videocracy - basta apparire regia di Erik Gandini Svezia 2009
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videocracy - basta apparire (2009)

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locandina del film VIDEOCRACY - BASTA APPARIRE

Titolo Originale: VIDEOCRACY

RegiaErik Gandini

Interpreti: -

Durata: h 1.25
NazionalitàSvezia 2009
Generedocumentario
Al cinema nel Settembre 2009

•  Altri film di Erik Gandini

Trama del film Videocracy - basta apparire

Erik Gandini, regista, vive in Svezia ma è nato e cresciuto in Italia. Con questo film, torna nel suo Paese d'origine, per raccontare dall'interno le conseguenze di un esperimento televisivo che gli italiani subiscono da 30 anni. Riesce ad ottenere accesso esclusivo alle sfere più potenti e rivela una storia significativa, derivata dalla spaventosa realtà della televisione italiana.

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Voto Visitatori:   5,52 / 10 (58 voti)5,52Grafico
Voto Recensore:   7,00 / 10  7,00
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Voti e commenti su Videocracy - basta apparire, 58 opinioni inserite

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outsider  @  21/06/2013 11:33:09
   7 / 10
che dire, sono profondamente disgustato dalla degradazione e vuotezza della societa' italiana in cui il berlusconismo ha trionfato sulla poverta', sulla voglia di apparire, sul materialismo, sulla mancanza di amore. su tutti questi ingredienti la torta di berlusconi non poteva che poggiarsi bene, sorretta da una base di uno stato vuoto e carogna, che ha visto il trionfo della prevedibile voglia di apparenza degli italiani negli anni '80 e inizio '90. Il resto e' stato un rotolamento nell'inevitabile inerzia on frenata, poiche' nulla di sostanzioso poteva contrastare questo schifo. La televisione certamente e' l'80 per cento della fonte informazioni per gli italiani. Pertanto il film, fatto con i migliori propositi da questo abile regista, fornisce solo il lato immaginabile e un ottimo spunto di riflessione e una osservazione giusta. Sul fronte di come venga manipolata l'informazione invece, dico, se la gente sapesse la verita' probabilmente rimarrebbe a bocca aperta, poiche' viviamo praticamente in una matrix virtuale dove nulla e' come sembra. Si resta addolorati vedendo questo mondo di ignoranza e vuotezza, la voglia di apparire e l'azzeramento della parola talento. Oggi parlare inglese per i giovani, anche per chi ha preso il pezzo di carta,csigifica mettere parole in fila simulando l'accento anglofono. Chi ha studiato come me con una Prof. madrelingua sa che la lingua e' ben altro. Certo, un pizzaiolo che sia vissuto all'estero e' piu' spedito forse, ma cosi' non si pone l'accento sulle basi, sullo studio, sul sudore, sulla substantia su cui poi, negli anni, il giovane dovra' riflettere per trovare la propria via e far scaturire il talento. Insomma, la gente che oggi ha 60 anni vede alcune cose che i giovani purtroppo non riescono ad intuire. E' questo che addolora, che nel vuoto di valori queste pecorelle smarrite che sognano di andare in tv, questi pargoli muscolarizzati o queste starlette non abbiano l'intuizione che si stanno perdendo nella droga dell'apparenza. Un personaggio ignobile, basso, laido, viscido, vuoto come corona che metre la foto di scarface e che e' piu' sporco di una biscia dovrebbe solo essere radiato da qualsiasi apparizione televisiva. In questo schifo allora non toccatemi Moccia, non toccate il sano amore e sensualita' e sessualita' fra gli esseri umani la cui societa' mediatica e apparente ha snaturato e svilito. Se avessi oggi 20 anni andrei via dall'italia, per vivere all'estero, con una moto in giardino e la chitarra da suonare, senza tv, in un mondo scandito da un lavoro per sopravvivere e la voglia di vedere l'alba od il tramonto, nel romanticismo, nella sensibilita', nella vibrazione di quello che producono due corpi uniti nel ricordo di sensazioni ancestrali. Il mondo finto, pargoli, lasciatelo fuori da voi. E che il demone berlusconiano vada all'inferno con tutta la sua schiera diabolica e corrotta, con i demoni manovratori, con le schiere diaboliche dei corona e delle bestie materialiste, tutte ingarbugliate in questa italia fatta di complotti, servizi segreti, potenti industriali foraggiati dallo stato, mafia, politici laidi e arraffoni, ignoranti, falsi cristiani sotto la bandiera cattolica e potrei continuare. che schifo l'italia di oggi. E vi meravigliate dei voti? Che obbriobrio.

