un gelido inverno regia di Debra Granik USA 2010
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un gelido inverno (2010)

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locandina del film UN GELIDO INVERNO

Titolo Originale: WINTER'S BONE

RegiaDebra Granik

InterpretiJennifer Lawrence, John Hawkes, Kevin Breznahan, Dale Dickey, Garret Dillahunt, Shelley Waggener, Lauren Sweetser, Ashlee Thompson, William White, Casey MacLaren, Isaiah Stone, Valerie Richards, Beth Domann, Tate Taylor, Cody Brown, Ronnie Hall, Sheryl Le

Durata: h 1.40
NazionalitàUSA 2010
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2011

•  Altri film di Debra Granik

Trama del film Un gelido inverno

Ree Dolly ha diciassette anni, è cresciuta troppo in fretta ed è alla disperata ricerca di suo padre, Jessup, che ha ipotecato la casa per pagarsi la cauzione ed uscire di prigione. Ree accudisce i due fratellini e la madre malata: se suo padre non si presenta in tribunale resterà, oltre che senza soldi, senza casa. Monti Ozark, Missouri, profonda America del Mid-West, povertà e un padre che entra ed esce dalla galera. Malgrado il suo aspetto esile e delicato, sulle spalle di Ree grava il peso di essere l’unica persona "adulta" e responsabile nella sua famiglia e l’assoluta necessità di ritrovare suo padre, per non perdere la casa ed evitare l’adozione dei fratellini che accudisce come una madre amorevole. Ree inizia a cercare il padre all’interno di una comunità che, protetta dai boschi e dalle montagne, è quasi interamente coinvolta nella produzione di cocaina. Per salvare casa e famiglia affronta violenza e omertà, mostrando la propria determinazione e una incrollabile forza di volontà.

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Voto Visitatori:   7,06 / 10 (92 voti)7,06Grafico
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Voti e commenti su Un gelido inverno, 92 opinioni inserite

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BigHatLogan91  @  18/03/2023 15:21:53
   7 / 10
Buon film. Ottime le atmosfere e i personaggi. Pecca un po' sul ritmo.

markos  @  29/09/2022 10:04:08
   7½ / 10
Un bel film. Quasi ci si immedesima nella situazione della protagonista che è molto brava. Consigliato.

kafka62  @  18/04/2018 12:10:57
   7½ / 10
Il cinema americano è straordinario: quando, dopo tanti decenni, sembra di avere ormai visto tutto quanto poteva essere mostrato, ecco che riesce a tirare fuori storie, personaggi e ambienti nuovi e originali. E' così anche in questa opera seconda di Debra Granik, che racconta, in un'America rurale talmente arcaica da non parere neppure contemporanea, l'odissea di Ree, una ragazza che ad onta dei suoi 17 anni porta già sulle spalle la responsabilità della casa, della madre e dei suoi due fratellini, la quale deve ritrovare il cadavere di suo padre, per evitare che, non essendosi questi presentato ad un processo, la casa e la proprietà, date in garanzia della cauzione, le vengano portate via. Per fare questo dovrà farsi largo in una comunità maschilista, violenta e omertosa, rivelando un carattere e una forza d'animo indomabili e raggiungendo infine il suo scopo a rischio della sua stessa vita. Il naturalismo della messinscena è estremamente crudo (si pensi alla scena del pestaggio o a quella – raccapricciante – in cui è costretta a segare le mani del padre giacente sul fondo di uno stagno per poterle portare alla polizia come prove della morte del genitore), anche se la regista mostra per la protagonista (una delle più genuine eroine americane, nonostante la sua sostanziale accettazione dell'ambiguo codice d'onore che vige tra la sua gente, che si sia vista negli ultimi anni al cinema), mostra – dicevo – una istintiva simpatia, che sfocia in una sorta di happy end (non solo la casa è salva, ma addirittura saltano fuori dei soldi che mani ignote avevano versato a integrazione della cauzione). Grazie a questo sguardo affettuoso il mondo duro, crudele e impietoso di "Un gelido inverno" riesce perfino a trasfigurarsi in sprazzi di agreste poesia, soprattutto nelle immagini dei due fratellini che saltano sui covoni di grano o accarezzano dei pulcini, i quali, nonostante la vita richieda loro di crescere in fretta, rappresentano un paradigma di speranza e di palingenesi. Per la protagonista, Jennifer Lawrence, infine, c'è solo un termine che si può utilizzare: immensa, per la sua totale adesione fisica ed emotiva al fiero e indomito personaggio di Ree.

yeah1980  @  04/07/2017 12:10:27
   7 / 10
Un po' pesantuccio ma bel fatto.

ferzbox  @  27/02/2017 18:55:05
   7½ / 10
E brava Jennifer Lawrence che finalmente è riuscita a colpirmi davvero per la performance attoriale piuttosto che per il corpo(allora qualcosina sa fare sul serio)......e devo dire che vedere questa prova più che discreta venuta fuori in uno dei primi film che ha fatto è triste veramente....per il successo mandano a puttàne tutto quanto(tranne forse per "American Hustle" che ancora non ho visto).
"Un gelido inverno" è uno dei tanti film country americani che descrive una realtà dura e spietata come quella dei monti del Missouri, dove probabilmente vivono gli americani più cazzuti, ma anche tra i più pericolosi; abituati a vivere in fattorie o a campare di bestiame o legname; dalla scorza dura e forse veri beneficiari di quello che era il selvaggio West.
La protagonista è una giovane ragazza di 17 anni(la Lawrence per l'appunto) impegnata a crescere i due fratellini più piccoli e la madre malata mentre cerca disperatamente di scoprire cosa è successo al padre (spacciatore) sparito improvvisamente senza lasciar traccia.
La cosa interessante della pellicola(oltre alla già citata location) è vedere come questa giovane e spaventata ragazzina cerchi di assumersi le proprie responsabilità confrontandosi con i suoi compaesani freddi e rigorosi nel rispettare le regole di "fratellanza" della comunità.....innescando situazioni drammatiche o pericolose a causa di segreti che non dovrebbero mai uscir fuori(e da quelle parti non è saggio ficcare il naso).
Il risultato è un film piacevole con qualche scena interessante e narrato in modo abbastanza scorrevole.....
...non eccezionale ma comunque più che discreto.....

DarkRareMirko  @  15/02/2016 00:23:43
   6½ / 10
Imho un film sopravvalutato, seppur pienamente sufficiente; brava la Lawrence, belle ambientazioni, buona atmosfera ma il ritmo è molto lento, c'è qualche buco di script e non è che succeda molto.

Quoto chi gli ha dato voti bassi insomma, con il dispiacere di sapere delle enormi potenzialità impiegate (anche visive e tecniche) qua in parte smorzate da un'aurea a tratti paratelevisiva.

La Granik va comunque tenuta d'occhio ed il fascino del film indipendente ce l'ha, che poco non è.

Il voto potrebbe comunque essere un 7, ma il film poteva osare, sotto più aspetti, molto di più.

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/02/2016 00.25.15
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Alex22g  @  30/10/2015 07:27:43
   8½ / 10
Gran bel film con una grande Lawrence ed una splendida fotografia . Regia ed immagini sono di una straordinaria bellezza e mostrano principalmente la natura contrapposta al degrado Americano presente in alcune zone. La storia risulta semplice e abbastanza lineare ma grazie alla bravura del cast ,e ad alcuni pregi risaltati da regia e montaggio, il film mi ha sempre interessato lungo la sua durata.
Il film mostra uno spaccato davvero interessante di una faccia oscura dell America e lo fa con la giusta freddezza e lucidita' imho.Da vedere.

Invia una mail all'autore del commento Totius  @  05/07/2015 17:52:02
   6 / 10
Concordo con chi mi ha preceduto ma gli do la sufficienza. Sopravvalutato. Si delicato ma senza alcuno slancio di nessun tipo. E una trametta semplice dove anche volendo ricamarci su sarebbe difficile. Si la protagonista è brava ma nulla di più.

eruyomè  @  19/05/2015 14:59:34
   7½ / 10
Turba davvero vedersi sbattere in faccia questa America. Che forse è la "vera" America in realtà, quella più squallida, povera, ignorante, isolata e derelitta, ma vera, ancestrale, primitiva.

