volevo solo dormirle addosso (2004)

Una egregia sceneggiatura con dialoghi che funzionano benissimo sorregge questo bel film sui rapporti umani e sulla spietatezza delle multinazionali dove le persone cessano di essere tali e diventano solo numeri. Ottima la direzione di un regista che si è fatto da solo come Eugenio Cappuccio; la recitazione non sarà memorabile ma per la storia che narra compie il suo dovere. Gli interni della pellicola sono stati girati nella mia città, Terni, ed un giorno sono stato presente sul set ed ho visto realizzare alcune scene.

Lo spunto era buono, ottimo direi, ma la solita narrazione lenta e stiracchiata di un certo nostro cinema soffoca questa pellicola che poteva risultare particolarmente piacevole. Accettabile.

Capisco solo ora che Cappuccio (che collaborò pure con Fellini, mica bruscalini) è stato uno dei 3 registi de La vita è una sola.

Comunque gran bel film, che ben riesce a trasmettere l'angoscia e la crudeltà del precariato lavorativo (ma il finale SPOILER)

Pasotti superlativo, Capotondi mai così sexy ed un Olcese così non si era mai visto comunque, ho quasi faticato a riconoscerlo; si vede poco, ma è bravo anche lui.

Personalmente i climi freddi aziendali non li sopporto, mi mettono un'angoscia indicibile, che il film ben ricrea, descrivendoli come infidi e viscidi, quasi claustrofobici.

Sorta di racconto di formazione, di lavoro e di vita, che fa pensare e riflettere; spesso molto vero, si apre all'ottimismo solo nel finale.

Allo script ha collaborato anche lo scrittore autore del libro; qua e là un pò di umorismo, magari anche non voluto.

Rompiballe lo slogan "vi stimo molto".

SPOILER

Un tagliatore di teste in un'azienda dal motto "People first" non era male come incipit. Un ruolo quello del protagonista che prende talmente sul serio da annullare gradualmente i confini tra lavoro e vita aldifuori di esso: tagliare teste con tutto e con tutti senza distinzioni. Se va dato atto a Cappuccio di aver disegnato un personaggio che fa poco o nulla per piacere, perchè è veramente odioso e sostanzialmente presenta una sua evoluzione nel film grazie alla buona prova di Pasotti, tutto ciò che gli ruota intorno rimane uniforme, non subisce né tantomeno tenta di intraprendere lo stesso processo del protagonista. Stesse facce, stessi atteggiamenti immutabili, a volte con gravi handicap recitativi (la Capotondi).

Più che decoroso film italiano degli ultimi tempi. Ben rappresenta la situazione all'interno dei grossi complessi industriali. Gli esuberi vanno segati a discapito di qualsiasi altra forma di rapporto umano. La legge dei numeri e del profitto deve sempre prevalere. Ottima e credibile prova di Pasotti, ma anche di tutto il resto del cast.

E' un film italiano originale, e questa è già una notiziona. Per il resto ho trovato mediocri tutte le interpretazioni, dal protagonista monodimensionale sempre con la stessa espressione odiosa, alla sua fidanzata, per arrivare al capo "tispiezzoindue" Jean Claude per non parlare dei comprimari. Il problema della mancanza di buoni attori in Italia sta diventando drammatico, perchè anche laddove ci siano buoni registi e buoni soggetti non si può lasciarli in mano a interpreti che hanno studiato poco e male.
Efficace ma estremo il ritratto del mondo aziendale (e oggi con la crisi che c'è sarà anche peggio), ma si può fare di meglio.

Film che lascia una sensazione di squallore immane. Per la vita aziendale descrittavi. Per la figura del protagonista, odioso e supponente, oltre che indottrinato di concetti che alla fine gli si ritorcono contro. E che lo rendono miope al semplice fatto che, sulla lista dei suoi capi, evidentemente lui è uno di quelli da "segare", altro che "motivazione". Perchè chiunque abbia vissuto l'azienda sa che quando ti vengono affidati target abnormi, in qualunque funzione, fai bene a trovarti un'altra sistemazione, perchè ti stanno mettendo alla porta.
Squallore per la figura della fidanzata (Capotondi), vacua ed irritante nel suo continuo voler apparire, ma sufficientemente profonda da riuscire a sbattere in faccia al protagonista la sua mediocrità camuffata da "smartness" aziendale. O per il milanese dell'ufficio commerciale, tanto sbruffone e vanesio quanto incapace e mediocre professionalmente. Per non parlare degli aguzzini aziendali corporate, il francese e la cinese, tratteggiati in maniera grottesca ed eccessiva, come dei freddi robot capaci solo di ragionare in partita doppia, doppiogiochisti allo sfinimento nell'esigere implacabilmente il target dal povero Pressi, in attesa della sua inevitabile caduta, come quella del suo capo prima di lui.
Insomma squallore per un bel pò di cose, ma soprattutto per il fatto che, in gran parte, seppur opportunamente forzato, caricato, e neanche in maniera ineccepibile, è tutto schifosamente vero.

