under the skin (2013) regia di Jonathan Glazer Gran Bretagna 2013
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under the skin (2013)

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locandina del film UNDER THE SKIN (2013)

Titolo Originale: UNDER THE SKIN

RegiaJonathan Glazer

InterpretiScarlett Johansson, Krystof Hádek, Robert J. Goodwin, Paul Brannigan, Michael Moreland, Scott Dymond, Jeremy McWilliams

Durata: h 1.44
NazionalitàGran Bretagna 2013
Generefantascienza
Tratto dal libro "Sotto la pelle" di Michel Faber
Al cinema nell'Agosto 2014

•  Altri film di Jonathan Glazer

Trama del film Under the skin (2013)

Salvata in extremis dalla morte da un enigmatico Bad Man, una giovane aliena viene mandata sulla Terra con il compito di annientare l'umanitŕ. Assunte sembianze da donna e il nome di Laura Flynn, comincia a seminare vittime per le colline scozzesi ricorrendo al sesso, unica arma a sua disposizione. Con il passare del tempo, perň, Laura comincia ad assaporare i benefici apportati dall'essere umano e inaspettatamente mostra i primi segni di un tenero sentimento quando č attratta  da un uomo di mezza etŕ, andando contro agli scopi per cui era stata mandata sulla Terra.

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Voto Visitatori:   5,54 / 10 (60 voti)5,54Grafico
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Voti e commenti su Under the skin (2013), 60 opinioni inserite

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antoeboli  @  14/03/2024 00:24:34
   7½ / 10
Liberamente ispirato al romanzo omonimo Sotto la pelle, Glazer, tornato alla ribalta con i recenti premi oscar, firma questa pellicola di ben undici anni fa, che al botteghino fu un buon flop.
Merito anche del modesto numero di sale a disposizione, Under the skin però ha avuto un grande plauso dalla critica riuscendo anche a essere inserito in diverse manifestazioni, e candidato a diversi premi.
Il film segue le vicende di S.Johansson nelle vesti di un'aliena arrivata sulla terra con la missione di sedurre e uccidere le proprie vittime.
Il film diciamo subito ha una fotografia ottima ma fredda, come lo è anche tutto il film e l 'atmosfera che lo circonda, con questa ost di archi che ti entra in testa come un trapano, e che ci sta da Dio. La regia per quanto si dimostra di grande livello, anche riuscendo a dare al film una direzione semi documentaristica in alcuni casi, dove si vede questa Glasgow con le persone nei loro momenti quotidiani, come passeggiare, andare a lavoro, attraversare una strada ecc.
Non si può evitare di parlare di una certa lentezza da parte di Glazer, gia nei primi momenti dove per oltre un 5 minuti tutto il film prende piede in maniera rilassata,con pochissimi dialoghi se non essenziali, e tanto da osservare in termini di immagini.
Il dramma che vive la nostra protagonista viene in qualche modo fuori, portando argomentazioni come il pietismo, o la crudeltà dell'uomo che non sembra meglio di un extraterrestre venuto da chissà quale luogo ignoto.
Interessante anche come uno degli intepreti principali, eccetto una volta sola, non venga mai ripreso in primo piano ma sempre da lontano o in maniera discostata.
E' un prodotto che ha comunque diviso come sempre il pubblico, che forse si aspettava qualcosa sullo stile di Specie Mortale, ma qui siamo al cospetto a una opera d'arte che prende spunto da altri registi ma ne fa suo il resto del lavoro.

Boromir  @  04/03/2024 14:38:42
   6 / 10
Parzialmente rivalutato, rispetto alla prima difficoltosa visione. Per il suo terzo lungometraggio, Jonathan Glazer scarnifica il romanzo omonimo di Michel Faber, di cui rimangono vaghe tracce che vanno a favorire una sensorialità di minimalismo estremo: sicuramente c'è un lavoro su sound design cacofonico e silenzi in relazione ai paesaggi urbani di Glasgow, così come le sequenze della "stanza nera" (per quanto, alla lunga, reiterate) o quella, brutalissima, in spiaggia, strappano ammirazione proprio per come purificano la l'immagine fino alla sua più basica epidermide, mostrandosi al pubblico come un oscuro e inesorabile affondamento nella morte (del cinema narrativo classico?).
Preso atto delle ammirevoli doti teoriche, e anche per coerenza rispetto al me stesso spettatore, devo comunque riconoscere quelle riserve che persistono e mi impediscono di condividere l'entusiasmo unanime. I problemi sorgono tutti su due punti: 1) l'introspezione dell'aliena si perde completamente nel passaggio da pagina scritta a immagine, e questo porta diversi snodi a girare a vuoto, oltre a svuotare l'identificazione con la "nuova carne" e soprattutto le svolte finali di qualsivoglia incisività; 2) la recitazione di Scarlett Johansson funziona a tratti, ipnotica ed enigmatica nelle scene "scritte" quanto d'esasperante passività in quelle notoriamente improvvisate, tanto da far sospettare nel miscasting (quanto meglio avrebbe fatto Gemma Artenton, inizialmente pensata per il ruolo?). Insomma, il film funziona meglio quando si limita all'asettico esperimento di videoarte, rispetto ai momenti in cui prova a contaminarsi con la calda visceralità di una narrazione tradizionale: o l'uno o l'altra.
Un po' un peccato, perché al netto delle esagerazioni programmatiche il film ha tanto da offrire sul piano di un'atmosfera inquietantemente aliena e dei sottotesti. Anche se per questi ultimi consiglio (e preferisco) la pagina di Faber.

mauro84  @  28/02/2024 17:20:11
   7 / 10
Oggi mi son recuperato questo sci-fi- Trama tra il classico (alieno) e il visionario con buoni spunti di riflessione ed interessanti, anche se si capisce poco in apertura e chiusura. Rimane il tutto un po' "acerbo" sotto il lato comunicazione, visto che la protagonista parla "poco".
Buona ricerca scenografica, fotografica e della colonna sonora.

Scarlett Johansson: il Motivo di questo Film, dominante, sensuale, bella. è la sua vera veste lontana dal classico marvel movie. Tutto regge su di Lei.