Tutto questo è reso al meglio con una fotografia straordinaria, disadorna, fredda, anzi glaciale, e da una regia capace ed efficace, quanto non invadente.

Davvero brava la Lawrence, un personaggio che si è cucita addosso benissimo, lo ha fatto proprio con intensità e maturità non indifferente. Ruvido e tenero allo stesso tempo.
Plauso anche al personaggio dello zio, interpretazione azzeccata.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  13/11/2014 22:02:12
   7½ / 10
Un quadro crudo e impietoso di una parte della società americana, quella del Midwest più retrivo e isolazionista, vista attraverso le dolorose vicende di una ragazza di 17 anni che combatte per conservare l'unico valore a cui tiene: la famiglia.
Unabomber è solo una punta dell'iceberg. C'è una parte di quel variegato universo che si chiama Stati Uniti che cerca di vivere in maniera isolata, con proprie leggi, con proprie regole, contrapposte a quello dello "Stato". E' una parte molto povera del paese che vive nel degrado, nell'incuria, senza cultura o raffinatezze. Fin da piccoli si deve imparare a usare il fucile, a uccidere per nutrirsi, a non soffrire di sentimentalismi o delicatezze. Vale solo la forza e chi è debole è destinato a perire. Vige poi tutta una serie di valori di stampo primitivo, vagamente mafioso, fondati sull'onore e sull'omertà. Si può vivere anche fabbricando o spacciando droga e non viene percepito come qualcosa di disonorevole. Non si perdona invece chi "tradisce".
In questo triste quadro sociale ed economico (rappresentato benissimo da una fotografia fra le più fredde e disadorne che abbia mai visto), c'è però ancora la solidarietà di gruppo (in una maniera o nell'altra ci si aiuta a vicenda) e soprattutto il valore fondante, irrinunciabile e saldo rappresentato dalla famiglia.
La giovane Reed si sbatterà senza posa, si farà anche picchiare pur di salvare l'unità del nucleo familiare. Nonostante l'ambiente ostile cerca disperatamente di conservare un animo relativamente "puro" (non consuma droga, non beve, è apparentemente asessuata), ha un cane, non deride i suoi fratellini quando accarezzano un pulcino o adottano un cane smarrito. Cerca insomma di mantenersi umana e in un posto del genere non è cosa da poco!
Il film vuole riscattare il ruolo femminile, fondamentale e per nulla debole. Gli uomini minacciano, uccidono, alzano barriere; le donne invece appianano, risolvono, creano invece di distruggere. Le donne sono le vere protagoniste del film.
Bello, sicuramente da vedere

BlueBlaster  @  10/04/2014 01:15:36
   7 / 10
Un gelido film questo....
Fotografia fredda e plumbea, location che ben rappresentano il degrado sociale che caratterizza la "periferia della società", attori molto credibili (sembrano davvero dei poveri derelitti) e dialoghi pesanti ma nel senso che i temi trattati sono tutt'altro che leggeri...
Jennifer Lawrence sfoggia la sua prima grande prova recitativa e giganteggia per tutta la pellicola, pure John Hawkes funziona più che bene in questo ruolo tra drammatico e violento!
Sinceramente non è un tipo di sceneggiatura che mi esalta ma comunque è una buona storia, dalle tinte forti e molto realistica purtroppo.

mauro84  @  04/04/2014 17:06:52
   7 / 10
Finalmente son riuscito a vedermi il film che ha reso celebre sta' attrice la diva di hollywood che è oggi. Bella trama, cupa, pesante, seria.. forse quello che ci voleva per metter ed innalzar in cattedra sta donna.
piaciuto parecchio. bel finale.

Semplicemente Jennifer Lawrence! Bella, brava e dotata di quel tocco di unicità! Una calda presenza in un Gelido Inverno!

La regista è sconosciuta aimè, ma ha saputo svolger un ottimo lavoro, e riuscire ad intrattener, farsi vedere, farsi notare.
Pochi film di ottima fattura!

Una storia seria, sconvolgente, pesante, un dramma da vivere

Una pellicola che non pensavo così interessante, così follemente geniale e tremendamente cupo! bello bello! consigliabile!!!

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kako  @  19/03/2014 20:11:11
   6½ / 10
la storia è cruda e intrisa di realismo, che ci mostra come nelle piccole realtà periferiche possano esserci sconvolgenti tensioni, criminalità, violenze e odi reciprochi. Il film però ha un ritmo un po' troppo lento, gli avvenimenti potevano essere sviluppati ulteriormente e delineati meglio i personaggi, a volte si trascina un po', ma è retto bene da un'ottima Jennifer Lawrence e nel complesso risulta una visione particolare e interessante, seppur lasci l'idea che poteva essere migliore e osare di più.

MonkeyIsland  @  16/06/2013 00:49:25
   7½ / 10
Ottimo film che mostra come l'ignoranza di alcune provincie rurali americane sia pericolosa e deleteria.
Fotografia perfetta per un film quasi muto, la Lawrence è bravissima e avrebbe meritato l'oscar per questo film anziché per il sopravvalutato "Il Lato Positivo".

8 risposte al commento
Ultima risposta 16/06/2013 16.11.25
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Wen0m  @  01/06/2013 21:09:40
   7 / 10
Non sono mai stato nel Mid-West americano, ma é proprio così che me lo immagino: grandi distanze, povertà, arretratezza culturale, egoismo. Credo che il film sia uno splendido affresco di quella parte d'America così diversa dalla visione europea che abbiamo degli States. Conflitti tra famiglie che coinvolgono esseri innocenti, corruzione, arroganza; è in un contesto come questo che una ragazza di 17 anni è costretta a caricarsi sulle spalle il peso di un'intera famiglia. Oltre a ciò, si ritrova suo malgrado immischiata in una vicenda troppo più grande di lei, che tuttavia affronta con coraggio e con ammirevole determinazione.
Alla fine, il quadro che emerge é sconsolante e complesso al tempo stesso: nessuno esce vittorioso, ma neppure totalmente sconfitto; nessuno, eccetto la protagonista, può uscire a testa alta da un contesto malato nel quale tirare a sopravvivere mantenendo lo status quo sembra l'unico valore degno di essere perseguito.
Film ingiustamente passato in sordina.

Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman  @  08/05/2013 14:51:54
   7½ / 10
Essere legati in catene dure da distruggere.Con una famiglia alle spalle,una madre che non ha più la piena capacità di intendere e di volere,un padre fuggitivo,e dei fratelli da sfamare,la protagonista interpretata dalla ormai Premio Oscar Jennifer Lawrence(nominata comunque sia in questo ruolo),contiene il suo dolore che vuole cercare di liberare in pubblico,direttamente agli spettatori,che percepiscono attentamente già dai primi minuti di pellicola che tipo di ragazza tenace lei effettivamente è.

Debra Granik utilizza la sua macchina da presa come oggetto testimone di un episodio chiave della vita di Ree ,che sta maturando ulteriormente,che realizza nella sua testa la realtà di tutti i giorni che deve sopportare,che si tiene a debita distanza dalle persone che la circondano,e così facendo scoprire una forza interiore che non pensava di possedere per tener testa agli adulti che popolano in una ambientazione del Mid-West americano inquietante,tenebrosa ma al contempo dannatamente pregna di significato,di linee guida per Ree che osserva il paesaggio per trarre da essa le risposte che vuole ricevere per continuare a combattere e mantenere il ruolo di donna di casa forte,punto di riferimento costante per i propri fratelli.

La sceneggiatura è molto semplice,fluida,ma assistiamo a dialoghi che fanno da calamita per chi segue il racconto.
Un esempio lampante è la richiesta da parte di Ree di far parte dell'esercito americano per guadagnare più soldi e per tenersi ancora l'abitazione.
Il confronto che ci viene proposto fra la protagonista e chi pensa ad arruolare i giovani volontari è filmato e sceneggiato con il chiaro intento di coinvolgere ulteriormente il pubblico,che impotente non può fare altro che dispiacersi per le condizioni in cui si trova la giovane interprete.

La diramazione nel thriller si sente,come asso nella manica per elevare questo film indipendente a piccola perla iniettata di suspence inaspettata Debra Granik ci offre un campionario di comprimari degni di merito,che brancolano nel buio,si annidano nascosti pronti a colpire duro nella vita di Ree e complicarle ancora di più il cammino che ella deve compiere per ritrovare suo padre.

