ansia Yamato 2205, che poco ma sicuro si ispirerà ai film Il Nuovo Viaggio e Yamato Per Sempre, sperando che non diventi nonno prima che finiscano di metterla su VVVVID.

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