Il regista, sforna un sci-fi visionario, forse "lineare" nella sua costanza e sebbene prenda spunto dal libro, offre un film lontano dall'esser apprezzato da "tutti" e mette dinnanzi a scelte etiche\morali non scontate, quanto a pari visto quando la protagonista essendo Aliena, offre.
Un sci-fi visionario, che merita la sua "attenzione". Da vedere!

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Goldust  @  08/11/2023 17:49:04
   5½ / 10
Curioso esempio di fantascienza non troppo spinta, dove un'aliena silenziosa si barcamena sulla terra adescando uomini di ogni età per acquisirne la linfa vitale. Se dal lato estetico il film di Glazer - che viene dai videoclip - ruba spesso l'occhio per la sua messa in scena fredda ed essenziale, dall'altro si fatica a comprendere il perchè delle azioni della protagonista, aiutata saltuariamente da un motociclista misterioso. Echi Lynchiani a parte, lo si può forse riassumere come un viaggio nella consapevolezza terrena attraverso un difficile rapporto con la razza umana, capace di essere altruista e approfittatrice allo stesso tempo. Un viaggio dove purtroppo ci si annoia per lunghi tratti, e non bastano le generose nudità della Johansson per risvegliare ( almeno ) i sensi dei maschietti. Solo per appassionati e pazienti fan del genere o dell'attrice, che per inciso non parla quasi mai.

Mauro@Lanari  @  19/09/2023 15:08:38
   7½ / 10
Nel '92 Gray pubblicò il bestseller "Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere", il libro di terapia coniugale e di coppia più venduto nella storia (oltre 15 milioni di copie). Glazer ne riprende l'assunto, in gran parte vero, della guerra dei sessi alieni l'uno all'altro, e non lo fa in stile "black comedy" alla Danny DeVito ('89), bensì inscenando la metafora alla lettera com'una "Guerra dei mondi" fantascientifica. La forma espressiva da lui adottata è quella a noi già nota per la sua attività da filmmaker dei videoclip di Radiohead, UNKLE, Massive Attack: suggestioni impressionistiche ed evocative al posto di narrazione fluida e lineare, tempi rarefatti, approccio fra il cerebrale e il cervellotico. In "Under the Skin" la Johansson più si spoglia e più è inguardabile, però ha il pregio di Schwarzy nella saga di "Terminator": qui la sua inespressività è funzionale al ruolo. E il lungometraggio, come riporta RT, è "un'inquietante esperienza visiva [e sonora]", ipnotico per chi non cede all'ipnoinduzione. L'atmosfera allucinata, un po' primo Lynch e un po' primo Cronenberg, con cui Glazer materializza il proprio simbolismo è indimenticabile: la mantide religiosa che cattura le prede sprofondandole e segregandole nel liquame della seduzione carnale, il loro svuotament'organico con la pelle che alla fine implode, la vulnerabilità di lei all'emozioni umane, la sua prima stilla di sangue causata dalle spine d'una rosa donatale, la pietas per un giovane affetto da neurofibromatosi sino all'inevitabile ribaltamento dei rapporti di forza tra vittima e carnefice, e la purezza della neve che diventa chimerica. Misantropo, misogino e misandrico quant'il Vinterberg de "Il sospetto" (2012), ideologicamente un po' superficiale, filmicamente a sprazzi fascinoso.

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riobissolo  @  13/04/2021 06:59:54
   2 / 10
Io dico, se non hai idee cambia mestiere, non é obbligatorio fare il regista.
Inguardabile.

Spera  @  26/01/2020 19:35:31
   5 / 10
Sono riuscito ad apprezzare alcuni aspetti di questo film come la colonna sonora minimale e angosciante.
Il coraggio di mettere in piedi un film fuori dagli schemi e lontano dal mainstream.

I pregi peró finiscono qui e spiego subito il perchè:

- Innanzitutto la furbissima scelta di scritturare un'attrice famosa (che io non ho mai amato) per questa pellicola, se ci fosse stata un'attrice sconosciuta sono sicuro che questo film sarebbe passato inosservato. Idem per il nudo della protagonista, altra furba scelta.
- La regia, per nulla convincente, con qualche bella immagine, si, ma che rimangono suggestioni più adatte a un videoclip che a un film. (Non a casa il regista viene da quel mondo)
- La comunicazione di questo film è un disastro: troppo eterogenea e troppo confusionaria. Nel complesso il film non riesce a comunicare ció che vuole essere, pertanto qualcosa che non fa arrivare il suo messaggio (in modo chiaro o criptico) non raggiunge l'obiettivo del mezzo comunicativo, in questo caso il video.
E Glazer non è Kubrick quindi certe cose non se le puó permettere.
- I dialoghi sono pochi e questo sarebbe un pregio, se non fosse che i pochi presenti sono di una banalità che sarebbe stato meglio fare un film muto.
- la ripetitività di alcune scene, tanto per allungare un brodo poco sostanzioso, mi ha infastidito.

In definitiva sono comunque contento di averlo visto ma non posso dire che mi sia piaciuto e andare a leggere alcune cose sul film non ha fatto che peggiorare la mia opinione.

Senza essere troppo severo, ma non riesco a dare la sufficienza a questo prodotto nonostante ami il weird e le trame criptiche.

zerimor  @  14/10/2019 22:51:10
   5 / 10
Scarlett a parte, non ci ho trovato nulla di interessante ed emozionante in questo film. A tal proposito, potrei descrivere il tutto come un bel guscio vuoto. Insomma valido l'aspetto esteriore, con una gran bella atmosfera, ma poca la sostanza. Poteva sicuramente essere migliore.

daniele64  @  04/09/2018 11:30:42
   4 / 10
Sarà crudele e riduttivo ( o forse semplicemente sintomo di incompetenza cinefila ... ) metterla giù così , ma questo film per me è una patinatissima chiavica che ha l' unico pregio del nudo integrale di Scarlet Johansson ! L' idea della bella aliena che " si nutre " di terrestri eccitati non è certo inedita , e sembra estrapolata da quei fumetti sexy tanto in voga nell' epoca lontana della mia adolescenza . Ad appesantire oltremodo questa pellicola già lentissima , il fatto che sia quasi priva di dialoghi ( e quei pochi che ci sono , sono banalissimi ! ) , per tacere delle motivazioni di molte azioni , totalmente assenti e quindi lasciate alla fantasia degli spettatori ... Oltretutto qui la Scozia appare come un paese vittima di un' inarrestabile crisi economica e soprattutto morale , popolata di personaggi quantomeno ingenui , se non decisamente stupidi ! E non sto parlando del poveretto affetto da neurofibromatosi ( che già ci vuole una bella fortuna ad incontrarlo tra milioni di indegni eredi di William Wallace ... ) , che pare essere la causa del cambiamento della protagonista , ma della gente incontrata per strada , delle varie vittime e soprattutto dei mentecatti sulla spiaggia ( professori universitari !!?? ) . Efficace invece la colonna sonora . Va bene che le immagini sono eleganti , ma da qui a dire che Glazer è l'erede di Kubrick ... Io mi limito a dargli 4 !