Solito film pseudointellettuale, con qualche scena che vuol risultare sperimentale mentre invece risulta solo ridicola e senza senso.
Recitazione veramente vergognosa, sembra di vedere una telenovela e la sceneggiatura è a dir poco ridicola e scontata (e inverosimile anche!).

Da evitare come la peste.

"Volevo solo dormirle addosso" racconta la vita di Marco Pressi, giovane manager perso nel gorgo di un lavoro odioso e opprimente.
Fin quando il film verte sul piano lavorativo, e dunque sociale, funziona piuttosto bene; la parte privata, invece, è mal tratteggiata e appesantisce la storia.
In definitiva si tratta di un film che ha il coraggio di affrontare, anche con una certa ironia, il moderno mondo del lavoro; tuttavia lo fa in maniera per niente brillante: si lascia guardare senza lasciare il segno.
Giorgio Pasotti è un protagonista bravo ma senza particolari lodi.

lasciate perdere... pessimo film

Una sorpresa per me questo film. Capotondi che non sa recitare, per carità ed altre interpretazioni che non sono certo da Oscar, ma Pasotti rende abbastanza bene l'idea del freddo manager in cerca di gloria. Buono il clima "gelido", da puro business senza lasciare spazio a sentimenti e buonismi che traspare dalla pellicola, realista la trasposizione della multinazionale in cui le persone sono talvolta un numero ingombrante. Ottimo anche come viene rappresentato il concetto di vita piatta al di fuori del lavoro del protagonista, che non ha tempo nemmeno per amare. Finale scontato a mio avviso, ma comunque un pò di angoscia il film riesce a trasmetterla.

Bel film, chi dice che è fatto male vuol dire che non è mai stato in un luogo di lavoro....

non è un film ma una roba s****tissima con un presunto attore, Pasotti, completamente disorientato e in catalessi.
Vomitevole

vado un pò controcorrente rispetto ai commenti qua sotto, ma secondo me il film è molto valido. non sono ancora nel mondo del lavoro, però studiando economia cose sulla motivazione dei lavoratori, target e cose del genere le ho sentite spesso. diciamo che sono rese volutamente grottesche, ma volutamente, e secondo me il risultato è ottimo. un film stile sorrentino direi, con un protagonista che occupa perennemente la scena con gli altri personaggi appena delineati a fare quasi da contorno. un'uomo che vive x il lavoro, e soccombe x il lavoro: el muerto. mi ha colpito molto il fatto che ci fosse la mission aziendale ("people first") appesa ai muri, proprio come mi scrivevano sui libri riguardo la microsoft e starbucks, e l'utilizzo del linguaggio motivazionale( ti stimo molto, complimenti). x tutte queste cose il mio prof di organizzazione aziendale andrebbe in visibilio.

E' vero rappresenta la situazione lavorativa di molta gente in Italia ma penso che sarebbe stata un ottima idea per un documentario, non si può brasare il film su questo e concentrarlo tutto sul lavoro perchè dopo pochissimo tempo scade. Davvero noioso, dalla recitazione più che stentata, dal finale che dovrebbe soddisfare almeno quanto lo è la faccia del protagonista invece fa chiedere solo: ma che razza di film sto guardando? Veramente inutile!

