un film parlato regia di Manoel de Oliveira Portogallo, Francia, Italia 2003
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un film parlato (2003)

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locandina del film UN FILM PARLATO

Titolo Originale: UM FILME FALADO

RegiaManoel de Oliveira

InterpretiLeonor Silveira, John Malkovich, Catherine Deneuve, Stefania Sandrelli, Irene Papas, Luis Miguel Cintra

Durata: h 1.36
NazionalitàPortogallo, Francia, Italia 2003
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 2004

•  Altri film di Manoel de Oliveira

•  Link al sito di UN FILM PARLATO

Trama del film Un film parlato

Durante una crociera nel Mediterraneo, per raggiungere il marito in India a Bombay, Rosa Maria, una giovane professoressa di storia, visita i luoghi di cui parla nelle sue lezioni, e fa la conoscenza di tre donne che la impressionano molto. Ma soprattutto fa conoscenza con il comandante della nave...

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Voto Visitatori:   5,41 / 10 (11 voti)5,41Grafico
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Voti e commenti su Un film parlato, 11 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  02/02/2013 23:42:01
   8½ / 10
Media inguardabile per uno dei film più belli del maestro de Oliveira.
Un film pedagogico, "parlato" in tutte le lingue possibili, crocevia di culture che si ritrovano alla tavolata di una nave dove si discute della storia.
Visivamente Oliveira lascia spazio anche alle immagini di monumenti simbolo dei paesi in cui fa fermare madre e figlia protagonisti, siano essi il Vesuvio (un "monumento" vero e proprio) o la Sfinge.
Ma il cinema, quando è ambientato per larga parte su una nave, sembra sempre debba finire in catastrofe. Non parlo solo di James Cameron e del suo cinema "storico" per molti versi, ma anche quello di fantasia felliniano con "E la nave va".
Non che sia presagita, la catastrofe: il film parte come una lezione storica, continua con toni quasi da commedia poliglotta ma ad Oliveira piacciono immensamente i finali ad effetto, quelli sovvertitori che ti fanno rivalutare un film intero già di per sé interessante: cosi questo film parlato finisce in maniera sconvolgente, inattesa, un colpo al cuore.
In modo lieve e delicato, da cinema che pare venire da un altra epoca, che non rispetta i ritmi né i gusti di un pubblico da cassetta, il vegliardo portoghese ci ha regalato una riflessione sul terrorismo e cultura talmente trasparente che qualcuno non se n'è accorto. Un vero peccato: "Un film parlato" è molto più che lezione storica pedante, o trash come qualcuno ha arditamente apostrofato il fotogramma finale. Nello sguardo terrorizzato di Malkovich c'è tutta l'incertezza per il futuro e gli errori di un presente con cui stiamo facendo i conti, e ne faremo ancora per un bel pò.
Di disarmante bellezza Leonor Silveira, attrice feticcio del regista (non solo bravissima).

Gruppo COLLABORATORI julian  @  21/02/2011 21:14:38
   5½ / 10
Vuole essere tante cose:
anzitutto, una carrellata cinematografica sull'arte e la cultura - spezzettata in varie tappe, non come quella continua di Sokurov in Arca Russa - delle città mediterranee, con didascalici inserti da terza elementare e, per questo motivo, evitabili;
un'apoteosi della varietà di culture del mondo, citando l'episodio biblico della Torre di Babele e facendo parlare i cinque attori principali nelle loro lingue madri;
un confronto occidente-oriente e un prospetto per una futura conciliazione pacifica tra le due culture da sempre opposte, salvo poi distruggere tutto con l'epilogo.
Manoel De Oliveira vuole dirci grandi cose con stile autoriale; a questo proposito ce ne ha dette molte di più Tarantino con Bastardi senza gloria, senza che tuttavia puntasse a tale scopo.
Film sciocco. Stefania Sandrelli pessima, mi vergognavo io per lei mentre guardavo il film.

4 risposte al commento
Ultima risposta 22/02/2011 22.21.04
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR peucezia  @  10/12/2010 20:39:36
   4½ / 10
Prima parte decisamente noiosa di stampo documentaristico, seconda parte ispirata al mito della torre di Babele con un curioso mix di lingue di matrice mediterranea.
Apparentemente insensato nasconde un significato di ampio respiro ma resta decisamente in tono minore. Da non vedere se si cerca una serata in relax

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  21/12/2008 19:29:09
   6 / 10
La prima parte del film è interessante come guardare una puntata di superquark,praticamente ci troviamo di fronte a un documentario che svela alcune curiosita' su alcune leggende su citta' del Mediterraneo...La seconda parte si avvicina di piu' al cinema di Oliveira che conosco...la pallosita' piu' totale!
Alcuni pesonaggi di diversa estrazione che parlano seduti a tavola...niente di piu' inutile...il finale salva il film e permette di leggere alcuni spunti che prime erano passati inosservati!

