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Non so se "The White Christmas" sia il punto più alto di "Black mirror", ma di certo è uno dei migliori. Riuscire a trattare il Natale in modo così distopico e malato è un piccolo capolavoro di scrittura, adatto davvero a qualsiasi palato.
Onestamente a livello di gradimento, quest'episodio speciale "Natalizio" di Black Mirror che dura quasi quanto un film, lo metterei sicuramente al di sopra dell'ultima puntata della seconda stagione che poco mi aveva garbato, ma fatica a competere con tutti gli altri episodi proposti almeno fino a questo punto. Sia chiaro, rimane comunque assolutamente una visione gradevole, sarà forse che, non essendo più del tutto originale, abituandosi un po' a quello che è il mondo di Black Mirror, certe cose cominciano ad avere un impatto meno sconvolgente e meno sorprendente, rendendosi sempre ed un po' più prevedibile. Tuttavia continua a rimanere interessante.
Un episodio speciale, più lungo del solito e considerato come prologo alla stagione 3. Personalmente l'ho trovato ottimo. Non è tra i migliori in assoluto ma subito sotto il podio, e ha il pregio di unire diversi elementi visti o accennati in precedenza e farli suoi, all'intero di una storia curiosa e avvincente che solamente nei minuti finali rivela la sua vera essenza. Mi è piaciuto più l'aspetto thriller della vicenda che non la parte incentrata sulla vita del protagonista. Nel complesso si merita un 8 se non altro per il crescendo di tensione che suscita nello spettatore.
Discreto episodio di Natale, che di natalizio non ha molto, che purtroppo risulta inferiore a altri episodi della serie, pur essendo comunque un buon prodotto.
Molto bello anche questo episodio speciale (un film a tutti gli effetti) di "Black Mirror". Ha come unica pecca di riprendere le tematiche già viste in "The Entire History of You" della prima stagione (tra l'altro sembra pescare un po' anche da "Inception") ma per il resto è un meccanismo perfetto. Ci sono episodi che, seppur di durata inferiore, riescono ad essere più incisivi ma ciò non toglie che siamo sempre di fronte a distopia tecnologica e psicologica di altissimo livello.
L'episodio più lungo della serie unisce un po' tematiche già viste negli altri episodi con efficacia registica e fotografica: magari si poteva giocare di più sul sonoro, ma in generale l'episodio risulta inquietante e affascinante. C'è un buco logico sul finale, ma non ne inficia la riuscita più di tanto: rimane inoltre la freddezza tipica della serie, che in generale si potrebbe riassumere come "persone comuni alle prese con situazioni assurde per via di una società sclerotizzata dalla tecnologia", il che rende spesso i personaggi abbastanza monodimensionali, e talvolta scontati: in questo caso , è facile prevedere il finale ad un certo punto, ma la prima parte invece mantiene abbastanza riservatezza al riguardo, risultando uno dei momenti migliori della serie. Notevole Jon Hamm, forse il volto più iconico ad aver partecipato alla serie.
Episodio di Natale più lungo ma estremamente ben congegnato come una bomba a orologeria!. Potrà sembrare un pò lento e pesante all'inizio ,ma questa serie ci ha insegnato a pazientare per poi sorprenderci con realtà veramente allucinanti . Qui la musica non cambia e il risultato come sempre è molto spiazzante!
Distopico a più riprese, una scatola di tecnologia e disperazione, un mondo in cui nessuno vorrebbe vivere. La sicurezza e la comodità.. si, ma a quale costo. Come sempre non delude Black Mirror, in questo episodio natalizio!
Personalmente uno degli episodi che più mi sono piaciuti. Per meglio dire, a tutti gli effetti un film (vista la durata) e tenere la tensione e l'attenzione così alta su una durata superiore al solito non è cosa facile. Voto che poteva essere sicuramente più alto, però bisogna ammettere che
viene un attimo meno l'originalità, in quanto si trattano argomenti già visti in un altro episodio della serie (Ricordi pericolosi), dal tradimento, al ripercorrere i ricordi appunto.
Il "problema" è che ora ci si aspettano sempre grandi cose da questa serie, veramente di grandissimo livello.
Non mi ha fatto impazzire questo speciale natalizio non tanto perché inferiore alle sei puntate della serie ma perché hanno riusato lo stesso canovaccio di un episodio passato
enigmatico il momento il malagurato protagonsita viene bloccato dalla sua donna in modo analogo a come succede su Facebook quando un contatto non vuole che tu non possa più accedere al suo profilo e messaggiarci
usare di nuovo (come nell'episodio tre della stagione 1) il tradimento come fatto scatenante della pazzia del protagonista è poco originale.
Comunque la serie va vista sia perché dura appena sei puntate, sia perché ad oggi è il miglior spaccato tecnologico visto in tv (e forse anche al cinema post 2000)
Certo che è dura scegliere il miglior episodio di una serie così densa, così esigua nel numero degli episodi, certo, eppure con tanta carne al fuoco. Ma se si dovesse stilare una classifica di almeno due episodi tra i migliori, difficilmente non riuscirei a farvi rientrare questo special natalizio (in attesa della prossima stagione, speriamo presto). Perché c'è quell'attorone di Jon Hamm, uno che già con Don Draper è entrato nella storia della televisione (Mad Men è un capolavoro assoluto, e Draper un personaggio incredibile), che qui dimostra di cavarsela anche in altri panni; ma non è solo Jon Hamm, ovvio, è la scrittura imprevedibile di un episodio più lungo della media, praticamente un mini-film, in cui si toccano argomenti disparati e davvero all'inizio si immagina dove si possa andare a parare mentre la scrittura di Brooker vira bruscamente in altre direzioni. E si, BM è un serial che inquieta, inquieta tantissimo più di quanto potrebbe fare un film horror con ettolitri di sangue e budella strappate. Qui si parla di un futuro non troppo lontano, pare, ma sembra (è) già il nostro, in cui il progresso tecnologico non ha avuto come contraltare un progresso etico; dove la privacy non esiste più; e dove anche le basilari emozioni umane possono essere bandite con un click semplice semplice. Forse, ma qui è un azzardo, era dai tempi de "Ai confini della realtà" che una serie televisiva antologica non riusciva a sferzare così tanto con una sorta di horror raffinato, difficile anche da definire tale. Considerato che BM poi è "bloccato" sul versante tecnologico, onore al merito e ai risultati ottenuti e speriamo la terza stagione arrivi presto.
Ciò che mi piace di Black mirror ed anche questo speciale natalizio ne conferma le caratteristiche, è quello di riuscire a creare un mondo fantascientifico diatopico partendo dal reale, cioé estremizzando elementi che noi abbiamo già a nostra disposizione. Una distorsione totale ed alienante, ancor di più se pensiamo ad un mondo dove il sovraffolamento virtuale, assetato di immagini ci stimola da una parte e ci assopisce dall'altra. Le tre ministorie sono apparentemente slegate ma i primi due segmenti non sono altro che la preparazione del terzo, che nella sua brevità riesce ad essere angosciante e con un finale inquietante come pochi. Voyerismo, manipolazione e perdita di contatto umano, Black mirror è un ritratto spietato e cinico come pochi. Non è horror, ma spaventa. E lascia sempre traccia.