Molto verosimile la rappresentazione di certi ambienti lavorativi, ma ho trovato troppo stereotipati i personaggi il film mi è sembrato un po' piatto si riprende un po'

SPOILER

Non il migliore del genere "VIVERE E MORIRE SUL POSTO DI LAVORO" però è molto istruttivo a parte qualche lieve scivolone sui luoghi comuni degli ultimi tempi. (Comuni perchè sono comunque veri).
Un bel modo, arido, ma assai reale, di portare sullo schermo l'ambiente lavorativo e NON "un certo tipo di ambiente lavorativo" dal momento che sono tutti uguali ed esattamente come si vede nel film.
Ovviamente può gustarlo appieno solo chi certe dinamiche le ha vissute di persona, da qualsiasi parte della barricata sia stato.
Alcuni spezzoni sono recitati estremamente bene, soprattutto all'inizio, poi il film inizia un po' a perdersi in quanto a coinvolgimento, a ripetersi, per finire in un modo estremamente banale, ma anche realistico.
Del tutto fuori contesto le scene di sesso, ben fatte, ma sembravano semplicemente appartenere ad un film con una diversa tematica.

4 - .. Piatto, inconsistente.. Da non vedere neppure se non si ha nulla da fare..
Con un "finalone" scontato e prevedibile dall''inizio.. e quell''odiosissimo "ti stimo molto" a martoriare le battute del film..

Ma che dire... senza infamia nè lode... quel mezzo punto sta lì perchè la parola "target" è di attualità in tutte le grandi aziende... anzi, mi permetto di varare un piccolo glossario aziendale, copyright by me:

target: quella cosa che, se fallisci, ti costa il posto di lavoro
opportunità: l'inc*lata che prenderai TU per gli errori commessi da altri
extra: la cospicua remunerazione che riceverai, dopo che ti hanno convinto a piantarlo in quel posto ai tuoi colleghi
prepensionamento: un modo elegante per farti capire che non sei gradito
fallimento: vedi opportunità
leadership: la capacità, di un /una nullafacente, di delegare qualunque cosa a chi è più capace di lui/lei

Per niente d'accordo con i commenti precedenti. Ho trovato il film piacevole e fastidioso, ma in senso positivo. Fastidioso è il modo in cui il personaggio di Pasotti interpreta la vita, fastidioso è il modo in cui usa il gergo aziendale (Quel ti stimo molto è falso come lo è lui stesso), fastidioso è il modo in cui la vita aziendale viene descritta in modo freddo e spietato. Gli esseri umani sono semplici burattini, ognuno con il suo stereotipo.
la pellicola è costruita in modo antipatico, come lo è la storia stessa del film... e visti i commenti ci è davvero riuscita. E' raro vedere una commedia del genere nel nostro cinema.
Bravo Pasotti, solo bella la Capotondi (che occhi, che femmina, un'icona di sesso puro).
Col tempo diventerà un piccolo cult, sconosciuto a molti ma con tanto dentro da imparare...

Direi che la media è perfetta... Pasotti nonostante le critiche penso che abbia recitato bene,in fondo il personaggio di Marco Pressi è freddo,e lui l'ha interpretato in modo giusto! Non si può dire lo stesso della Capotondi...che m'ha fatto na ''Capa tanta'' ...starnazzava per tutta la durata del film! Il cinema non fa per lei è chiaro!

Non è un brutto film ma non decolla mai...6 è il suo voto!

Il titolo è di un'ovvietà skonvolegente.....eheheheheh......perkè ki è ke non vorrebbe "dormire" addosso alla Capotondi? Eheheheheh.........mado', ke deaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa...........io la venero dai tempi- un po' tristi per la verità- di ANNI '50, anzi....da prima...da quando faceva pubblicità........e stavo talmente "fuori" per lei ke sono stato anke sul punto di iskrivermi al suo Fans Club romano........ehehehehehh.......mado'........non ho parole....non ho parole........eheheheheheh.......
io la Capotondi la sposerei OGGI stesso.........eheheheheh.........
ma veniamo al film :-)
sinceramente mi aspettavo qualkosina in più....non un grande kapolavoro, ma almeno un filmetto bellino e interessante sul mondo del lavoro......invece.....la storia- anke se di per sè interessante- langue un pokino e- solo a tratti- mantiene vivo l'interesse di ki guarda.....mah...
cmq Pasotti è bravo e riesce ad interpretare molto bene la figura di 'sto manager skoglionato e alienato....un vero "Muerto".....eheheheheh.-....ed è, soprattutto, per questo ke do' la sufficienza al film, oltre- OVVIAMENTE- al fatto ke c'è CRISTIANA MY LOVE.............mado', ke femmina ESAGERATAAAAAAAAAAAAAA.....eheheheheh :-)
ah, dimentikavo: VI STIMO MOLTO.......ehehehehehehheh........;-)

Dai, non è poi così male. E' prevedibile, ma si fà guardare. Molto attuale, non male la recitazione. Peccato che non trae spunto per una riflessione interessante.