BenRichard  @  22/04/2018 01:11:00
   5 / 10
Allora eravamo su un voto come 1 o 2 ed io mi stavo addormentando ma poi tutto ad un tratto c'è la scena di nudo della Johansson davanti allo specchio in me si è svegliato tutto quanto, rivalutato il film, la mente si è svegliata, il voto si è alzato e non solo :D
Dovevo cominciare così, scusate ma è stato più forte di me :p
A parte gli scherzi...sto film è di un peso..ma di un peso..ma di una pesantezza che non riesco manco a rendere l'idea...esageratamente criptico...troppo troppo...per carità, può anche essere visto come un capolavoro, per me no di certo. Già tanto che gli concedo un 5 perchè è un film comunque coraggioso, ha il suo fascino, registicamente molto artistico e visionario formato da pochissimi dialoghi, la Johansson brava e come sempre un bel vedere....però mamma mia 2 ore così è na martellata sui..........ci siamo capiti.
Mi sento talmente stanco della visione che ci ho dedicato che non riesco neanche ad esprimermi più di tanto. In parole povere tecnicamente è sicuramente un prodotto valido, però quello che vuole raccontare e il modo in cui lo fa personalmente non mi è piaciuto.

Mildhouse  @  12/09/2017 16:30:15
   7½ / 10
Film che preso di pancia soddisfa davvero molto, le figure aliene sono inquietantissime, e più inquietante ancora è cosa fanno con gli umani che adescano. Tutto il film in generale trasmette un forte senso di minaccia incombente e mistero, virando poi verso nuove rotte e concentrando l'attenzione sulla protagonista stessa della pellicola e la sua metamorfosi

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Zazzauser  @  11/09/2017 22:29:41
   6½ / 10
Metaforico, angosciante (fino quasi al limite del sopportabile), criptico (troppo), intelligente ma pretenzioso, contemplativo ma stilisticamente incoerente, eterogeneo, autocompiaciuto. Aggettivi contrastanti per un film spiazzante. Jonathan Glazer, uno dei re del videoclip d'autore (Radiohead su tutti), poco abituato al grande schermo (quasi dieci anni dal suo "Birth", 2004), firma un film dalla genesi talmente travagliata che il risultato lascia non poco amaro in bocca. Forse un'indagine metaforica sul concetto universale della sessualitá (al di lá del gender, al di lá dell'esperienza umana, addirittura), forse un gigantesco buco nell'acqua. In ogni caso un'esperienza cinematografica da fare.

ferzbox  @  25/11/2016 19:47:36
   4 / 10
Partiamo subito dal fatto che quello che dovrebbe essere il colpo di scena finale non è un colpo di scena.....l'avevo capito tipo 5 minuti dall'inizio del film?...forse anche meno....
In secondis la cosa che caratterizza tale colpo di scena non è stata approfondita nemmeno un pochino, è stata buttata la senza alcun senso e senza alcun significato.....
Poi.....facciamo finta che la scena finale non è la cosa che valorizza davvero il film....allora perchè metterla come scena finale?.....poi, facciamo finta che la bellezza della pellicola stava nello stile visionario e nella regia.....orrendi entrambi; Lynch da questo punto di vista sa sorprendere; Tsukamoto anche......ma ci deve stare qualcosa che abbia un senso, che stimoli perlomeno visivamente, che susciti qualcosa.......ma questo lavoro cosa dovrebbe suscitare?....sinceramente me lo sto ancora chiedendo; l'unica cosa che mi ha "suscitato" sono state le tette di Scarlett Johansson( e pure il culò).....
Il cinema d'autore a me piace, ma quando è davvero vuoto e senza senso mi incavolo sul serio; una noia mortale per non arrivare a un cazzò.....ma come si fa a scrivere sulla locandina"CAPOLAVORO".....MA DE CHE?....nel vedere una donna che rapisce le persone e le fa entrare ogni volta in una stanza per immergerli in un liquido scuro e ....

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Vado a cena.....basta.....

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  29/02/2016 15:19:13
   5 / 10
Un film quasi sperimentale a meta' tra l'autocompiacimento e il cinema d'autore.
Purtroppo i difetti principali si trovano in quella che dovrebbe essere l'ossatura della pellicola, la sceneggiatura.
La stessa sequenza si ripete piu' e piu' volte senza che questa possa aggiungere molti elementi per arrivare a una conclusione. Il regista non ci vuole proprio dire nulla. Un'aliena che divora gli uomini ma perche?
Alla fine il film mi ha lasciato proprio come la Johansson, senza nessuna emozione.
Esagerato.

KitaVerde  @  27/02/2016 19:45:44
   5 / 10
Molto molto confuso, si salvano alcune scene e una buona atmosfera.

Scuderia2  @  19/01/2016 00:12:05
   1 / 10
Se l'Ente Turismo Scozzese non ha querelato regista e produttori,questi possono ritenersi fortunati.
Intanto il furgone e la TV sono anonimi:i brand in questione hanno chiesto in post-produzione l'eliminazione del loro nome perché non volevano avere nulla a che fare con questa m.erda di film.
Vengono rappresentate una Glasgow e una Scozia in preda a un'emarginazione hooligan tale che anche gli alieni si suicidano.

