Joe Buck approda a New York, dal Texas, convinto di poter fare quattrini a palate grazie alla sua esuberante virilità da mettere a disposizione di donne sole. La realtà del "mestiere" si rivelerà molto diversa e molto più amara. Nella giungla metropolitana, Joe trova un vero amico nel tisico Rico.
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Questo film è il grido disperato dell'America nel pieno del disastro del Vietnam, anche se la guerra non viene mai citata. Ma la vediamo sui volti e la pelle degli ultimi di New York, la capitale della ricchezza americana. Schlesinger mette in scena la disillusione del sogno americano, come quello del nostro cowboy Jon Voight, che parte per New York con il "sogno" di diventare ricco facendo sesso accalappiando qualche donna dell'alta borghesia. Ma la realtà è diversa e finirà a vivere dentro una fogna insieme ad un ladro storpio malato e poverissimo, interpretato in maniera sontuosa da uno straordinario Dustin Hoffman. Fine della corsa, il sogno non esiste, ci si arrangia come si può. Spaccato duro, reale, crudele e sentito, di un'America borderline incapace di trovare voce e spazio nel passaggio dagli anni '60 ai '70.