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Ultima risposta 21/06/2013 11.38.40
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DarkRareMirko  @  12/10/2010 23:35:54
   9 / 10
Non il miglior Gandini (Surplus è infinitamente meglio presempio) ma ad ogni modo un buon documentario (non furbo come certi dicono, ma invece molto veritiero e sentito).

Il film è comuqnue impegnato, ben montato, ben realizzato, non banale.

Devastanti i momenti con Lele Mora, che guarda al fascismo con malinconia e quindi si mette suonerie sul cell. di quell'epoca per potersi sentire meglio.

Certe parti, come l'inizio, paiono essere messe lì a caso, ma ad ogni modo un buon senso di denuncia riesce a trasparire. Ciò che non appare in tv quindi non esiste proprio, come diceva un tizio in Citizen Berlusconi, altro documentario da non perdere.

Il viscidissimo ghigno Berlusconiano, il machismo di Corona, l'ostentazione di Mora lasciano trasparire tutto, ma proprio tutto, riguardo l'italiano medio.

Meditiamoci su e cerchiamo di cambiare.

Comuqnue come dicono in Zeitgeist Addendum, spegniamo per sempre la tv e usiamo Internet, la nostra unica salvezza.

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LR9000  @  20/08/2010 14:27:45
   6½ / 10
Ancora non capisco perchè si è alzato un gran polverone per Videocracy.....eppure è un documentario come altri.
Erik Gandini (un nuovo Michael Moore??) narra l'evoluzione della tv privata al servizio degli italiani....nulla di nuovo insomma ma è comunque gradevole.

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Ultima risposta 20/08/2010 16.01.16
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Jumpy  @  08/06/2010 01:27:22
   5 / 10
Un ritratto maledettamente reale di quello che è diventata una fascia piuttosto estesa della nostra società, tra apologia del fascismo, ragazzine che sognano di "diventare veline per sposare un calciatore", ed altre nullità di varia natura.
La cosa davvero preoccupante è che c'è chi davvero la pensa così.
Il migliore è

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Ultima risposta 22/06/2010 23.35.44
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DeTanzo DeTanzo  @  11/03/2010 00:13:32
   7 / 10
Il film non mi è dispiaciuto, ma, a parte alcune scene, di una tristezza assoluta (l'iPhone di Mora e la canzoncina elettorale), non è un film che va in profondità come lo fa invece "Citizen Berlusconi", sebbene il tema lì sia leggermente diverso. Ma, del resto, come è stato già detto, Gandini non ha voluto occuparsi della parte politica, ma ha lasciato spazio a tre figure odierne di valore nullo. Mora, poi, è un viscido, eccome se lo è. Sputa in faccia anche a chi lavora(va) per lui...

E comunque è vero, anche in Rai si sono visti nudi femminili, ma si lasciava spazio alla cultura e all'informazione, come ha fatto Luttazzi con "Satyricon". Il tutto prima di quell'orribile evento avvenuto nel 2000...

...ma questo è un fatto che viene accennato nell'altro documentario che ho citato poco sopra.

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Ultima risposta 20/08/2010 16.04.18
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statididiso  @  28/12/2009 18:45:46
   1 / 10
mi verrebbe subito da dire: a Erik... proooot..! grazie di averci aperto gli occhi!! seriamente, un documentario inutile!! capacità di andare a fondo nelle cose pari a quella di un bambino: Berlusconi e Corona sembrano i nuovi Schwarzenegger e De Vito. mi rendo conto che è facile e remunerativo fare della demagogia spicciola (poi, dicono del centrodestra )... analisi ad ampio respiro e capacità di autocritica sono ormai merce rara!!