Mizoguchi  @  06/11/2007 09:25:48
   2 / 10
Filmaccio, davvero un filmaccio. Quei tipici film che ti ritrovi nei trafiletti del venerdì di repubblica o l'espresso, che fanno tanto "questione mediterranea" e soprattutto retorica da Margherita.
Passando al film in sè, la pellicola è di una noia mortale e piena di banalità.
Una madre viaggia nel mediterraneo a bordo di una nave con sua figlia e quando sbarcano in vari porti approfitta per raccontarle delle cose scontatissime sui luoghi (per non parlare del clima che si respira sulla nave).
Il film è davvero la fiera dei luoghi comuni più imbarazzanti: le città di porto che sono luogo d'incontro tra culture diverse, l'esperienza dei naviganti, le persone che parlano lingue diverse che si capiscono lo stesso, il terrorismo tanto lontano e poi tanto vicino, la tolleranza per il "diverso".
Il tutto poi messo in scena in maniera squallidissima, con una fotografia imbarazzante, con scene STRAPARLATE, altro che parlate!
Direi che però c'è una menzione da fare, una chicca che vale tutti i due punti messi in pagella: il finale, in cui il fermo immagine sull'espressione più brutta e comica-involontaria che abbia mai fatto John Malkovich, con i titoli che scorrono sopra, davvero di un trash così esilarante che ridi per un bel po'; più che il frutto di un regista, un'immagine che sembra frutto di quei giochi che si fanno andando a vedere i primi piani fotogramma per fotogramma col telecomando alla ricerca delle espressioni più ridicole...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  02/02/2007 12:40:37
   5 / 10
E' un film che meriterebbe 3.5 o al massimo 4 ma gli do 5 perchè è un'opera d'autore e perchè la protagonista è davvero brava nel ruolo di Cicerone. Non assomiglia a nessun altro film, è a metà tra il documentario e il nulla. Il documentario riesce a tratti, il nulla purtroppo riesce alla grande. I discorsi filosofici sulla nave fatti dalle 3 grandi attrici rasentano il nonsense e John Malkovich si è trovato li per caso e non sapeva che fare e che dire (a parte che non mi è mai piaciuto). Non ho visto altri film di Oliveira, spero non siano tutti cosi. Il finale è una scemata.

2 risposte al commento
Ultima risposta 02/02/2007 13.25.02
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  04/12/2006 01:48:27
   8 / 10
Piu' che un film, " a fiume falado" è un puzzle dove i soliti temi filosofici etici e teologici risaltano con maggior coesione pur spiazzando lo spettatore infondendo all'ottimismo di fondo (ma sarebbe superficiale limitarsi a definirlo tale) il lucido pessimismo di un finale imprevisto e sconcertante... Checchè ne pensino i detrattori di questo cinema è tra i pochi esempi a collocarsi come via di mezzo emblematica tra il passatismo da licei (e magari il rimpianto di un tempo dove "la parola" aveva un suo senso definito, e veniva sfruttata fino in fondo) e l'aria dai sterile sopravvivenza, diciamo pure pre-apocalittica del mondo di oggi.

Non riesco a immaginare un "sopravvissuto" piu' longevo e profondo di questo grande autore.

Sembra non finire mai la collocazione "didattica" (Rossellini insegna) della prima parte, che esprime forse il bisogno di educare le nuove generazioni a un profondo senso della storia: puo' apparire o essere noiosa ma è quantomeno necessaria

E' divertente, ma smaccatamente snobistico, il rituale delle "lingue" espresse dalle donne alla ricerca di una miracolosa conversione etnica e di un mondo unito, pur rivendicando il proprio retroterra culturale e nazionale (splendida come sempre Irene Papas)

Poi qualcosa che a noi appare decontestualizzato rivela tutta l'essenza di questo mondo moderno folle e imprevedibile, e la resa quasi impotente davanti a tante chiacchere cadute tristemente nel vuoto.

Un film forse sopravvalutato, meno sorprendente di altri dell'autore, ma geniale nella sua apparente ambiguità

Sconsigliato a chi soffre di fobie terroristiche

4 risposte al commento
Ultima risposta 21/02/2011 21.20.37
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Dick  @  15/06/2006 20:04:48
   7½ / 10
Film girato con stile semplice quasi documentarista molto gradevole lontano anni luce dalle baraonde che si vedono in quest' ultimo periodo e con un finale che non stò a dire.
L' interazione tra i personaggi e molto buona e nessuno di loro è sopra le righe per non andare a rompere l' equilibrio che si è creato. I paesaggi non sono da cartolina come in altri film, ma hanno un che di fascinoso nella loro antichità.
Non proprio il mio genere, però la bravura del regista fa si che non diventi una palla.

orsetto_bundi  @  19/02/2006 22:42:52
   4½ / 10
Annalisa P. me lo konsigliò kaldamente parlandone kon entusiasmo.....dopo averlo visto mi so' reso konto ke Annalisa P. non ne kapisce molto di cinema.....eheheheheheh......
Manoel de Oliveira si konferma the king of polpettons.....eheheheheh......mi so' divertito dippiù al koncerto di Luciano Caldore...ehehehehehe.....soprattutto quando Luciano ha intonato "la mia ragazza sei tuuuuuuuu.......il primo ammmore tuuuuuuuu...".....eheheheheh....
oddio, sono sempre più konvinto di dover smettere di fumare oppio :-)

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Ultima risposta 13/02/2010 10.29.50
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June  @  12/01/2006 18:29:16
   1 / 10
lentissimo quanto privo di significato (degno di nota).
un film inutile.

3 risposte al commento
Ultima risposta 03/10/2006 14.16.24
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Fidelio  @  07/05/2005 13:10:20
   7 / 10
Film semisconosciuto che a me è piaciuto molto nonostante le critiche avverse su altri siti. E' accusato in poche parole di pedanteria di essere demagogico.......Vedetelo,ne vale la pena.

5 risposte al commento
Ultima risposta 15/06/2006 20.08.22
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