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Ultima risposta 19/01/2016 19.40.24
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camifilm  @  15/01/2016 11:41:01
   5 / 10
Non mi è piaciuto per nulla.
Noioso. Inconcludente. Il peggior film di fantascienza che ho visto ultimamente.
Poco intrigante. Poco coinvolgente. Non entra mai nel vivo. Inizialmente accattivante, magari, ma poi via via sempre più noioso.

Beefheart  @  14/01/2016 12:52:52
   7½ / 10
Un po esagerato nella ricerca dell'estremizzazione ad ogni costo ma non senza una certa efficacia narrativa e visuale. Scarlett Johansson che si mostra nella sua imperfetta integralità fisica, gli altri nudi non esteticamente impeccabili, la perenne sensazione di freddo, di umido, l'eliminazione di dialoghi inutili che lascia ampi spazi a suoni e silenzi, l'astrattismo, i colori cupi, le location tristi, difficili ed inospitali ed un soggetto che sprizza alienazione, isolamento ed emarginazione ad ogni fotogramma, concorrono nel conferimento di una buona evocatività.
Rimane l'handicapp di trama e sceneggiatura sull'ermetico andante che lasciano il film senza risposte e di difficile collocamento. Infatti non c'è nulla di esplicito, ne di didascalico, ma confusione e disorientamento non tracimano mai e l'insieme risulta interessante, convincente e, perchè no? persino comprensibile. Sconsigliato solo ai palati troppo facili.

Zarco  @  22/11/2015 02:21:18
   4½ / 10
Scialbo quanto pretenzioso.

wuwazz  @  04/11/2015 11:32:34
   4 / 10
Un film che sfrutta qualche buona idea visiva, riproponendola e allungandola nei tempi di ripresa.

Per il resto: meriterebbe 1 solo per la spocchia del regista nel gridare in ogni sequenza: "guarda, questa è arte, stron2o"

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vermouth  @  29/10/2015 02:35:01
   4½ / 10
È fatto bene, la colonna sonora è strepitosa ed almeno un paio di scene sono da antologia, quindi mi astengo dallo stroncarlo... ma daje su, meno pippe e più sostanza diamine. I virtuosismi registici - che comunque ho trovato invasivi, sarò onesto - vanno anche bene, ma tutto il resto dov'è? Glazer dovrebbe capire che se vuole esprimere per bene le sue velleità artistiche non basta girare cose pompose, ci vuole una base concreta sotto. E mi tocca pure sentir parlare di polisemia e simboli anagogici... bah?..

mainoz  @  09/10/2015 09:58:12
   5 / 10
E' un film astratto, di lynchiana memoria, vuoto,sceneggiatura inesistente, immagini della Johansson e di uomini (le sue prede) nudi. Un'operazione commerciale che merita una visione solo per I ripetuti nudi integrali della Johansson che e' incredibilmente sexy. Se vi piacciono I film astratti meglio "Inland Empire" o "Strade perdute", almeno ci sono dialoghi intriganti, giochi di luce e atmosfere surreali.

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Ultima risposta 18/10/2015 16.36.29
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BrundleFly  @  15/07/2015 10:36:43
   6½ / 10
Io l'ho trovato un prodotto davvero interessante, dove non solo si sperimenta con le immagini, ma viene a crearsi una grande empatia con la protagonista.
Ottima la Johansson, che ormai ci ha abituati al suo sapersi ben districare tra blockbusteroni commerciali e film più autoriali e indipendenti.

kastaldi  @  05/07/2015 23:38:48
   5 / 10
L'unico motivo per cui ho visto questo film era perchè era classificato come "Fantascienza" e non ne sapevo assolutamente niente, neanche un minimo di trama. Purtroppo ho capito che, senza leggere il libro, diverse parti restano davvero oscure difatti pensavo che alcune scene fossero senza senso invece hanno un loro perchè. La Johansson non ha dovuto faticare molto nella recitazione visto il personaggio "legnoso" che mostra le sue forme tutt'altro che spigolose e si cimenta perfino in qualche momento divertente...
Finale non scontato e

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER ma film dimenticabile anche se merita comunque una visione, almeno per lo sforzo di sfornare un film diverso dal solito.

sim2704  @  17/05/2015 18:42:05
   4 / 10
lento, pesante, trama inesistente...

Junipher  @  09/05/2015 01:43:14
   5 / 10
Non ho letto il libro e infatti ho dovuto faticare un pochino per stare dietro alle lentissime divagazioni della bella aliena...
Il film è riuscito a comunicare un discreto senso di gelido squallore ma nel suo insieme è così lento... per gli ammiratori della Johansson comunque la visione di questo film è una goduria...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  23/03/2015 19:47:35
   6½ / 10
Film molto particolare ,unisce la bellezza della visione di luoghi magici e di musiche tra il fatato e lo spiritato a una storia visionaria e pazzesca..
un'escalation nei sentimenti di un alieno che pezzo per pezzo mette insieme per quel che può la condizione umana.
A tratti ripetitivo rischia di annoiare un pò nella parte centrale .
Scarlett Johansson è bravissima,ma pensavo fosse più bella,non che sia importante,ma se spesso la eleggono a sex simbol.insomma già è 1,55 in più così larga di fianchi..vabbè
Comunque classico film di fantascienza che piace o fa schifo..
non mi è dispiaciuto,ma non credo lo ricorderò per molto.

TheLegend  @  22/03/2015 00:46:45
   6 / 10
Visivamente accattivante ma l'ho trovato inutilmente astratto e inconcludente.
Tutto sommato guardabile proprio per la sua particolarità.

Invia una mail all'autore del commento marlamarlad  @  21/03/2015 08:24:29
   6 / 10
Mi lascia di stucco. Non so che voto dare. Come si fa a girare un film di cosi' alte premesse per poi lasciarlo sospeso per aria? Molto interessante Scarlett Johansson, dovreste guardare le facce che fa: perfetta! E poi (ovvio, per chi apprezza) e' una morbidona falsa magra, e il suo personaggio unito ad una certa 'staticita', non dico altro per non spoilerare, rende un risultato particolare.
Ma poi, tutto finisce alla malora, sfido chiunque a spiegarmi le ragioni della storia, non si capisce nulla. Penso andro' a leggermi il libro. Nel frattempo vorrei dare come voto un bello zero meno-meno e pure una legnata in testa, ma non ne ho il cuore perché questo film rimane comunque affascinante.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  11/03/2015 18:11:38
   6 / 10
Under the skin è un film che forse pecca di presunzione ma allo stesso tempo porta lo spettatore a riflettere.
I punti di forza sono le belle ambientazioni scozzesi, la bravura della Johansson e l'atmosfera inquietante ed onirica.
I punti deboli sono il rischio di monotonia, dovuta alla ripetizione delle azioni, il ritmo piuttosto lento e la stringatezza dei dialoghi.
Complessivamente un esperimento non troppo riuscito ma che merita la visione.