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Ultima risposta 04/05/2010 01.16.22
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benzo24  @  18/11/2009 12:44:36
   1 / 10
videocracy non è un documentario è soltanto un manifesto anti berlusconiano e anti italiano commisionato da chissà chi che racconta bugie, falsifica la storia della tv privata italiana, fa una confusione di luoghi, personaggi e fatti. La tv del presidente? l'emittente televisiva con cui tale gandini indica la tv del presidente è una televisione piemontese che non ha nulla a che fare con berlusconi, poi se non ricordo male colpo grosso non lo trasmettevano nelle reti finivest, e la rai stessa ben prima della creazione delle reti di berlusconi, mostrava soubrette, showgirl che ballavano mezzo nude, o addiritura in topless. la tv italiana non è dissimile da quello che succede all'estero, voglio ricordare che i vari reality sono stati tutti inventati all'estero e questo dimostra che la videocracy, come la chiama tal gandini non è certo una fenomenologia italiana, ma semmai anche italiana.
e poi cosa vuole dimostrare? che un cretino che cerca di essere la fusione di van damme e ricky martin è meglio delle veline, che le veline rubano il posto ad un cretino come lui? bè meno male dico io.

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Ultima risposta 18/11/2009 13.36.36
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pardossi  @  29/09/2009 16:40:37
   2 / 10
Uno dei film più faziosi e inconcludenti mai partorito dall'ideologia di sinistra, stucchevole e fin dall'inizio si capisce qual'è lo scopo finale, un copia e incolla pazzesco di scene denunciate come verità assoluta solo perchè manca la controparte, che potrebbe rispondere e ribaltare il concetto che purtroppo ad uno spettatore non immune da certi "vecchi" giochini potrebbe sfuggire, oltretutto molto offensivo sia per gli operai che per gli Italiani, insomma un polpettone vergognoso consigliabile solo per verificarne l'assoluta cattiva fede e tediosità nei confronti di un sistema politico che a "certi" da molta noia.............

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Ultima risposta 11/10/2009 18.00.22
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  26/09/2009 11:56:59
   4½ / 10
Salvo di questo documentario lo stile un pò rarefatto e la potenza comunicativa ma resta il fatto che Gandini è un ottimo venditore di aria fritta.
Utilizzando le stesse regole che tanto critica è riuscito a fare grande promozione al suo documentario.

Se è vero che la sinistra e il suo antiberlusconismo hanno alimentato il berlusconismo stesso, è vero anche l'inverso, il continuo battersi del premier contro l'opposizione ha fatto si che personaggi di piccolo cariblo (politico non cinematografico) come i Moretti, i Guzzanti e i Gandini ecc... si ergessero a chissà quali paladini della democrazia.

Ed ecco che le sale di Videocracy si riempiono di un pubblico che si crede "sovversivo" e che si illude di poter sapere............in realtà il film è una raccolta di materiali di scarto, di banalità conclamate e di conclusioni pretestuose.

Il paese dell'apparire non l'ha creato Berlusconi ( siamo o no la nazione che si vanta di essere la capitale della moda? E che cos'è la moda se non la mercificazione dell'apparire? )
Il concetto di "fare la bella figura" ha origini antiche e già i nostri nonni erano i grandi promotori di questo concetto.
Siamo il paese dove il più alto consumo di oggetti di lusso viene fatto dalla popolazione meno abbiente perchè cosi si "può sembrare ricchi all'occhio della gente".

E allora è forse colpa di Berlusconi se sono proliferati i Lele Mora, i Costantino o i Corona?
E il fenomeno dell'apparenza è solo italiano? Non è forse una malattia del mondo occidentale?

Quindi non solo il documentario non dice niente di già noto ma arriva anche a delle conclusioni assolutamente gratuite, riuscendo a cavalcare sterili polemiche prima con la Rai, poi con un presunto nudo non voluto di Fabrizio Corona (peccato che a momenti si masturbasse compiaciuto davanti alle telecamere!)