Un film che non ha avuto la giusta considerazione anche se era finito alla notte degli Oscar,Winter's Bone è una pellicola che traccia un confine sottile fra verismo e finzione,fra interpretazioni che ci presentano ruoli inventati e immedesimazione totale da parte dello spettatore anche se è chiaro a tutti di essere dall'altra parte dello schermo.
Approvato da tnx.

Alla prossima

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  25/04/2013 09:58:52
   8 / 10
Una storia gelida che s'insinua nel pensiero e ci alberga per un po', lasciando una sensazione di malessere profondo.

Brava la regista a dirigere un film con stile asciutto e puro, tanto da raffigurare in modo autentico un retroterra americano provinciale e miserabile, dimenticato da tutti. Le atmosfere mi hanno ricordato quelle del terribile "Un tranquillo weekend di paura", anche quelle descritte in alcuni romanzi di Lansdale.

maitton  @  18/03/2013 02:15:35
   7 / 10
un film vecchio stampo, che non so perche' mi ha portato alla mente alcuni film dei fratelli coen.
e penso che un complimento piu' bello non potevo farglielo.

2 risposte al commento
Ultima risposta 19/03/2013 15.44.26
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-Uskebasi-  @  06/01/2013 16:39:31
   7½ / 10
Veramente gelido.
Una storia semplice e triste realizzata in maniera impeccabile. Una ragazza con il peso di un'intera famiglia sulle spalle, che lotta contro l'omertà nelle fredde montagne di un'America, una volta tanto, così vicina...

topsecret  @  23/11/2012 10:44:54
   6½ / 10
Film interessante, anche se non del tutto originale, che mette a nudo delle realtà dure e crude di piccoli nuclei famigliari impelagati in situazioni di criminalità e miseria d'animo che non lasciano scampo, nè speranza nel futuro.
Storia cruda, cinica e di forte impatto, dotata di un ritmo abbastanza stabile per l'intera durata e di un cast bravo nel proporre personaggi di dubbia moralità, dalle varie sfaccettature.
Si segue con attenzione e garantisce una visione lineare, senza cedimenti.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  22/11/2012 20:05:48
   7 / 10
Buon film che scava nel marcio della provincia americana. Tecnicamente molto buono. Merita una visione.

gemellino86  @  21/11/2012 22:18:33
   6½ / 10
Film che non mi ha preso particolarmente. Lento e prolisso anche se ha indubbiamente i suoi pregi. Molto brava la Lawrence qui.

guidox  @  07/10/2012 19:47:39
   7½ / 10
peccato per la trama in sè, che sinceramente è un po' deboluccia, perchè questo film è validissimo sotto tanti aspetti: personaggi interpretati alla grande (lo zio è a dir poco fantastico), grandissima atmosfera che riflette tutto ciò che gira intorno alla comunità di questo luogo gelido in tutto e per tutto.
spaccato di un'America che ti affascina come se rivelasse i suoi grandi e piccoli segretida dettagli di vita vissuta.

Charlie Firpo  @  02/10/2012 10:42:01
   7 / 10
Ottimo film girato con maestria e interpretato da una brava Jennifer Lawrence , pellicola molto seria dove si concentra in uno spaccato dell' america montanara vissuta da comunità isolate , ignoranti, con mentalità chiusa e qui dedite anche allo spaccio di cocaina per sbarcare il lunario , non c'è spazio nemmeno per la colonna sonora e in tutto questo una diciassettenne cerca di cavarsela e di mandare avanti la famiglia orfana di un padre sbandato e fatto fuori dalla comunità perchè scomodo e troppo debole , in più sopraggiunge pure la grana del pignoramento della proprietà.

Purtroppo la storia è poco interessante e alla fine del film resta ben poco da ricordare , per questo il giudizio finale ne risulta influenzato ... comunque da vedere almeno una volta.

C.Spaulding  @  25/07/2012 21:05:03
   7½ / 10
Bel film mi ha soddisfatto in pieno. Ottima regia e splendida fotografia. Questa pellicola ci mostra un America povera e disagiata dove si vive di espedienti come lo spaccio di droga e fa da sfondo alla triste vicenda personale di una ragazza con una madre malata e un fratello e una sorellina a carico che si mette alla ricerca di un padre che si è messo nei guai e che forse non rivedrà mai più. Ottima interpretazione di Jennifer Lawrence. Un film davvero bello. CONSIGLIATO !!!!

alescar84  @  25/05/2012 17:42:29
   6½ / 10
Alti e bassi in questo film: ottima l'interpretazione della protagonista, l'ambientazione desolata e le musiche. Personalmente non ho gradito molto la mancanza di spiegazioni/collegamenti tra alcune parti. Ci sta di non spiegare proprio tutto, ma francamente credo succeda pochino. Resta comunque una pellicola DISCRETA.

chanty  @  25/05/2012 14:58:16
   6½ / 10
Buona l'interpretazione dell'attrice protagonista, le ambientazioni sono molto accattivanti ma la trama non risulta essere sviluppata al meglio.
Peccato!

Invia una mail all'autore del commento kampai  @  10/04/2012 08:09:42
   6½ / 10
sottotitolo del film potrebbe essere il lato oscuro dell'america.la granik mette in pellicola la parte più tenebrosa dell'america:i luoghi remoti e prevalentemente rurali, l'ignoranza e l'arretratezza dei costumi, la violenza cieca che non risparmia nessuno, neanche i consanguinei, la disperazione in tutti.ecco il film parla di disperazione:un futuro che non c'è, compromesso da una madre pazza e due fratellini minorenni,parenti spacciatori,padre che impegna casa e bosco col rischio di perdere entrambi.cosa che capiterà e che la povera ree dovrà superare gironi infernali per provare che il padre è morto e così non perdere la "casa" .ma forse, era meglio.gli attori sono notevoli e grazie alla loro bravura il film si salva perchè la regista non sempre sembra sapere cosa fare e ne risente il ritmo che a volte diventa insostenibile.

gandyovo  @  08/02/2012 16:50:43
   6½ / 10
se da un lato la trama non è che sia così appassionante e talvolta il film si trascina un po', dall'altro le ambientazioni della provincia rurale americana sono accattivanti e il film è recitato decisamente bene. merita una visione.

selvatiçax  @  07/02/2012 08:56:28
   9 / 10
Non ho letto il romanzo da cui è tratto perciò non posso fare paragone, tuttavia lo ho trovato un buon thriller. La tensione è costante, i personaggi ben caratterizzati e ben interpretati, la fotografia è eccellente e per tutta la durata ti tiene incollato alla poltrona. Non fraintendiamoci, non c'è né azione né movimento eccessivo, è quasi una "caccia al tesoro" lenta, crudele e dolorosa. Il finale mi ha lasciato un po' perplessa.

krystian  @  04/02/2012 08:30:56
   8½ / 10
Un buonissimo thriller d'autore. Molto duro e crudele, probabilmente un "pezzo del mondo" che a noi è totalmente sconosciuto. La tensione è presente per tutta la durata del film senza interruzioni, e in certi punti, accentua molto diventando da cardiopalma. Eccellenti le ambientazioni che di sicuro non rassicurano e tantomeno la fantastica fotografia da Oscar. Interpreti convincenti al 100% e davvero spietati. Unica pecca: lascia dei dubbi …
Comunque si può proprio dire alla fine "la ragazza si trova con le mani nel sacco" !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Caio  @  02/02/2012 20:23:43
   7 / 10
E' un buon film, anche se si snoda con una certa lentezza, con una prima parte che forse dilata un po' troppo i tempi dei vari accadimenti. Drammatico, estremamente drammatico, lascia davvero poco spazio alla speranza. Molto brava la ragazza protagonista, consigliato ma solo se ve la sentite di gettarvi per un'ora e mezza nella disperazione più nera.

Podo  @  01/02/2012 20:33:14
   8 / 10
L'America non è solo Hollywood e Manhattan.
E' anche (e forse soprattutto) una realtà rurale e povera, dove il disagio sociale è profondo.
In questi anni di recessione economica arriva questo film crudo e durissimo ma che lascia uno spiraglio ad un'esile speranza.
Bellissimo.

luxmea  @  08/10/2011 00:26:05
   6 / 10
Buona la recitazine della protagonista e ambientazioni in un'ancestrale vita ormai quasi dimenticata.....per il resto......