Danny85  @  06/03/2015 18:51:05
   6 / 10
Parte bene, incuriosisce.
Il ritmo è da subito lento e la maggior parte delle inquadrature dura parecchio senza che succeda nulla. Ma è un film intellettuale artistico, quindi va bene così.
Il problema nasce a circa un'ora, quando le azioni cominciano a ripetersi senza avere sviluppi.
La prima parte è interessante, perché passo passo spiega un pochino per volta le motivazioni, ma poi all'improvviso, nella seconda parte, si blocca tutto e l'unico scopo del regista è di farci capire quanto questo "alieno" si stia pentendo di quello che sta facendo, oltre ad altri elementi che non ho voglia di descrivere.
Comunque quella magia intellettuale-artistica, che era notevole nella prima parte, va a sparire completamente e infatti il film diventa ostico.
Peccato perché poteva essere molto più interessante e coinvolgente.
Ho preferito The Congress, che è tutto diverso e non c'entra niente con questo Under the Skin, però è uno di quei film intellettuali del 2014 che hanno avuto poco successo. A differenza di Under the Skin però, The Congress è a suo modo vincente e scioccante.
Under the Skin non mi ha lasciato nulla. Peccato.

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Ultima risposta 09/03/2015 12.18.03
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  28/02/2015 16:08:56
   7½ / 10
Io sottoscrivo pigramente il commento del collega qui sotto, abbassando però il voto di mezzo punto a causa della scarsa coesione della sceneggiatura: io non sono un amante degli spiegoni, però nel momento in cui accenni a cosa succede agli uomini rapiti ed ammaliati dalla Scarlettaliena, non puoi non aggiungere un minimo di dettagli in più sul perché di tali rapimenti. Bravissima Scarlett in un ruolo molto, molto complicato, basato tutto sulla potenza di sguardi e silenzi. Incredibile che un film così coraggioso sia stato addirittura fischiato a Venezia.

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Ultima risposta 06/05/2021 16.05.23
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  25/02/2015 09:26:31
   8 / 10
Le sinuose e morbide forme di Scarlett Johansson nascondono molto di più che una ragazza dai facili costumi sessuali; avvolto in quell'involucro di inaudita beltà si cela un alieno in cerca di nutrimento.
Il territorio di caccia si espande in Scozia ovunque ci sia un uomo desideroso di compagnia: dalle imponenti Highlands ai piccoli villaggi, dai sobborghi o al centro delle grandi città, sino a giungere spiagge spazzate da furiosi venti e oceaniche onde di rara potenza.
Straordinario il macabro rituale dell'eliminazione dell'aspirante amante: si svolge in inquietanti edifici dove un pavimento liquido fagocita il malcapitato in un oscuro limbo.
Un copione che si ripete quasi estenuante, sino all'incontro con un ragazzo affetto da neurofibromatosi, grimaldello empatico per far scattare un sentimento che abroga la glacialità dimostrata sino a quel momento (da brividi l'indifferenza nei confronti del bimbo sulla spiaggia).
Qualcosa scava dentro la predatrice: pietà? disperazione? solitudine? o addirittura amore? Il ruolo di belva travestita da agnello perde di intensità, tanto da indurla a tentare di mescolarsi agli umani, comprenderli, imitarli; una presa di coscienza indeterminata nelle ragioni scatenanti ma assolutamente dirompente nell'urgenza.
Così facendo, senza più la copertura degli enigmatici motociclisti e senza più il protettivo furgone, si espone al pericolo, assumendo il ruolo di vittima, non più di cacciatrice.
Torna su livelli notevoli Jonathan Glazer, ricordato solo per il flop di "Birth - Io sono Sean" e a malincuore non per il notevole noir surreale di "Sexy Beast".
"Under the skin" si segnala per la sceneggiatura povera di avvenimenti solo in apparenza, in realtà ricca di riflessioni offerte da una narrazione asciutta, ipnotica e suadente come la camminata maliziosamente ondeggiante della protagonista e in linea con il magnetismo di una soundtrack dai suoni cupi.
I dialoghi volutamente banali della prima parte mutano in silenzi carichi di significato, in cui l'elemento naturale si erge potente in tutta la sua maestosità scenografica, mentre il meraviglioso finale fonde l'estetica mozzafiato con i bisogni di una creatura spiazzata dall'esigenza di mettere (letteralmente) a nudo la sua essenza, così fragile e così simile a quella umana.

InvictuSteele  @  17/02/2015 01:30:56
   7 / 10
Under the skin è un film molto particolare, dove sono i silenzi i veri protagonisti, i quali, accompagnati dalla potenza delle immagini, cullano lo spettatore e lo trasportano nel suo mondo onirico e bizzarro. La trama è giusto abbozzata, a volte ripetitiva, dove spesso non si capiscono certi gesti o taluni personaggi che ogni tanto fanno una comparsata (tipo il motociclista). Il tutto viene lasciato nel dubbio ma dietro ciò non c'è un intento morale, un messaggio nascosto e una seconda interpretazione. Non c'è nulla perché non era nelle intenzioni del regista e degli sceneggiatori dare spiegazioni. Comunque un film particolare, non troppo esaltante ma coraggioso.