Il solito lavoro all'italiana che si maschera dietro una bandiera svedese

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Ultima risposta 05/10/2009 18.39.53
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zeta  @  17/09/2009 10:26:09
   2 / 10
Da antiberlusconiano vedendo questo film ho pensato che se la controinformazione di sinistra è a questo livello siamo proprio a pezzi e a Silvio non ce lo toglieremo mai da mezzo. Videocracy è il nulla, una serie di immagini televisive montate senza una logica, e personaggi di cui viene detto quanto già è di dominio pubblico. E' un documentario che non fornisce informazioni, noioso, lento e pregno di finto intellettualismo di sinistra. Sembra girato da un punkettone di 16 anni.

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Ultima risposta 05/10/2009 18.46.06
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papagna  @  11/09/2009 02:24:10
   2 / 10
Videocracy è un documentario che documenta poco(o almeno poco che vivendo con occhi e orecchie non si possa vedere/sentire tutti i giorni) e non analizza niente. Inoltre il film si trascina letteralmente in scene lente, ripetitive e noiose in più punti(primi piani su corona, mora, il presidente etc etc).
Inoltre credo che il film poteva essere una buona occasione per dire perchè si è arrivati ad una videocrazia o almeno presentare qualche punto di vista di come si è arrivati qua e quali peculiarità ha l'Italia rispetto agli altri Paesi che non sono così ma ciò non viene fatto. E' un film che non si pone domande (perchè tutte vogliono essere veline? perchè il GF esiste in tutto il mondo ma il connubbio tv/potere è cosi' forte solo in Italia? perchè ci sono donne nude ovunque ma pochi uomini nudi?) ma semplicemente fa vedere alcune caratteristiche della nostra italia chesecondo me gli italiani ben conoscono, oltre a fare un po' di pubblcità(forse negativa, ma come sempre l'importante è che se ne parli...) a personaggi come Mora o Corona.
Superficiale, noioso, poco originale.
papagna

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Ultima risposta 14/09/2009 10.16.36
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  09/09/2009 10:00:41
   8 / 10
Non c'è nulla in videocracy che una qualsiasi persona di buon senso e mediamente informata non sappia, non pensi o non immaginasse. Eppure, lo stile catartico e visionario con cui si svolge la narrazione mi ha letteralmente inchdiodato alla poltrona. Sembrava di assistere ad un racconto dell'assurdo, ad un surreale mondo kafkiano dove personaggi indimenticabili e bizzarri prendono il loro posto in un cerchio che sembra un girone infernale. In fondo, il titolo è emblematico: VIDEOCRAZIA. Questo non è un documentario informativo, ma un film sui principi filosofici che stanno alla base di questa forma di potere chiamata videocrazia. Molto bello, secondo me.

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Ultima risposta 11/09/2009 21.16.48
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Mama-kin  @  07/09/2009 22:05:18
   6½ / 10
occasione mancata ! il film racconta fatti già noti a chi è dotato di un computer molti) e di 2 emisferi cerebrali funzionanti (pochi), senza riuscire mai ad andare a fondo nel perchè di tutto questo ... difficile comunque riaccendere la tv dopo la visione del film senza provare un istante di panico .

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Ultima risposta 05/10/2009 18.49.42
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  06/09/2009 01:02:00
   6½ / 10
Il dokufilm di Gandini è opera destinata più all'estero che all'italia e agli italioti, quanto narra è oramai arciconosciuto da tutti. Il merito sta nel far riflettere sul connubio tra potere e televisione o a mio avviso tra potere e popolarità acquisita attraverso il mezzo televisivo. Il demerito sta nel non riuscire ad approfondire certi temi e nel dare eccessivo spazio ad un personaggio come Corona che ben poco ha a che fare con la gestione del potere. Il picco del film si raggiunge comunque quando Gandini lancia il video di "meno male che silvio c'è"...a quel punto un pò tutti in sala si chiedono "ma come è stato possibile arrivare a questo punto?"

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Ultima risposta 05/10/2009 18.53.22
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