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  29/09/2011 15:45:58
   8 / 10
Il Midwest non è solo buona borghesia repubblicana e devota alla religione evangelica e al d.io denaro, ma anche una sacca di povertà e miseria sociale, di cimiteri d'auto e droghe sintetiche, e uno straordinario bacino di arruolamento di giovanissimi soldati sedotti da un bel gruzzoletto e dalla possibilità di scappare dai margini della società (per finire in una bella base del deserto afghano).
"Un gelido inverno" racconta una storia di questo Midwest arretrato e ignorante, chiuso in dinamiche familiari talmente drammatiche da apparire quasi incomprensibili, abitato da uomini con facce primitive e donne in maglioni di pile infeltriti, lunghi capelli unti e denti marci, che prima pestano una ragazzina e poi l'aiutano (a modo loro, certo, e non in maniera troppo rassicurante).
In tutto questo spicca il volto pulito e ostinato di Ree, impegnata nella ricerca di un padre delinquente che si è impegnato casa e boschi per pagare la cauzione, lasciando la sua famiglia già disastrata sull'orlo di un baratro.
Terribile e dura, questa storia lascia infine un barlume di speranza e tratteggia figure lombrosiane, aprendo uno spaccato nell'America più profonda, che non appartiene al mondo civile.
Tenerissimo a tratti, spietato nella maggior parte della narrazione, il film commuove e lascia stupefatti per il suo realismo.
Chapeau.

e 82  @  16/09/2011 16:34:23
   7 / 10
Un bel film, in cui la violenza è latente e il dramma lo si assorbe attraverso le ambientazioni, desolate, povere; quelle riprese sono vite asciutte e fatte di priorità: avere qualcosa da mangiare, trovare il proprio padre, vivo o morto, affinché non si venga sbattuti per strada.

Ecco, la differenza tra questo film e Sleepwalking, che ho visto tempo fa, è che qui si riesce ad entrare nel film e ad immedesimarsi in quelle atmosfere.

Mi fa piacere che una nuova regista si affacci nel mondo del cinema. Sono curiosa di vedere un suo prossimo film, se ci sarà.

Così come interesse mi hanno suscitato la giovane attrice protagonista; ma ancora di più John Hawkes, che sinceramente non conoscevo. Il personaggio che ha interpretato, invecchiato dalle esperienze, violento ma capace di rischiare la propria misera vita, è un personaggio senza dubbio sfaccettato e complesso.

Ambientazioni e fotografia davvero interessanti.

Clint Eastwood  @  09/09/2011 23:09:40
   6 / 10
Non è nello stile americano "sfornare" film indipendenti di successo, in tutti i sensi, ma quanto succede la notizia rischia di gonfiarsi a dismisura.
WINTER'S BONE è una buona trama resa a dovere sullo schermo che nonostante le sue tematiche interessanti non appassiona e finisce tranquillamente nel dimenticatoio nell'arco di un paio di mesi come è già successo. Infatti quello che rimane è un attento ritratto di provincia americana descritto con cura e dedizione ma a parte questo è invisibile e muto.

Inspiegabile il polverone che ha sollevato persino agli oscar per qualcosa che in Europa si vede molto più spesso e accentuato nei suoi contrasti/varietà di storie che nel paese dei blockbuster invece.

Un filmetto troppo considerato da diventare ingombrante quanto inutile come certi/molti americani d'altronde. Sufficiente va' ...

sandrone65  @  05/09/2011 19:44:39
   7 / 10
Bel film, quasi antropologico, che porta a riflettere sulla natura degli uomini alle prese con una realtà che se non è necessariamente ostile di certo non viene incontro a nessuno. La brava protagonista si muove in questo ambiente desolato, squallido, pieno di miseria e di lotta per la sopravvivenza, dove la legalità è uno strano compromesso tra autorità ed omertà. Eppure il valore dei legami riesce a restituire dignità alla vita umana. Un film come questo, che riesce a trasmettere questo messaggio senza minimamente scadere nella retorica, merita di essere visto. Se solo fosse stato un pizzico meno lento nello sviluppo nel complesso ci avrebbe guadagnato parecchio

barbuti75  @  18/08/2011 10:25:27
   8 / 10
Al secondo film dietro la macchina da presa, la Granik fa centro con un film che destruttura e demolisce il mito del sogno americano, giocando un po' col cinema dei fratelli Coen (mi viene in mente Fargo).
La vicenda si snoda tutta attorno alla figura di una ragazzina adolescente interpretata magistralmente dalla Lawrence che si trova costretta suo malgrado a fare i conti prima con i problemi famigliari, indi con una società allo sbando, corrotta e disposta a tutto pur di rimanere nella legalità creata ad arte nei luoghi in cui si svolge il film.
Passiamo da una parte profondamente drammatica ad una seconda maggiormente investigativa grazie all'occhio attendo della cinepresa guidata da una regista che sembra già padrona assoluta del mezzo filmico.
I cliché della detective story emergono mano a mano che l'angoscia che la protagonista ci trasmette aumentano esponenzialmente, facendoci entrare in un turbine di malvagità senza fine...e la desolazione di trovarci dinanzi ad un sistema rigido e chiuso diventa la triste realtà...

forzalube  @  10/08/2011 03:13:06
   7½ / 10
Quest'America rurale fatta di povertà, emarginazione e criminalità al cinema non si vede mai e già per questo il film merita una nota positiva.
La sceneggiatura è solida ed è un vero pugno nello stomaco, buona la fotografia dai colori freddi, ottima l'interpretazione di Jennifer Lawrence nel ruolo della protagonista.
Merita senz'altro la visione.

AMERICANFREE  @  06/08/2011 18:10:27
   7 / 10
buon film con una bravissima protagonista che regge quasi da sola l'intero film! forse un po' troppo lento ma nonostante tutto non annoia e si ti prende con il passare del tempo!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  19/07/2011 20:40:02
   7 / 10
Innanzitutto un complimentone a Jennifer Lawrence per la recitazione, veramente brava! Il film è di qualità, rappresenta bene il tema -più volte trattato- del disagio sociale, anche se purtroppo non mi ha trasmesso molto; merita comunque una visione.

Rand  @  28/06/2011 16:31:57
   8 / 10
Film duro, che nelle ambientazioni mi ricorda The Road, il freddo gelido che ti penetra nelle ossa, le catapecchie miserevoli in cui vive la gente del posto, circondata da cani e solitudine, oltre a carcasse di auto e immondizia. In questo panorama si muove Ree, ragazza che è dovuta crescere in fretta, e devo dire che Jennifer Lawerance dà una prova semplice ma efficace del personaggio. Vedremo se la ragazza ha la stoffa di Charlize Theron, potrebbe diventare una grande attrice. Il resto del cast è formato da volti poco noti, ma la Granik ha fatto un ottimo lavoro, la violenza è quasi sempre solo suggerita, rimane sullo sfondo, invisibile, in un mondo di criminali ede emarginati riuscire a poter tenere la propia casa è quel poco che la gente misera si aspetta di avere.
Ma non accettano di mendicare, niente pietà: "non chiedere ciò che ti devono dare" dice Ree ai fratellini, perchè la solidarietà è l'unico legame che impedisce agli umani di sbranarsi tra loro.
Musiche folk semplici, finale duro ma anche con un filo di speranza, dove un pò di altruismo potrebbe permettere alla famiglia di Ree di sollevarsi.

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calso  @  07/06/2011 10:47:11
   7 / 10
Voto alto soprattutto per la protagonista veramente brava...la storia è cruda, ma un pò troppo lenta...poteva essere fatta in modo più avvincente; resta comunque un ottimo film da vedere...

vale1984  @  07/06/2011 09:22:22
   6½ / 10
un film sicuramente molto crudo e drammatico retto da una ragazzina che lotta contro vita e morte per difendere la sua famiglia...la storia è triste, realistica e racconta di intrighi familiari, droga e una vita di miserabili decisioni...insomma una storia difficile ma ben raccontata.

