Immigrati di diverse nazionalità in viaggio dal vecchio continente al nuovo incontrano un incubo a bordo di una seconda nave alla deriva in mare aperto.
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Una serie che parte in un modo molto accattivante e coinvolge subito, dalle atmosfere, al cast, alla cura delle ambientazioni, alle sfumature thriller/sovrannaturali.
già dalla terza/quarta puntata diventa abbastanza intuibile, per lo spettatore abituato ai vari Matrix/Inception, che si tratti di una simulazione, trai gli indizi, costante in tutti gli episodi, i brani che precedono i titoli di coda delle puntate, che fanno riferimento chiaramente ad un epoca contemporanea. Anch'io però, notando i continui rimandi a drammi personali ed all'ospedale psichiatrico, pensavo a simulazioni di natura terapeutica in cui i personaggi erano i pazienti della clinica.
Nelle varie puntate si toccano un po' tutti i principali temi sociali di fine '800 e questo rende il tutto godibile e piacevole da seguire, il problema è che col progressivo accavallarsi della componente fantascienza/fantasy, la storia diventa confusa e faticosa da seguire e dei tanti personaggi tirati in ballo alcuni sembrano buttati lì come filler, senza uno scopo chiaro e definito per il funzionamento della storia.
La nuova serie di Odar è accattivante non c'è che dire, ma al tempo stesso ha il respiro corto. E' più rilevante da un punto di vista tecnico e scenografico, con gli interni della nave, realmente claustrofobici, e nei paesaggi metafisici che si aprono nei passaggi e negli interstizi della nave stessa. Vuole essere imprevedibile ed in parte ci riesce, però è innegabile che peschi da riferimenti cinematografici precisi come DArk City, Matrix ed in parte il Triangle di Smith se vogliamo rimanere sul tema delle navi deserte e loop di varia natura. Di conseguenza che non è neofita di questo tipo di pellicole, parte dell'imprevedibilità tende a scemare. A livello visivo nulla da dire, sono le carte migliori di questo lavoro, i personaggi un po' meno, lasciati in balia di se stessi e con dialoghi qualitativamente non sempre all'altezza. Una volta capito il meccanismo anche il finale stesso non mi ha colpito più di tanto, ma devo ammettere che offre dei risvolti interessanti. Il precedente Dark di Odar era di tutt'altro livello sia pure nella sua estrema complessità, ma una seconda stagione di questa serie la vedrei.
I primi 4 o 5 episodi li ho trovati interessanti e dotati di una certa atmosfera tra il mistero e il dramma, nei restanti capitoli, man mano che la storia si dipanava sono rimasto un po' deluso per la banalità del soggetto che lo rende meno intrigante di quanto mi aspettassi. Tirando una media tra la prima e la seconda parte di questa stagione direi che il voto è sufficiente, ma ho molti dubbi se vedere una, eventuale, seconda stagione. Non male il cast.
E' VM 16 e già questo mi piace. Premessa: NON E' una serie da seguire con il cellulare in mano, va data massima attenzione, bisogna lasciarsi catturare completamente, non siamo di fronte a case di carta o squid game. Qui ci vanno giù pesante, maniacale, cervellotico, ...
Primi episodi complicati da seguire, non è chiaro cosa stia accadendo. Mistero. Piano piano prende vita una storia diversa da quella presunta da locandina, trama semplicistica, etc. Ben curata nel suono e consiglio visione con impianto audio degno di nota, visivamente e colonna sonora. Interessante le intro degli episodi e la chiusura di ognuno che si distanzia in musica dal periodo che si presume narrato dalla storia.
Non è una americanata. Ha delle buone intenzioni. Buone interpretazioni. Ottimi costumi e scenografia. I personaggi si capirà alla fine o durante la narrazione che scopo hanno in realtà. Ci sono tutte le tipologie di personaggi: gay, nero, prostitute, amori di interesse, violenze, religione e fanatismo, preti e finti preti, dottori di fine 800, concetti di fine 800 sulle donne, bambini, adulti, ricchi e poveri di terza classe sul piroscafo che dovrebbe portare tutti alla soluzione dei propri problemi... dal povero al ricco e ogni persona ha un motivo valido per raggiungere la destinazione. Perchè? chi sono?
Dovete resistere nella visione dei primi episodi enigmatici e scoprirete poi via via anche il mistero dello scarafaggio... tra le tante cose.
Un'opera piu ricca di estetica che di contenuti, che gioca con i contrasti fra un mondo ottocentesco ed un mondo hi-tech. Non riesce pero' ad aggiungere nulla di nuovo a quello che non abbiano gia fatto i maestri di questo genere.
"loro ascoltano", "chiedi al creatore" ect... e' Irritante il fatto che le spiegazioni vengano taciute da chi le conosce solo per non dare elementi allo spettatore e non per motivi di trama come succedeva per esempio di Dark.
archi narrativi laterali: si capisce che se non c'e' un nero, un lgbtq ed un asiatica netflix non da il lock, ma effettivamente le storie di questi personaggi e di altri non servono a nulla di nulla. A questo punto potevano benissimo fare un film di 2 ore e mezza eliminando questi riempitivi e conservando il succo: i 6 personaggi in tutto che servono a qualcosa.