Huggia81  @  06/02/2015 23:42:34
   3 / 10
Non aggiungo molto a quello che e' gia stato detto da altri utenti, ma ci tengo a rimarcare l'inganno a cui questo film ti sottopone.
Del film d'avanguardia rimangono le premesse (che si dimostreranno alla fine ridicole), la sceneggiatura e qualche effetto sonoro.
Glazer ha cercato di svendere un certo tipo di cinema al popolino, privandolo della sua essenza, la pellicola e' infatti BANALE.
Povera Scarlett che si e' venduta per questo scempio.
Riguardo a chi ha dato un voto superiore al 6.5 (ma sono buono) consiglierei una nuova serie che non manchera' di entusiasmarli: Peppa Pig.

nazgul  @  02/02/2015 16:59:43
   5½ / 10
se vi capita improvvisamente davanti Scarlett Johansson nuda che si vuole fare una sveltina con voi tranquilli non avete preso un acido ma state vedendo UNDER THE SKIN.

1 risposta al commento
Ultima risposta 02/02/2015 17.18.21
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Niko.g  @  09/12/2014 10:28:28
   8 / 10
Una raccomandazione prima che mi dimentico. Il film è un'esperienza visiva e sonora di rara bellezza. Sfruttate dunque modalità Full HD e monitor di adeguata risoluzione e dimensione, evitando lettori dvd portatili o abomini simili e collegateli a un impianto Home theater (se ne siete sprovvisti, approfittate delle Feste per acquistarlo o farvelo regalare).

Ma "Under the skin" non è solamente estetica. Se da un lato sembra ambire ad una completa astrazione, dall'altro non fa che parlare attraverso significati a forte componente emotiva, percorrendo i più classici archetipi: paura, amore, dolore, vita, morte… e anche il pubblico meno allenato agli echi mitologici potrà riconoscere il fascino di un ingranaggio dove il modello stilistico di Kubrick trova una felice espressione, sia a livello visivo che sonoro.
Il film non è né pretenzioso, né così indecifrabile come può sembrare e il suo appoggiarsi al genere fantascientifico non fa che scongiurare pericolose o inutili masturbazioni mentali, tipiche di certi intellettuali cui è stata messa in mano una cinepresa e che fanno il cinema per loro stessi.

Trama ripetitiva? Film lento? Mai. Ogni sequenza progredisce aggiungendo un nuovo elemento, una nuova tensione, si libera delle pastoie didascaliche per aprirsi alle immagini di un esile quanto toccante romanzo di formazione, la cui protagonista è una bravissima Scarlett Johansson che seduta con l'occhio vitreo sul quel furgone ci rimanda, fosse anche per un secondo, all'intramontabile Schwarzenegger cibernetico.

Jonathan Glazer ha un potenziale che mette i brividi.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  09/12/2014 02:32:38
   8 / 10
Mi aspettavo la solita commercialata fantascentifica tipo ''the signal'' e invece sono rimasto piacevolmente sorpreso nel constatare che è un film molto minimale e intimista che segue le orme di pellicole quali Vanishing waves e beyond the black rainbow ''finti sci-fi'' , diciamo cosi', in cui la trama è fondamentalmente un pretesto per mettere in scena uno spettacolo visivo e sensoriale da infarto, basti vedere il meraviglioso incipit o la scena finale nel bosco, con quella musichetta in loop anche durante i titoli di coda che mi ha fatto pensare subito a quel capolavoro inarrivabile che è stato Dealer di fliegauf.
Purtroppo non posso gridare al capolavoro perchè si poteva fare meglio , magari tagliando sugli incontri e inserendo qualche sequenza psichedelica-onirica in più, in particolare mi sarebbe piaciuto che venisse dato più spazio al ragazzo deforme, con fliegauf o grandrieux dietro la mdp sarebbe stato sicuramente un masterpiece, invece è ''soltanto'' un gran bel film e glazer è assolutamente da tenere d'occhio.

lupin 3  @  10/11/2014 18:02:46
   6 / 10
Niente di eclatante, sufficiente.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  09/11/2014 17:24:11
   4 / 10
Film che si lascia guardare solo per la presenza di Scarlett Johansson. A livello di sceneggiaturala storia è ripetitiva e poco interessante.

narko80  @  17/10/2014 06:20:31
   6 / 10
A me è piaciuto, l'atmosfera e la recitazione sono buone, forse un po' troppo lento e ripetitivo, comunque si lascia guardare.
Una critica: Se questo film fosse stato fatto da Lars Von Trier si sarebbe gridato al capolavoro.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR alexava  @  13/10/2014 02:33:51
   2 / 10
Veramente, visto che io tra i collaboratori di questo forum sono visto da molti utenti come uno di quelli arroganti e un po' provocatori, Comincio con una nota d'eleganza.

Se io fossi stato in sala in quella lontana Venezia di più d'un anno fa, mi sarei certamente dissociato dalla lordura di fischi e pernacchie.

Ma caz.zo, sul contnuto dell'invettiva avevano ragione.

Che vi devo dire? Rispondetemi pure che non capisco niente, che sono ignorante e tutte quelle altre robe con cui voi troll infestate questo bel sito. Ma io ho un'idea diversa del cinema.

Ah, ve lo dico subito, eh. Il primo che mi comincia a parlare di valore metaforico della pellicola, gli rido virtualmente in faccia.

Dompi  @  03/10/2014 17:06:52
   4 / 10
Nel trailer italiano viene detto: "Innovativo, sconvolgente, stupefacente, un capolavoro, visionario, straordinario."

Poi ad un certo punto appare 'sta frase: "Forse abbiamo trovato l'erede di Kubrick."

Meglio star calmi potrei trasalire di brutta maniera.
Partiamo con gli aspetti positivi del film: colonna sonora sontuosa, perfetta direi. Una colonna sonora incredibilmente sinistra, inquietante ed efficace nella sua semplicità. Colonna sonora fantastica, davvero magnifica. Poi c'è l'interpretazione della Scarlett. Interpretazione malinconica, spenta e persa. Ma tutto ciò giova al film. Giova come non mai. Per concludere c'è la parte visiva, spettacolare per certi versi, per altri sembra di assistere veramente ad uno spot televisivo ben orchestrato. La fotografia fa la parte da leone nel film, i colori e gli ambienti racchiudono ed esprimono al massimo gli stati d'animo convulsi e straniati della protagonista.

Poi abbiamo il resto. E qui è il peggio.
La narrazione è svolta su eventi sequenziali e ripetitivi che verso l'inizio del film catturano l'attenzione dello spettatore per poi rivelarsi fasulli e insensati. Non viene spiegato nulla per tre quarti del film, il tutto si risolve negli ultimi minuti con il dispiegamento della pelle srotolata dalla protagonista che si rivela allora essere di sembianze non umane. Sarà un alieno? Cos'è?