Leonhearth87  @  05/06/2011 14:29:32
   6½ / 10
Un film sicuramente non facile, pregno di tristezza, candore, dolore e difficoltà: sensazioni forti che permeano tutta la pellicola. Trama convincente anche se non è nulla di nuovo. Molto bene la giovane Lawrence, che a soli 20 anni ottiene la sua prima nomination all'Oscar, ampiamente meritata. Buona la regia e la scenografia, i Monti Ozark sono un lugubre e inquietante spettacolo per la storia ed il tema trattato. Purtroppo però il film ha un difetto piuttosto pesante: scorre troppo lentamente, è lento, dopo 10 minuti inizia a calare di mordente. Fortunatamente (o saggiamente) il regista ha deciso di farlo durare solo un ora e quaranta, che di per sè già sono tante per raccontare, onestamente, poco. Poi il film si riprende, ma ormai siamo quasi alla fine della storia.
In conclusione, un buon film che vuole raccontare una storia difficile e drammatica, ma che cade nel difetto dell'eccessiva lentezza. Forse mi aspettavo di più da un candidato all'Oscar per miglior film, e probabilmente è stato un mio errore avere troppe aspettative.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  24/05/2011 17:42:08
   7½ / 10
"Winter's bone " mi ha fatto pensare a "Fargo" , specie nella scelta di un background statunitense insolito, provinciale e chiuso, con luoghi e persone congelati. Ognuno bada ai fatti suoi sull'Altopiano d'Ozark: vige la legge non scritta dell'omertà, dell'indifferenza, dell'abbandono a se stessi. Quella della regista è un'indagine sull'umanità che definire disillusa è un eufemismo. Un nichilismo che tuttavia non è una curva chiusa, poiché Ree e i suoi fratelli sono i paradigmi più evidenti di un'etica d'amore e coraggio che sopravvive. Non altrettanto lampante è lo spessore di Teardrop (un nome molto curioso no?), che non di meno rompe la prassi del disinteresse, mostrandosi pessimo attore di una recita umana altrimenti perfetta nella sua brutalità.
Purtroppo il film non mi ha colpito come speravo, pur essendo notevole.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  26/04/2011 08:25:58
   8 / 10
Ciò che colpisce di primo acchito di questo film è la descrizione minuziosa della desolazione e della miseria del midwest americano.
Un film duro e profondamente toccante, in cui una ragazza, che ha perduto la sua innocenza di fanciulla, deve accollarsi enormi responsabilità per poter salvaguardare la propria "casa" e i propri fratelli.
Un film che lascia intravedere la speranza ma che riesce a far emergere solo la più triste e cruda realtà delle regole del gioco.
Meravigliosa la protagonista; curata la regia e anche la fotografia.

Bertasa  @  26/04/2011 00:57:24
   9 / 10
Che bel film e che brava la attrice principale.
Io non so se esistono posti realmente così ma è impressionante.
Tutto al limite del perfetto.
Soddisfatta.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  22/04/2011 15:02:17
   7½ / 10
Un papà da rintracciare e convincere affinchè presenzi al processo che lo vede come imputato,nel mentre far fronte al fardello di un nucleo familiare composto da una madre malata e due bimbi piccoli in un luogo che non è certo idilliaco per crescere.Per la giovanissima Ree,l'ottima Jennifer Lawrence,la vita non è una passeggiata,ora, con un'ipoteca gravante sulle proprietà di cui dispone e che minaccia di condannarla ad una vita ancor più sciagurata,magari lontana dagli amati fratelli,la situazione sembra accelerare verso un epilogo disperato.
Solo la volontà della giovane sembra potersi contrapporre all'ineluttabile destino,il carattere a Ree non manca,forgiato in un luogo fuori dal mondo,uno spaccato di depressione rurale,in cui la civile e accogliente America sembra essere stata spazzata da qualche calamità che ha lasciato in eredità un panorama deforme fatto di stamberghe e rottami,vecchie auto e fango,incupito da un cielo pesante,in cui il repellente colpo d'occhio riverbera la turpitudine dei sudici abitanti.
Personaggi ambigui ,praticamente delinquenti con le mani in pasta in chissà quanti e quali giri,a loro modo spietati eppure capaci di una solidarietà mossa da una morale che per essere risvegliata esige il suo prezzo ,ma una volta messa in moto ,senza caritatevoli buonismi,conduce a una compassione trattenuta che ci riporta ad una dimensione umana accettabile.
La via da percorrere però è costellata da soprusi e intimidazioni, Debra Granik si immerge in questa temibile ricerca aderendo con grande realismo ad un background socio-culturale retrogrado,trova negli scenari e negli ottimi interpreti alleati superlativi per raccontare di un paese inaridito,in cui la sfiducia ha avuto la meglio quasi su tutto,non sul senso di responsabilità di una combattiva ragazzina.

sweetyy  @  22/04/2011 03:59:41
   6 / 10
Un film estremamente lento che a tratti annoia, succede troppo poco e il ritmo non aiuta di certo a renderlo più apprezzabile... Tralasciando questo tuttavia merita la sufficienza

Invia una mail all'autore del commento kossarr  @  19/04/2011 05:51:27
   9 / 10
Ho finalmente avuto l'occasione di vederlo con un DVD in lingua originale.
Il film è davvero profondo, crudo, freddo.
Un gelido film più che un gelido inverno.
Personalità straordinaria di una ragazza che deve affrontare una vita dura e problemi più grossi di lei.
Jennifer Lawrence è una attrice veramente eccezionale e se non fosse stato per Natalie che ha davvero superato se stessa a 20 anni avrebbe già un OSCAR.
Assolutamente da vedere, con la solita precisazione: a patto che abbiate un cervello e la maturità per capirlo.
Stupendo!

Noodles_  @  29/03/2011 16:51:28
   8 / 10
Una volta tanto sono d'accordo con la resa in italiano di un titolo originale.
Perché tutto in questo film è gelido. Gelida la (non) storia, gelidi gli ambienti e il clima, gelide la regia e la fotografia, e soprattutto gelidi i rapporti umani, in questo microcosmo di provincia che per la prima volta vedo rappresentato con tale pienezza in un film americano.
Un microcosmo a suo modo molto affascinante, fatto di boschi e di baracche, di povertà e di diffidenza, di reticenza e di violenza. Ogni volta che compare un personaggio nuovo ti brucia dentro la curiosità di vedere come si porrà nei confronti della ragazza. E ciascuna reazione in quel contesto è credibile, emozionante, vera.
Bravissima l'attrice protagonista, quello sguardo triste e fiero allo stesso tempo, quella incessante volontà di combattere, quella forza contro tutto e tutti che solo l'amore e l'istinto di protezione ti possono dare. Ma ancora più intenso il personaggio di Teardrop, un bifolco stupendo. L'unico che mostrerà quel briciolo di umanità (e di coraggio) necessaria a mantenere viva la speranza.
Bellissimo film.

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Ultima risposta 16/09/2011 19.28.38
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albert74  @  26/03/2011 12:32:34
   7½ / 10
il film descrive bene la realtà rurale di alcune regioni americane, un America non tecnologica ma quasi primitiva in cui i riti tribali dell'appartenenza al "clan" sembrano l'unica legge possibile e attuabile. Mi sembra però che i personaggi siano non completamente delineati e che manchi qualcosa per farne un film di alto livello.
La trama è piuttosto semplice e i ritmi sono lenti, forse troppo lenti. La recitazione dei vari personaggi è convincente. Mi sembra un film del genere psicologico, qualcuno ha scritto che è un triller ma non vedo nulla di triller. La stessa violenza si respira ma la si vede poco nel corso di tutto il film.. nnon ci sono immagini truculente, o violente che possano rimanere impresse nello spettatore o che lo possano colpire emotivamente.
A me ha colpito piuttosto una certà arretratezza morale, etica, di vita.
E' un buon film ma non eccezionale. Sicuramente può far riflettere ma c'è qualcosa che manca o almeno a me ha dato l'impressione di non essere andato fino in fondo nel descrivere quel tipo di realtà. I personaggi stessi sembfrano viverla in pieno ma non la combattono. Non ravviso quella lotta interiore che di solito contraddistingue le persone che vivono ai margini della società o in una società rurale e primitiva come questa.