Ottime le scene di sesso...... ma un film piacevole da vedere

Sentite ma sti attoruncoli italiani perchè non li mannamo tutti a scuola di recitazione?
Belle le scene si sesso, specie quella in cui la brunetta piccante sta finalmente zitta e finalmente si decide a fare il suo onesto lavoro cioè prenderlo dal dietro da quel mezzo castrone, con tanto di spasmi finali!!! Bella anche la scopata con la negra: sembrava la pubblicità dei Ringo Boys, quelli colla cremina alla vaniglia però!
Cmq quell'attore..il protagonista.....come si chiama? Boh..cmq quello...non è buono nemmeno a simulare degli orgasmi convincenti.
Buona camicia a tutti.
Voto:5.

Un buon film con ottimi spunti ma decisamente non decolla quasi mai per potergli attribuire un voto migliore.

Film lento e piuttosto piatto, dice poco, non esprime nulla d'interessante. Peccato anche per Pasotti, dopo la bella prova di "Dopo mezzanotte" non meritava un ruolo così poco costruito, male approfondito, neppure lui sembra convinto e ci offre un'interpretazione insulsa e fredda.

A ME SEMBRA CHE IL CINEMA ITALIANO ABBIA SPESSO OTTIME IDEE MA POI NON E' ABBASTANZA CATTIVO PER FINIRLE IN MODO DECOROSO , IL FINALE E' PREVEDIBILE
E IL PERSONAGGIO INTERPRETATO DA UN OTTIMO PASOTTI NON E' APPROFONDITO ,
SI PUO VEDERE MA E' UN OCCASIONE PER FARE UN BUON FILM PERSA

Non l'ho trovato affatto banale. Molto interessante.

4 - .. Piatto, inconsistente.. Da non vedere neppure se non si ha nulla da fare..
Con un "finalone" scontato e prevedibile dall'inizio.. e quell'odiosissimo "tri stimo molto" a martoriare le battute dle film..

plausi

Ma che film è.lento,prevedibile e senza colpi di scena.Giorgio pasotti è semplicemente penoso quasi quanto il regista.EVITATELO!!

il piattume e l'inconcludenza dei personaggi è mostruosa!

veramente un buon film girato bene..scorre veloce rispecchia ,molto spesso la realta'..pasotti non e' male come attore..un film senza impegno...

..............non male.
Pasotti simpatico, belle gnocche.......
Ma cosa vuol significare un film del genere ? Denuncia sociale ? Decadenza del sistema lavorativo attuale ?

Carino, vale la pena di vederlo.

sicuramente un buon film peccato che sia rimasto molto sul superficiale l'idea era buona avrei approfondito maggiormente gli stati d'animo del protagonista cmq nel complesso è un film che non annoia e che tutti possono guardare

Il film è senza dubbio carino... un'ora e mezza che passa volentieri. Non lo definirei crudo anche perché tutte le riflessioni vere sono fatte in maniera superficiale, senza entrare a fondo nel dramma umano. Infatti è un film leggero, non particolarmente drammatico. Un bel film italiano, fatto della nostra gente. Buona visione

Il film tutto sommato non è male, mi ricorda in qualche modo l'azienda presso cui lavoravo prima. La cosa che mi è piaciuta meno sono le immaggini quasi sempre cupe, poco luminose anche se accettabili. In fine vorrei fare una critica a chi fà di tutta l'erba un fascio, anch'io lavoro presso una grande multinazionale milanese ma il mio ambiente di lavoro è sereno e collaborativo, niente a che vedere con il film.

Triste ma vero.. Mi è successa una cosa simile.. X una multinazionale giapponese con filiali a Milano e Roma..
Dopo anni di dedizione non sei più una persona ma diventi una risorsa o ancor peggio un "esubero"...
Lo spaccato lavorativo milanese è azzeccatissimo.. niente di più reale..
Ho perso il lavoro, ma ho guadagnato in salute..

Veramente molto molto carino !!! Faccio i complimenti al regista, che stimo molto. Non saremo mai muerti !!!

