Trama del film Whitney - una voce diventata leggenda
La celebrazione gioiosa, emotiva e straziante della vita e della musica di Whitney Houston, la più grande cantante pop R&B di tutti i tempi. Un viaggio dall'oscurità alla super celebrità.
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Similmente al noiosissimo biopic su Aretha Franklin con la Hudson, anche quest'ennesimo compitino dedicato alla mitica Whitney Houston si limita a una cronologia di fatti senza scavare mai nel malessere dell'artista e appianando ogni possibile buco nero. E la retorica come sempre dilaga. Almeno ha una confezione più accattivante della media, il che rende la visione meno gravosa rispetto a "Respect", ma davvero nulla di originale. Eppure un personaggio davvero leggendario e tragico come Whitney, una voce unica al mondo, avrebbe potuto fornire chiavi di lettura ben più interessanti e originali. E invece è sempre la solita pappetta.
Omaggio ad una delle più grandi cantanti della storia della musica che ha fatto incetta di premi e records di vendite non riuscendo però a vincere la lotta più importante contro la depressione e l'uso smoderato di stupefacenti. Limite del film diretto da Kasi Lemmons è non aver osato e scavato di più nella vita privata di "Whitney Houston", le sue dipendenze dalle droghe sono solo accennate in qualche scena incolpando principalmente il marito Bobby Brown per averla trascinata in un tunnel senza uscita. Vengono descritte le fasi più importanti della carriera della "Voce" con forse troppe canzoni che riempiono gran parte del film, i fans comunque non ne rimarranno delusi. Naomi Ackie a parte la minima somiglianza, offre comunque una discreta interpretazione soprattutto nelle fasi più drammatiche. Il medley finale è veramente da brividi.
Sorretto dagli interpreti più che dalla sceneggiatura il film è piacevole, anche per il fascino di una leggenda della musica della quale si racconta la vita.
Classico biopic fatto con lo stampino dove solo gli attori reggono in parte e nemmeno tutti la baracca. E' una semplice cronologia di fatti, inframmezzati dalle canzoni, che non vanno mai in profondità. Ci sono più immagini che contenuto e sono poche le scene che riescono a dare un significato più profondo all'artista Houston. L'intervista radiofonica per esempio è uno di quei pochi momenti in cui si cerca di scavare maggiormente in profondità, ma viene lasciato cadere nel nulla. Glissa troppo sul lato oscuro delle dipendenze della Huston per troppo pudore, malgrado prorpio nella fase di decadenza la Ackie offra il suo meglio. E' un biopic dimenticabile che vuole celebrare una voce leggendaria. Purtroppo il film non offre nulla di leggendario.
Senza fama senza lode...nonostante la durata si tralasciano tante cose negative della vita di Whitney...non crea emozione. Sinceramente non mi va di bocciarlo ma lo si dimentica presto. Troppo freddo.