enter  @  25/03/2011 20:42:34
   6 / 10
Film crudo, dove però succede troppo poco, i personaggi non hanno un immagine definita, il ritmo è lento, troppo, e la storia dopo un po già e scontata. brava la protagonista così giovane e già matura per fare una parte del genere...sufficienza grazie alla sua interpretazione

paolomagna  @  25/03/2011 10:38:52
   8 / 10
Davvero un bel film....fatto davvero bene...con temi davvero crudi ma ben sviluppati nel film e principalmente non scende mai sul patetico...film molto forte....molto triste e scenari che sono in linea con il tema trattato e grande la fotografia.Come sappiamo la trama del film è che una giovena ragazza si deve occupare sia della madre malata di mente che dei fratelli piccoli e allo stesso tempo cerca di recuperare un rapporto con il padre per poter evitare di perdere casa e che i fratelli vengano affidati ai servizi sociali.....si deduce che la ragazzina Ree deve crescere molto in fretta ed imparare che certe volte la vita è molto cattiva.Si deduce che il film tratta principalmente di un disagio sociale.Comw ho gia detto il film è molto duro e con di conseguenza Ree viene sottoposta a delle violenze e a dei rischi piu grandi della sua età e personalmente credo che la scena piu emozionante e triste del film sia quella che si svolge in un lago.Un detto dice che la speranza è l'ultima a morire e mi chiedo si trova in questa pellicola? Certo che si e questa la si ritrova alla fine e devo dire che come idea è formidabile.Direi molto ma molto buona la sceneggiatura e davvero i miei complimenti....il tutto facilitato pure dalla storia che vale la pena.Ho sentito vari pareri sul film e qualcuno mi ha detto che gli è sembrato un po troppo lento io invece ritengo che proprio la lentezza da un che in piu al film....mio modestissimo parere.Bravi i protagonisti...mi hanno piacevolmente impressionato.
Personalemnte lo consiglio vivamente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  24/03/2011 00:11:43
   8 / 10
Stimo altamente questa regista.
E' riuscita a filmare uno spaccato d'America così duro, inospitale, sgradevole con un realismo tale da divenire a tratti disturbante.
In certi momenti pareva d'esser capitati in un mondo sconosciuto, quasi alieno.
Eppure non è mancata una dolcezza di fondo nella storia brutale che ha raccontato, provando come si possa coniugare determinazione e sensibilità assieme.
La prova che l'adolescente Ree deve e vuole affrontare farebbe piegare le ginocchia ai più tosti tra gli uomini, e guarda caso saranno proprio delle donne ad aiutarla (non prima di averla "testata"), ma tutto l'orrore che ne esce sarà servito, non solo a lei, a conquistare un barlume di futuro che avrà la forma di due batuffoli tenuti al caldo tra le mani di due bambini.
Sorprendente la protagonista, davvero brava brava, e bellissime le aperture sui grandi paesaggi.

Crimson  @  18/03/2011 15:44:10
   7½ / 10
Si respira erba e si ascolta country, ma non è certo un'oasi felice la cornice del film; anzi la monoliticità degli ambienti contribuisce a esasperare le sensazioni di oppressione e soffocamento.
Un uomo che non appare mai (se non in una vecchia foto) ma che incombe prepotentemente su tutto lo svolgimento dei fatti: il vero leitmotiv della pellicola è un omicidio le cui responsabilità sono corali, condivise tra molti.
Non avrebbe avuto senso svelare una identità dell'assassino. Tutti sono sullo stesso piano, compreso un ambiguo sceriffo che testimonia come in quel contesto la legge è un concetto evanescente quanto il parametro di giustizia che le persone applicano.
Attorno a Ree si erge un muro imponente di omertà e disprezzo non dipendenti dalla sua attitudine, ma da colpe non chiarite del padre. Non importa cosa realmente egli abbia commesso, quanto la reazione della comunità per tutelare i propri piccoli e sordidi interessi.
Un ritratto inquietante di una provincia in cui l'umanità è repressa in un morboso istinto di autoconservazione di codici da far-west. E' una microsocietà in cui manca totalmente quel naturale gap tra infanzia e adultità: Ree è costretta dagli eventi e dai personaggi che la circondano a dover sostenere prove di forza inaudite e su quella strada sono destinati i fratellini.
E' in possesso delle capacità per evadere da questo mondo? Senz'altro. Il tentativo di arruolarsi è una esemplificazione forte di quanto sia disperata la pulsione di fuga provocata da tali contingenze.
Un finale aperto (?) non svela realmente quale decisione prenderà Ree. Confida a Sonny di non abbandonare fratelli e madre e di non intendere recarsi da nessuna parte. Ha appena salvato la propria dimora, la sola certezza materiale che ha a disposizione per sopravvivere.
Si prova un senso di angoscia frustrante, perché da spettatori esterni comprendiamo quante potenzialità la protagonista abbia in serbo per poter sopravvivere e valere altrove, e al tempo stesso quali problematiche la limitino e la ostacolino.
Scene forti e un perenne senso di impotenza caratterizzano questo interessante, classico film da Sundance, tant'è che c'è anche un grandissimo John Hawkes (Me and you and everyone we know) ad arricchire l'opera con l'interpretazione di un carattere anomalo, la sola timida fonte di speranza e umanità (fratellini a parte) che circonda Ree. Egli appartiene a entrambi i mondi che si scontrano in questo microcosmo, ma l'affetto per il fratello e per i legami di sangue costituiscono la valvola attraverso la quale si riscatta parzialmente. Anche per lui (che in questo film ricorda Harry Dean Stanton in Paris, Texas) il finale è aperto e ben poco augurante.

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Ultima risposta 20/03/2011 20.41.24
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Delfina  @  13/03/2011 23:24:50
   7½ / 10
Davvero un buon film, con una magnetica, bravissima giovane protagonista (Jennifer Lawrence).
Piuttosto disteso nel suo procedere, molto basato sulla sceneggiatura e sulla fotografia, ma anche su ritmo molto ben scandito, quasi romanzato, dallo spessore notevole.

Ambientato fra i bianchi poveri e "sfavoriti" delle zone rurali e montagnose americane, gente che per sopravvivere va a caccia di scoiattoli, si arrangia come può, ritrae un mondo di clan familiari criminali, dove abbondano i piccoli spacciatori e produttori/consumatori di droghe (sintetiche e cocaina), popolato da personaggi estremamente duri e violenti, quasi mafiosi, non molto lontani dal tardo mondo del West e della grande depressione.

In questo ambiente molto maschilista, dove, nelle coppie e nelle famiglie, anche giovani, è sempre l'uomo a comandare, a decidere il sì o il no, e la moglie a obbedire, si muove la giovane protagonista, che cerca, con lucidità e intelligenza, di sopravvivere, ossia conservare la casa e i boschi di proprietà della famiglia.

Funziona meglio nella prima parte, dove parte quasi come un film d'avventura, mentre nella seconda si adagia su toni un po' troppo intimistici e sentimentali.
Ma assolutamente da vedere, se non altro per la magnifica fotografia, la bravissima protagonista, e l'ambientazione interessante, che ci fa vedere un'America rurale povera, dura, squallida, costellata da case sporche e relitti arrugginiti, dove lo spirito americano, ha però modo di esprimere ancora tutta la forza del suo modello, ossia la sopravvivenza a ogni costo.



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Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  11/03/2011 02:21:00
   7½ / 10
Un film in genuino "stile Sundance", ossia "indie", ma con qualcosa in più.

Un'ottima definizione dello "stile Sundance" - che si attaglia perfettamente a "Un gelido inverno" - è questa: "film che presentano già in partenza un'aria dimessa, una narrazione sottotono, una ricerca di situazioni paradossali o 'freak', in grado talvolta di riempire i vouti della messa in scena, con predilezione di condizioni umane liminari" (R. Menarini, Dieci idee sul cinema americano, 2010: e non si riferiva a questo film, ma al prototipo del cinema "indie".
Come a dire che in America esistono effettivamente, quanto a film """d'autore""", due stili diversi: quello brillantato dei film da Oscar, e quello in tono minore dei film indipendenti. Il che però significa soprattutto una cosa: che le case di produzione lavorano intelligentemente su due fronti, e si coltivano (in maniera molto più pianificata e programmatica di quello che sembra) due spettatori medi diversi, diversificando il prodotto.

