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Prologo: dalla nascita ai cortometraggi

Primi passi nell'universo "cinema"

Intanto, il Taft continua ad essere il luogo in cui Stanley fa conoscenze destinate in qualche modo ad essere determinanti. Tra questi Alexander Singer, che diverrà in seguito famoso, firmando la regia di parecchie serie televisive, quali "Il fuggiasco", "Hill street giorno e notte", arrivando negli anni '90 con "Star Trek: the next generation" e "Deep space nine". Conobbe inoltre Toba Metz, con la quale convolò a nozze il ventinove maggio del 1948. Stanley ha vent'anni e lei diciotto. Un anno dopo si trasferiranno nel Greenwich Village. Trovata la stabilità sentimentale con la sua compagnia, troverà in Singer il sodalizio artistico, condividendo con lui la passione per il cinema. E' infatti proprio in questo periodo che Kubrick si reca spesso e volentieri al cinema, non perdendosi neppure un'uscita, quasi a voler fagocitare tutta la produzione mondiale di pellicole girate. E' interessante notare come fosse attratto più dal coinvolgimento visivo che non dal versante prettamente narrativo; sempre vigile e attento, il suo interesse scemava non appena gli attori si perdevano in inutili chiacchiere. i primi passi di Stanley KubrickIl cinema comincia ad apparire per lui qualcosa su cui vale la pena di sperimentare ma, in perfetto contrasto con i teorici della Nouvelle vague, quali Godard e Truffaut, non per amore puro del cinema, ma per fare di meglio. Il giocatore Kubrick inizia a disporre i pezzi e ad ideare le strategie per quella che sarà la sua decisiva partita: diventare un regista migliore degli altri. Si avvicina ai saggi di Pudovkin ed Eisenstein. Riferendosi a quest'ultimo dice: «La più grande riuscita di Eisenstein sta nella bellezza della composizione delle inquadrature e del montaggio. Ma per ciò che riguarda il contenuto i suoi film sono stupidi, i suoi attori sono statici e declamatori. Talvolta penso che quel suo modo di dirigere gli attori sia dettato dal desiderio di conservare gli attori il più a lungo possibile nell'inquadratura che ha composto; essi si muovono molto lentamente, come fossero sott'acqua. In effetti tutti coloro che sono seriamente intenzionati alle diverse tecniche cinematografiche dovrebbero studiarsi Eisenstein e Chaplin. In Eisenstein è tutto forma senza contenuto, mentre in Chaplin c'è soltanto contenuto senza forma». Particolare la diffidenza nutrita nei confronti di Eisenstein, che condivideva con Kubrick l'ossessione e la maniacalità, la tensione verso la perfezione, tanto da scrivere esso stesso dei saggi sul montaggio che prendevano in esame quasi totalmente le sue opere, divenendo in sostanza il miglior teorico di sé stesso. Kubrick inizia ad amare Max Ophlus, che gli trasferirà il modo di eseguire morbide e lisce carrellate, e Orson Welles. Proprio per quest'ultimo Stanley prova un'ammirazione smisurata e tante sono le cose che accomuneranno i due registi: l'amore e la meraviglia per quel "giocattolo" che è la cinepresa, l'uso di grandangoli e piani sequenza in profondità di campo. Particolare curioso, i due si trovano però ad affrontare carriere diametralmente opposte; Kubrick parte in sordina, e solo dopo un certo periodo decolla per rimanere, da lì in avanti, sempre in orbita. Welles dice tutto ciò che ha da dire con il suo primo film, "Quarto potere", del '41, in cui brucia tutte le cartucce a sua disposizione; mai più riuscirà a ripetere il miracolo. Va però riconosciuto, spezzando una lancia in favore di Welles, che il suo lungometraggio d'esordio è uno di quei capolavori che solo per grazia divina possono essere eguagliati da sé stessi.
Nel '63, la rivista americana Cinema chiede a Kubrick quali siano i suoi film e registi preferiti. Le sue risposte: I vitelloni (Fellini,'53), Il posto delle fragole (Bergman,'58), Quarto potere (Welles,'41), La notte (Antonioni,'61), solo per citarne alcuni.

Siamo nel '50; Kubrick è più che mai deciso a diventare regista, costi quel che costi. Per racimolare i dollari necessari, fa quel che sa fare al meglio: continua la sua professione di fotoreporter e gioca a scacchi a Washington Square, oltre che nei circoli Marshall e Manhattan.


Torna suSpeciale a cura di cash - aggiornato al 26/10/2004