vivere da vigliacchi, morire da eroi (1967)

L'inizio appare un po' superficiale, poi la storia che segue riesce a intrattenere degnamente nonostante alcune forzature.
La regia è esperta, il cast vede al suo interno nomi importanti (e premiati) e il ritmo della narrazione procede in maniera abbastanza spedita, grazie anche alla corposa atmosfera di drammaticità piuttosto palpabile.
Non perfetto ma godibile.

Il titolo "Italiano" spiega piu' che bene l'intera pellicola. La storia di redenzione di un pistolero ma soprattutto degli uomini di un forte gestito da scarti della societa'. Eloquente la sequenza dove il capitano ubriaco sviscera i segreti piu' nascosti dei suoi uomini piu' fidati.
Pur essendo un western del '67 la figura dell'Indiano è ancora legata al passato e non c'è spazio per un analisi piu' curata e meno di parte Americana...

Girato negli anni del declino del western americano , questa pellicola risente un po' dello scarso budget economico a disposizione , ma si avvale di un buon cast , zeppo di validi caratteristi, e della salda regia del veterano Douglas. Il più bravo mi pare il vecchio Mills . La storia non è granchè di originale , ma si lascia vedere . C'è anche la nostra bellisssima Paluzzi , in trasferta hollywoodiana post 007 !