Battute al vetriolo, immagini fredde e algide ed una Milano "non da vivere" ma "da morire" fredda e squallida ! Dove il lavoro, lavoro e solo lavoro è l'unica certezza per vivere, Pasotti è bravissimo, interpreta molto bene il mananger superficiale "impegnato" solo a far carraiera sembra un robot programmato per tale incombenza non a caso la battuta "ti stimo molto" che lui ripete spesso la utilizza come un mantra.....la Capotondi scadente ma sa recitare ? Si mangia tutte le battute ! Buon film anche se ti lascia un senso di tristezza ed un buco allo stomaco...ma d'altronde cosa vogliamo da un uomo la cui fiscità è roappresentata solo dallo "scopare" e "dormirle addosso".....

Bravo Pasotti ...

Carino. Il corpo della Capotondi vale il prezzo del cinema

E' un film spietatamente realista.Ho provato, alla fine del film un nodo allo stomaco come alla fine di "Caterina va in città", sempre a causa del fatto che anche qui, il regista e l'interpretazione sono di una precisione, nel raffigurare la realtà,micidiali.Solo chi lavora, come il sottoscritto, per una grossa multinazionale con sede a Milano, può apprezzare la straordinaria interpretazione di Pasotti e degli altri attori, tutti, nel raffigurare persone e comportamenti comunissimi e frequentissimi, che riconosco in persone e colleghi quotidianamente. La situazione è desolante.Ma la realtà è questa. Il finale in qualche modo qualche speranza la da, nel senso che con un po' di coraggio, se si è ancora in tempo, ci si può ancora "salvare la vita" dicendo anche se tardi e dopo tanti,troppi errori,un bel "No".

Marco Pressi è giovane, ambizioso, schiacciato psicologicamente da una multinazionale che gli propone un compito ingrato che lui accetta consapevolmente. Senza pagnistei o drammatici sensi di colpa si può avvertire, tuttavia, lo stress che questo incarico porta al nostro protagonista e alla sua vita (se vita si puo' chiamare) al di fuori dell'ufficio.
E' un film realista e non capisco perchè deve esserci del melenso e gratuito buonismo, il mondo degli affari è così, fa schifo ma lo sappiamo e ci siamo dentro fino al collo, a volte carnefici e altre volte vittime.

Non sono assolutamente d'accordo con chi, prima di me, ha espresso un giudizio negativo sul personaggio di Pasotti. Non penso che un attore debba essere prigioniero di un personaggio a vita, altrimenti dove dimostrerebbe la sua versatilità? Se si vuole vedere qualcosa di stantio e immutabile, bisogna dedicarsi alle soap opera.
Inoltre cercare forzatamente un finale da fiaba Disney è piuttosto pretenzioso e assolutamente lontano da quello che questa pellicola vuole trasmettere.
Vivamente consigliato.

ti stimo molto

Sono rimasto molto delusodalla sensazioni provate alla fine del film, dopo il bellissimo personaggio interpretato in Dopo mezzanotte, mi aspettavo un altro personaggio buono da parte di Pasotti e invece in questo film non c'e' spazio per nessun buon sentimento.
Questo e' un film su quanto e' squallido e triste il mondo in cui vivamo.
Il protagonista e' un ragazzo, che pur di far carriera accetta di diventare un tagliatore di teste nell'azienda per cui lavora...uno si aspetta qualche contrasto morale, qualche buonismo, la pieta'! E invece, l'unico scopo del gioco e' arrivare, e per farlo non si esita a fare a pezzi tutti quelli intorno, malati, poveracci, in crisi, quelli vicini alla pensione, tutti, non c'e' tempo per nient'altro che la carriera.
Vedremo il protagonista non aver tempo per l'amore, per la famiglia, per nulla, a parte che per il lavoro.
Un film molto triste, assolutamente non una commedia, ma una triste descrizione delle politiche aziendali dei giorni nostri, un film che mette tristezza, odio, voglia di cambiare le cose. Alla fine non si esce soddisfatti, ma credo che sia prorpio questo che il regista vuole.
Mettere a disagio lo spettatore, disorientarlo, un film da vedere, in ogni caso.

Il voto sinceramente oscilla da 4 a 8, 4 perche' alla fine rimani comunque deluso, 8 perche' forse e' quello che il regista vuole, farti star male, quindi ha ragiunto il suo scopo, la buona via sta nel mezzo, quindi gli metto 6.