Non viene spiegato dal regista. Non viene spiegato nulla ripeto. E' tutto lasciato alle sensazioni dello spettatore. Ma un certo Kubrick, ormai citato di forza leggasi la prima parte dello scritto, diceva:
"Il modo più potente per far capire a una platea il tuo punto di vista è di prenderla per i sentimenti, non per la mente. Certo, è un modo molto più pericoloso di scrivere, perché se il pubblico non riesce a scoprire ciò che vuoi dire, rischia di restare perplesso e disturbato alla fine del racconto."
Qui succede la stessa cosa, Gazler affida alle sensazioni dello spettatore il giudizio finale del film, giudizio finale per forza di cose incompleto e non totale poiché gli elementi proposti non sono tali per poter giudicare effettivamente il risultato del tutto.


Gazler ci ha provato ma manca il resto. La Scarlett non si è mai spogliata in un film, lo ha fatto in questo. C'è da domandare alla bella attrice se ne sia valsa la pena, perché a me sembra un'occasione sprecata e solo una scelta insensata.

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Ultima risposta 05/07/2015 23.59.36
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Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  03/10/2014 09:30:58
   3 / 10
Pretenzioso, noioso, ripetitivo.
Glazer non è ancora pago della propria arroganza pseudoautorialcinematografica. A 9 anni dal flop di Birth (che recuperò in extremis un pareggio di budget grazie a una distribuzione capillare a livello mondiale, imposta da produttori e distributori che non accettavano l'idea di trovarsi fra capo e collo un debito di quasi 20 milioni di dollari) presenta un nuovo flop (e questa volta sembra improbabile il pareggio di budget in extremis) infinitamente più deludente del già mediocre Birth e trasudante un'arroganza autoriale che mal si concilia con il genere di prodotto concepito e realizzato. Discreta fotografia, bravina ma non entusiasmante la Johansson, pessima sceneggiatura (e non si confonda la quasi totale assenza di dialoghi con la definizione di pessima sceneggiatura - la sceneggiatura è pessima perché viola sistematicamente la maggior parte delle regole della grammatica cinematografica e il risultato purtroppo si vede).
La regia è imbarazzante, non perché Glazer non sappia come posizionare una macchina da presa, ma perché adotta un linguaggio filmico incongruente, in cui l'asetticismo (palesemente voluto) si trasforma in un distacco involontario che non regala nulla allo spettatore e che non coinvolge.
Ad alcuni grandi autori della storia della cinematografia, la violazione delle regole della grammatica cinematografica ha permesso di sfornare dei capolavori... il punto è che Glazer non è uno di questi grandi autori, malgrado il suo priapismo.

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Ultima risposta 13/10/2014 02.37.54
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TheLory  @  28/09/2014 10:52:00
   6½ / 10
Mammaaaaaaaa, chiama quelli dello spurgo televisori, che qua c'è un film che intasa!
Seriamente, il filmetto ha il suo fascino lugubre e tetro, ma mi chiedo se ci fosse stata un'attrice meno trendy se di questo film si sarebbe lo stesso chiacchierato così tanto... certo che no!

jannakis  @  20/09/2014 12:40:13
   7 / 10
non sarà un capolavoro ma nonostante la lentezza si lascia guardare piacevolmente grazie ala sua estetica: meravigliosi paesaggi, suoni conturbanti e la johansson inquietante come mai si è vista.

TheGame  @  13/09/2014 19:32:46
   4 / 10
Stavolta non è lo spettatore a mettersi a 90, ma è direttamente il regista a farci la gentilezza di abbassarci la patta, dapprima spacciandosi per Cinema avanguardistico, poi smascherandosi come una preconfezionata masturbazione estetica vicina alla furbizia del blockbuster, irritante quanto arrogante

alesfaer  @  11/09/2014 23:51:33
   2½ / 10
NON SUccede assolutamente nulla per un ora buona. tra i film piu lenti e noiosi mai visti

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  10/09/2014 15:07:51
   9 / 10
Glazer annienta le didascalie per mostrarci un (il) cinema dal linguaggio brutale senza il dito puntato a sottolineare o indicare facili scorciatoie allo spettatore.

Inizia con un HAL 9000 di piombo e una lacrima (vera) da un corpo sdraiato in una sala lattea che si ricollegherà a tutte le lacrime successive.

Assecondiamo costantemente un conturbante corpo (alieno) che obbedisce all'imperativo tecnologico elementare di una seduzione funzionale alla raccolta di corpi, imballaggi per funzioni sconosciute. Il sonoro imbutoide ci chiama ad auscultare la meccanica interna del corpo, come accompagnatori silenziosi investiti dalla resa della stessa prospettiva.

La messa in scena sequenziale della seduzione non risponde a canoni estetici o a deviazioni indicate dalla morale delle circostanze, nulla turba la funzione, gli accadimenti, nulla si cura dello scempio fra gli esseri umani barattoli involucri mortali sofferenti, nulla della loro morte, del loro vacuo divertimento, della loro crudeltà.

Il sesso (la promessa del) diventa un tramite illusorio senza compimento, un tranello, una rete da pesca seriale per racimolare corpi, cancellando il qui e ora attraverso un "per", in funzione di.

Si sussegue una catena di tensioni epidermiche dal possibile svolgimento carnale, come promesse mantenute da un epilogo diverso.

Poi il nodo focale, la rotta che piega, la curva che la moto non si aspetta: lo specchio che deforma la tecnologia, il proprio volto, le proprie sembianze non sono più un involucro per il metallo di un meccanismo alieno programmato per una sola specifica funzione, sono "altro", la possibile scoperta di un'evoluzione che a sua volta cambia tutto il (de)corso degli avvenimenti, l'acquisizione dei segni del linguaggio umano non sono più ripetitiva metodica bensì la possibilità di evasione dalla programmazione data dalla scoperta consapevolezza di sé, la seduzione che diventa empatia che diventa curiosità e poi voglia che diventa orrore di una scoperta di incompletezza e la Consapevolezza, infine e sublime*, che incanta attraverso lo specchio di un volto smontato in cui guardarsi faccia a faccia, l'attimo in cui tutto si compie e diventa squarciante, come un corpo finalmente acceso (e incendiato) che attraversa il gelo di una tempesta di neve.

