breaking bad - reazioni collaterali - stagione 4 regia di Michelle MacLaren, Adam Bernstein, Vince Gilligan, Colin Bucksey, Bryan Cranston, altri USA 2011
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Più si va avanti con questo Breaking Bad e più la tensione ed il ritmo cresce, inoltre la storia si fa sempre più interessante. In questa stagione si sprigiona il lato oscuro dei personaggi: Walter sembra quasi prenderci gusto a proseguire nel suo lavoro come cuoco, Jessy completamente manipolato dai suoi stessi fantasmi e non, Skyler perde piano-piano i suoi fermi principi, Saul inizia a perdere il controllo della situazione, Hank combattuto tra la sua nuova condizione e il proseguimento delle indagini. Questa stagione però il personaggio di Fring ha la sua importanza più importante, qui si colgono le sue sfumature più nascoste e i suoi comportamenti più imprevedibili. Inoltre qui abbiamo finalmente un vero finale di stagione, gli altri sembravano semplicemente una semplice interruzione con la storia, qui invece potrebbe essere benissimo il finale dell'intera serie per come è stato impostato. Davvero molto bello e un filo imprevedibile ma una cosa non mi è piaciuta proprio:
La morte di Fring, con lui che esce dalla stanza appena esplosa e si sistema la giacca nonostante mezza faccia portata via dall'esplosione. E' impossibile: in quelle condizioni nessun essere umano sopravvive per tutto quel tempo, sarebbe morto pochi secondi dopo l'esplosione al massimo e non si sarebbe mai rialzato.
Insomma una stagione con i fiocchi che ci porterò ad una stagione finale davvero imprevedibile (devo ancora vederla), considerando anche che la storia adesso sembra che si sia resettata.
Ho sempre faticato a considerare una serie per le "stagioni", anche se una significativa differenziazione si può fare. Non per le ultime tre stagioni di Breaking Bad, qualcosa di assoluto, perfetto, micidiale. Scrivere così non è dono di molti, e bisognerebbe fare alcune considerazioni sul fatto che la serie, a soli tre anni dalla sua uscita, è già un classico del cinema, della letteratura. Credo che la sfida più grande per uno spettatore di Breaking Bad sia accettarne la freddezza. Abbiamo a che fare con un mondo che è solo di partenza il nostro. Breaking Bad, a differenza delle altre serie, ha la struttura di un incubo. E questo si accentuerà tantissimo nella quinta, che credo rappresenti il vero apice della storia (nonostante "Crawl space" e "End times" potessero tranquillamente chiudere una già impeccabile serie tv). Non c'è edificazione, e non c'è nemmeno quella quotidianità a suo modo rassicurante che è caratteristica del mondo Soprano. In Breaking Bad, più che il male, il crimine, c'è l'asfissia di un mondo bieco, plastificato, ridotto a una gestualità, a una povertà di emozioni che porta poi al disordine morale interiore che colpirà e distruggerà tutto ciò che di buono era rimasto, da una vita precedente di cui ricordiamo a stento qualcosa. La quarta è il vuoto interiore esteriorizzato nella simbologia degli ambienti, la casa di Jesse, in continua trasformazione e degradazione, le macchine della famiglia White, il corpo di Hank, poliziotto old school ridotto a una larva e a una moglie che ha palesi disturbi comportamentali (e secondo le regole di Chandler, il vero poliziotto non ha famiglia), ma soprattutto la quarta è la vera stagione di Gustavo. Scaviamo, con pochissime e indimenticabili pennellate, nel passato di Fring, troviamo una spaventosa chiacchierata con il Cartello, nel deserto, e ci sono piccole intermittenze, in un personaggio sentimentalmente scheletrico come Gus, che ci ricordano un uomo, normale, come tanti, con l'esigenza di far soldi, di scappare da un governo dittatoriale e non buttare all'aria con la politica un'intera vita. Non un eroe, un uomo comune, devastato dalla follia di uomini di cui seguirà le orme fino alla fine. E' la serie degli spettacolari colpi di scena, delle trovate funamboliche ("Salud"), del crescendo di genialità satanica di Walt (un triplo gioco sentimentale alla Hitchcock che ci fa vibrare - "I do it!"), è la serie delle parole non dette e degli sguardi eloquenti, di Tyrus, di Mike, di Jesse, ma anche e soprattutto di Hector, forse il miglior attore della serie dopo Cranston. E' la serie in cui capiamo cosa sta dietro il continuo guardarsi le spalle e odiarsi di Walt e Jesse, con quella indimenticabile visita di Junior alla casa di un padre che non riconosce più. C'è la passione per i veleni, le pistole, le malattie, la vecchiaia, ambiti sordidi dell'umanità che però rivelano tantissime cose del nostro passato e del nostro futuro di esseri umani in fase di transito terreno. E' un continuo gioco di isolati, con donne che controllano bollitori e fanno scappare uomini armati fino ai denti, è il regno della debolezza che trionfa meschinamente su quello della forza. Alla fine cadono tutti, ma c'è un vincitore: Walt. Troppo cieco per vedere che anche a lui sarà chiesto il prezzo più alto (e non è la vita), quello che lo accomuna con Gustavo, Hector e Jesse: "Non hai più nessuno, anche tuo nipote è morto". Solo che - lo vedremo - Walt andrà ancora più in là. Ma questo è il tema della quinta stagione.
La vera svolta? Dopo due stagioni di piede sull'acceleratore, un po'di quiete. E'l'unica stagione di BB che conceda una tregua. Memorabile l'episodio di Walt a caccia della mosca, nel laboratorio.
Mantenere una serie a livelli di eccellenza assoluta per quattro stagioni consecutive è un'impresa assurda. Immaginate migliorarla ad ogni stagione. Qui Walt è ormai un giocatore affermato e può permettersi un duello alla parti con Gus, altro Innominato ferito e cicatrizzato operando il male. Walt apprende i meccanismi dell'immoralità, cominciando con la rimozione chirurgica del senso di colpa. La stagione contiene uno degli episodi migliori dell'intera serie: "Crawl space"; non mi ricordo nulla di così intenso neanche al cinema.
Assolutamente la migliore stagione di BB. Hank e Gus diventano sempre più importanti e innescano una serie di colpi di scena. Sceneggiatura perfetta e attori incredibili.