Detto questo, qual è la marcia "in più" di questo assai intrigante film molto più che discreto?
Atmosfere ansiogene e rarefatte, sospese; che schiacciano lo spettatore con il peso opprimente di ciò che non viene svelato, non viene detto, rimane ...ai margini dei margini di questa fetta putrida di società marginale, che si ritrova sbattuta sullo schermo. Non contano tanto i fatti quanto i gesti e i volti. Parlano sguardi e tatuaggi, sospetti e paranoie. Gli intrighi devono restare fuori campo, perché ciò che conta far risaltare è altro: un ritratto allusivo di un mondo pauroso, e l'eroismo asciugato di ogni enfasi di questa ragazzina con fegato da vendere.

Usciti dalla sala, viene da pensare che il cuore nero dell'America non sia mai davvero uscito dalla Grande Depressione degli Anni Trenta.
Ma forse non lo è l'intero Occidente, e la società dei consumi è un abbaglio con gli anni - o i giorni - contati.
E allora pensiamo al day after di tutto questo: quel "the road" di McCarthyana memoria. E la paura ci assale: quella vera.

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Ultima risposta 11/03/2011 16.04.33
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willard  @  10/03/2011 14:15:17
   7½ / 10
Film durissimo, ambientato in Missouri, nelle Ozark Mountains, che narra le vicissitudini di una ragazza di 17 anni che si ritrova sulle spalle l'intera famiglia (madre malata e due fratelli minori) con in più l'onere di rintracciare il padre spacciatore, che ha impegnato tutti i loro averi come cauzione per uscire di galera e che, se non si presenterà all'imminente processo, lascerà tutti i familiari in mezzo ad una strada senza un tetto sulla testa.

In questo mondo a sé, la coraggiosa Ree rischierà la propria vita contro tutto e tutti, ma riuscirà a salvaguardare i propri familiari, anche se il prezzo da pagare non sarà proprio basso.

La vicenda si sviluppa con un ritmo abbastanza basso, una lentezza di fondo che rispecchia i ritmi con cui si svolge la vita in questo mondo a sé, in cui la storia lascia degli interrogativi aperti che fanno capire anche allo spettatore, come viene ripetutamente ricordato a Ree nella storia, che è meglio lasciar perdere e non cercare di conoscere la verità.

Quattro candidature agli Oscar 2011 pienamente meritate, soprattutto alla protagonista Jennifer Lawrence, estremamente credibile nel ruolo della diciassettenne Ree.

Roger  @  10/03/2011 13:14:20
   9 / 10
Il voto la dice tutta: manca poco per essere un capolavoro.
Consiglio la visione.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  09/03/2011 23:45:57
   8 / 10
A dispetto del titolo, "Un gelido inverno" è un film di forte intensità. Ma è un calore trattenuto, soffocato da una realtà così logorante e sinistra, quella della protagonista (magnifica J. Lawrence), da un contesto così sordìdo. E proprio questi contrasti, dove implode la violenza e la musica country, le ritorsioni o le amputazioni - in una sequenza da antologia - e lo strano amore per gli animali, cani randagi compresi - è il punto di forza di un film a dir poco stupendo, tipicamente da Sundance Festival, con atmosfere e tensioni emotive che a poco a poco si rivelano in tutta la loro ferocia, come "Frozen river" o "Boys don't cry". Certi passaggi anomali, per non dire forzati (Ree Dolly che tenta di arruolarsi nell'esercito per risolvere i suoi problemi finanziari) lasciano forse un tantino perplessi, ma in fondo sono coerenti con la storia e il suo epilogo. C'è un riscatto che sancisce il bisogno di fuga, o il codice dell'appartenenza che diventa amarissimo davanti alle "regole del gioco" dove ogni legame di sangue viene tangibilmente cancellato.
Leggendo i commenti sottoscritti, mi permetto di osservare che il film, con il suo minimalismo tutt'altro che ortodosso - in fondo è ANCHE un thriller psicologico - non è affatto avaro di sfumature interiori e riesce persino a riscattare la presunta pericolosità di un personaggio (il fratello del padre) trafitto e ferito da una profonda amarezza.
Per il resto, la regia è abilissima a "pennellare" voci lontane, come quella materna, in uno sguardo assente che rivela in quell'illusione di fuga la via inerme e labile della follia

TheLegend  @  07/03/2011 21:54:34
   7 / 10
Buon film in tutto e per tutto,non riesce però ad emergere abbastanza da lasciare una traccia indelebile nello spettatore.

private_joker  @  07/03/2011 15:29:32
   8½ / 10
Bello, veramente bello. Un piccolo (ma solo come costi) grande film, con una bella storia e una protagonista indimenticabile, che affronta un vero e proprio calvario senza mai crollare. Azzeccati anche tutti i personaggi di contorno, soprattutto Teardrop. Per chi si aspetta (anche dal trailer) un thriller d'azione, dico subito di stare alla larga: nonostante la lunghezza non eccessiva, infatti, è un film molto molto lento che raggiunge picchi drammatici vertiginosi, soprattutto nella splendida seconda parte. Fotografia cupa e gelida che fa quasi sentire nella pelle il freddo di quei posti.

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  04/03/2011 22:54:35
   7 / 10
Mi unisco ai commenti precedenti: buon film, ma senza particolari sensazionalismi!

patt  @  03/03/2011 16:37:14
   7 / 10
Film di difficile valutazione (il 7 è un compromesso) l'ho visto ieri sera e ancora non riesco a "definirlo", non posso dire che non mi è piaciuto, ma non posso dire neanche pienamente il contrario, mi ha colpito proprio questo, è strano, per buona parte del film fino quasi all'epilogo i contesti raccontati sono quasi "illogici", così distanti da ogni associazione che può venire guardando quei luoghi e quelle situazioni da rendere il tutto come impermeabile emotivamente, in più di un frangente mi sono chiesta "ma perchè?" credo sia proprio questo il punto, (anche di forza, ma sicuramente non immediato, perlomeno per me) un sordido meccanismo di regolamenti che solo loro conoscono. La bella intrerpretazione della 17enne così asciutta e matura è un'ulteriore marcatura a questa realtà sconosciuta.

Kitiara31  @  01/03/2011 19:32:37
   8 / 10
Finalmente un buon film americano che, senza il traino di attori noti, riesce a raccontare una storia coinvolgente e dura, emozionando lo spettatore.
La faccia sporca dell'America, la povertà e le leggi delle piccole comunità dove ogni passo può essere fatale sono rese benissimo da una regia essenziale, dove non c'è mai un raggio di sole ma solo la tenacia della protagonista, molto brava.
Consigliato, senza dubbio!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  26/02/2011 19:45:20
   8 / 10
Uno splendido ritratto di una ragazza matura, quanto più lontano si possa pensare di una teenager sui generis che non sarà mai, perchè sulle sue spalle molto solide si regge il ruolo di madre. Interessante è l'evoluzione che subisce il suo personaggio: dalla sensazione di perdita della figura paterna e quindi del sostegno per sé e la propria famiglia, all'ingombro che questa stessa figura rappresenti l'ostacolo al suo processo di maturazione completo.
In questo contesto di un'America rurale che sembra un'evoluzione delle comunità di Deliverance, le figure femminili sono il motore della storia, conservatrici di leggi non scritte e contemporaneamente fanno muovere la storia verso il suo epilogo.
Molto bello il taglio della fotografia realistico, unito alla sobrietà della regia di Debra Granik e magnifica l'interpretazione della Lawrence.

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Ultima risposta 27/02/2011 23.48.21
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Lestat89  @  25/02/2011 14:38:46
   6½ / 10
una media a mio parere esagerata per un buon film ma non un capolavoro ,per tutta la durata si respira aria di marcioe si lascia seguire, sopravvalutata l'interpretazione della protagonista che è stata anche candidata agli oscar, ho apprezzato molto di piu john hawkes

i.g.i.  @  24/02/2011 08:47:51
   7 / 10
La fotografia e le ambientazioni valgono il gran parte di questo film. Ogni singolo viso, ogni pezzo e rottame di questo angolo di America provinciale e corrotta è più espressivo di qualsiasi altra cosa.

debaser  @  23/02/2011 15:56:30
   8½ / 10
Un altro bellisimo film, ben recitato e diretto con uno strepitoso John Hawkes e una bravissima Jennifer Lawrence, uno spietato ritratto di un america sconosciuta alla American Gothic, con le sue ipocrisie, i suoi orrori e i suoi dubbi codici morali. Alla fine per poter sopravvivere tutti devono scendere a patti con questa dura realtà e lo capisce bene la giovanissima protagonista a cui spetta controvoglia il ruolo di capofamiglia la cui forza di volontà e senso di giustizia danno a questa pellicola una speranza di un futuro migliore.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  23/02/2011 02:01:52
   8 / 10
Per certi versi è un film sorprendente, povero nelle risorse, immenso nella sua riuscita.
Palmares di tutto rispetto: ha vinto un paio di festival, ha ottenuto 4 nomination agli oscar mettendo d'accordo praticamente tutti. Come? Raccontando ancora una volta quell'America di provincia contaminata da omertà e violenza, pezzi di terra dove i sentimenti non trovano spazio e i rapporti umani risultano gelidi come il titolo del film.

Il degrado sociale e il senso di malessere sono perfettamente sintetizzati dai desertici paesaggi in cui la pellicola è ambientata. Location che metaforicamente funzionano meglio di un orologio svizzero, assumendo un ruolo di primaria importanza nell'odissea della piccola Ree.

Da elogiare senza mezze misure la regia della Granik, fredda e distaccata, uno sguardo lucido e al di sopra di ogni giudizio morale su una delle più inquitanti provincie mai riprese. A livello visivo non riesco a trovare parole davvero funzionali per descrivere il colpo d'occhio. Un pungno nello stomaco. E non credo di aver reso bene l'idea.

La storia è semplicissima, la messa in scena, i volti scelti e il cast sono il vero valore aggiunto, con in testa una Jennifer Lawrence carica di un carisma sorprendente. Inutile dire che la sua è una performance memorabile per un personaggio contraddistinto da tenacia, perseveransa e forza della disperazione. Della serie: quanto sei disposta a rischiare pur di prenderti cura delle persone che ami? Il presupposto è di quelli affrontati centinaia di volte, ma qui siamo davvero ad alti livelli. Imperdibile.
E dopo aver visto questo, comincio a pensare che l'attuale stagione cinematografica ha un suo perchè.

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento L.P.  @  19/02/2011 10:45:38
   9½ / 10
Guardatelo. Vi prego. Possibilmente in lingua originale.
No, davvero, guardatelo.
Detesto quella parola. Stavolta la uso. Capolavoro. Guardatelo.

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5 risposte al commento
Ultima risposta 24/02/2011 23.35.50
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markus_81  @  18/02/2011 17:37:32
   8 / 10
davvero un bel film, probabile che con il doppiaggio perda tanto visto che tutte le voci avevano un accento e una parlata molto particolare che ben si adattava al tono del film...di sicuro rimarrà lo stesso un bel film da vedere, se la distribuzione sarà adeguata

Lory_noir  @  09/02/2011 01:56:10
   7½ / 10
Originale, l'umore del film rispecchia le sue ambientazioni. Bravissima l'attrice protagonista.

david briar  @  03/02/2011 18:34:48
   8 / 10
Un film davvero cupo, triste, con atmosfere fredde e distaccata supportate dall'efficace fotografia.
La trama parla di una famiglia in degrado sociale, dove Ree, ragazza diciasettene, si occupa della madre che soffre di insanità mentale e dei fratellini, a cui cerca di dare un'infanzia serena per lei passata troppo velocemente.
E' un prodotto che non da scampo, duro, difatti più volte la protagonista viene sottoposta a violenze, e la regia si prende i suoi rischi, appare davvero coraggiosa, in particolare nella scena migliore della pellicola, ambientata in un lago, che fa provare vere emozioni.
La speranza si ritrova in parte nel finale, forse prevedibile, ma memorabile.
La sceneggiatura è molto buona, dimostra che non servono montagne di denaro per fare grande cinema, questo è costato solo due milioni di dollari, ed è bastata una bella storia.
L'unico difetto riscontrabile è la lentezza, sembra molto più lungo di quello che è, ma rimane coinvolgente.
Jennifer Lawrence è brava in una sentita interpretazione, un po' sopravvalutata, mentre John Hawkes si è del tutto meritato la sua nomination all'Oscar, è convincente.
"Winter's bone" è da non perdere, uno dei migliori di quest'annata, consiglio caldamente di andare a vederlo quando uscirà nelle sale, non sarete delusi.
Nutro qualche speranza visto le quattro nomination, ma temo che purtroppo dalla cerimonia di premiazione dell'Academy tornerà a mani vuote, ma si potrà consolare con gli Independent Spirit Awards, probabilmente..

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  29/01/2011 09:30:08
   8 / 10
premessa: non fatevi fuorviare dalla catalogazione come thriller e dalla locandina foriera di aspettative da road movie. si tratta di un film abbastanza statico ed affrancato da ogni tipo spettacolarizzazione.
detto ciò, giù il cappello lo stesso.
il film racconta la vicenda quasi donchisciottesca di ree, animata da una testarda perseveranza nel non perdere l'unico tetto per la madre e i fratellini, che si scontra invece che coi mulini a vento con l'omertà dei redneck di una provincia dagli echi deliveranceiani.
jennifer lawrence da academy, scusate la fretta ma ora deve correre a recuperare anche down to the bone della granik.

marfsime  @  28/01/2011 15:13:37
   7 / 10
Decadente..opprimente..freddo..sono le prime parole che mi vengono in mente per questo film. Una storia di degrado familiare che si ripercuote su una ragazzina di nome Ree (bravissima Jennifer Lawrence) che è costretta a crescere il fratellino e la sorellina minore a causa dell'insanità mentale della madre e della lontananza del padre che è invischiato in guai giudiziari che rischiano di far perdere l'unica cosa di cui la famiglia di Ree è proprietaria..ovvero la casa e i terreni adiacenti. Le vicende si svolgono in luoghi squallidi..popolati da persone violente che vivono grazie ad attività illecite e che non esitano a usare la forza contro la stessa Ree per evitare che la verità venga a galla. Prova recitativa decisamente ottima per la Lawrence..attrice di sicuro futuro. Buona la regia aiutata nel descrivere il dramma da una fotografia di livello eccellente con colori molto spenti e freddi che descrivono particolarmente bene lo svolgersi dei fatti. Un film che inizia senza speranza..speranza che si riaccende solo nella parte finale. Complessivamente paga un po per la lentezza della pellicola che è comunque normale considerando l'argomento trattato..una visione comunque il film la merita.

axel90  @  19/12/2010 14:49:03
   8 / 10
Uno dei migliori film americani del 2010. "Winter's bone" è sicuramente uno dei film più riusciti di quest'anno, un noir tetro, cupo violento. La storia di Ree, 17enne che vive sola con i suoi fratelli più piccoli e una madre mentalmente instabile, deve dare il via alla ricerca del padre scomparso, ricercato dalla polizia. Ree si trova quindi ad affrontare una serie di incontri tra figuri loschi, personaggi singolari quanti diabolici, fin quando la verità non verrà a galla. Debra Granik gira un film potente, lucido, realistico, tutto portato sulle spalle della brava Jennifer Lawrence, una che farà strada. Però il lavoro maggiore è fatto decisamente dalla qualità tecnica superiore: perfetta fotografia fredda con accesi colori scuri e naturali che sembrano proprio far rizzare dal freddo, montaggio ottimo e una colonna sonora che evoca musiche country-folk decisamente azzeccate nel contesto generale della storia. Il racconto è anche una storia di crescita e speranza: in un America "povera" dove risiedono parecchi criminali e spacciatori, c'è anche posto per la speranza di mantenere unita una famiglia e di poter continuare a tirare avanti grazie ad una grande forza di volontà. Nonostante il ritmo lento (che per me in verità non si tratta di un punto debole, ma è solo per mettere in guardia che lo guarderà), il paesaggio desolante e l'ottima componente tecnica del film danno risalto ad un storia cupa, forte e piena di coraggio.

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