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Ultima risposta 11/09/2014 20.12.40
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  09/09/2014 22:43:03
   6½ / 10
Under the skin non è affatto un film facile. La sceneggiatura è estremamente essenziale, volutamente ripetitiva specie nella prima parte che rimarca il quotidiano procacciarsi di cibo umano dell'aliena Johansonn. La messa in scena fredda e glaciale, il dilatarsi dei tempi, l'affidarsi al fascino visivo delle immagini rispetto alla ricchezza di dialoghi, mette in mette in luce l'approccio privo di emozioni dell'alieno e la sua totale mancanza di empatia verso le proprie vittime. La scoperta graduale del proprio corpo mette in moto un meccanismo simile ad un racconto di formazione, ma sempre estremamente controllato a livello emotivo. Certamente questo approccio non rende la visione di questo film molto digeribile. Senza dubbio Glazer a mio parere esagera fin troppo una scelta piuttosto radicale della rappresentazione che sacrifica la narrazione a favore di una progressione più visiva.

luis 98  @  06/09/2014 22:36:03
   3½ / 10
Pellicola stupida senza senso e insipida
Tutto confuso mal e mal spiegato sembra di assistere ha un film di kubrick e poi quei pochi dialoghi del film sono insulsi quindi per me bocciato in pieno
Se volete vedere un film dove non capirete nulla e anche se lo capirete è insulso bene guardatevi questo film ....
L'unica nota positiva del film è il cast altrimenti avrei dato 2
Trama 1.5 (mezzo boto in più perche mi fa pena )
Cast 6

Manticora  @  06/09/2014 18:53:58
   8 / 10
Personalmente il film mi è piaciuto, intriso di un atmosfera sospesa, onirica, in cui le parole sono poche, essenziali, inquadrature fisse, silenzi, e Scarlett Johansson si muove come un automa cercando di decifrare gli esseri umani, e per l'esattezza i maschi. La storia sembra tutta qui, invece alla sua apparente disumanità( la scena sulla spiaggia è emblematica) si contrappone la solitudine. La musica disturbante e aliena accompagna in maniera efficace le vicende narrate. Il bad man, dalle sembianze di motociclista, è l'unico contatto per l'aiena Laura, in più di una scena il film è inquietante, riuscendo a coinvolgere nonostante il ritmo, il fatto che sia stato tratto da un romanzo mi ha sorpreso, la location della fredda, piovosa e buia scozia mette tristezza, ed è molto azzeccata. Il finale và SOTTO LA PELLE letteralmente, in una scena sorprendente, alla fine rimane solo un mucchietto di cenere...

Woodman  @  06/09/2014 13:11:03
   6 / 10
Chi, giustamente, a Venezia 70 alzò la mano e nominò Roeg, aveva individuato una delle (poche) chiavi di lettura per quest'opera. Non mi è difficile credere che, a chi fosse a digiuno di Russell, Temple, Jarman, Greenaway, Bartas, Carax, Karen Arthur e in minor misura anche del primo Makajevev e delle lezioni figurative di Jodorowski, il film sia sembrato fuffa.

"Under the skin", tuttavia, è una sorta di farmacia su pellicola (pardon, digitale).
Assistere a quest'opera equivale a farsi prescrivere le medicine o gli sciroppi.
E' uno dei tanti, colossali errori commessi dai cineasti odierni. Quello di inscatolare l'essenza del film come fosse tonno.
Di comandarti a bacchetta, costringerti davanti al binomio bianco-nero, prendere o lasciare.
L'imperativo emozionale che è regola imprescindibile dei blockbuster.

Già, perchè "Under the skin" è tutto fuorchè Cinema avanguardistico, sperimentale, d'essai, e tantomeno weird.
E' Cinema di preconfezione, che anzichè aggiornare (come si cerca di far credere) l'immagine e la figura, porta avanti, mascherandola con decoro impeccabile, la patina idiota e pruriginosa degli anni '80.
Dunque, indirettamente (ma presumo del resto volontariamente) il raggio d'utenza è allargato a dismisura.
Potrebbe essere interessante vedere come persistono certe tracce del glamour di "The man who fell the earth", ma il film Roeghiano più affine all'opus terzo di Glazer è in realtà quello stralunatissimo ed estroso "Eureka", film fatto di atmosfere fantasy e inquietudini esopiche, costrutti evanescenti che sopprimevano la logica della consequezialità.
Un Cinema eccentrico e fiabesco, cui il film di Glazer si avvicina, e molto più che al detestabile Kubrick, l'opera è debitrice delle follie visive dei suoi antecedenti connazionali.
E' quindi innegabile che sia l'estetica a predominare, visti i presupposti, considerando che siamo capitati nei turchesi anfratti del Cinema d'arcobaleno e pittura inglese '70-'80, dove i riferimenti alle arti figurative strabordavano e plasmavano l'essenza delle opere.
Ma se a suo tempo Roeg vestiva un ruolo nobile in quanto sperimentatore a tutto tondo, Glazer risulta oggi molto più formalista e innocuo, se il primo dai simbolisti e secessionisti aveva trasfigurato e ripreso la veste iconica della figura femminile (e santificato la divina consorte Russell) -la tanto rigida ed essenziale quanto preziosista e simbolica architettura letteralmente riversata nella regia- Glazer ricicla i lati meno intriganti del periodo, e, se Nicolas sbracava sul piano della narrazione in preda al delirio crittografico, Jonathan si perde molto prima, affezionandosi morbosamente al decorativismo, trasformando il romanzo di Faber in un'estetizzante pioggia di pelle e liberty, dove i codici sono fasulli e le soluzioni visive accreditate.
Forse, insieme agli archi di Mica Levi, è proprio questo narcisismo cieco e irrefrenabile che ha fatto pensare a quel beone di Kubrick. Uno che andava alla cieca, in un microcosmo dove vigeva lo stanleycentrismo. Poi avrà anche fatto scuola, ma questa è un'altra storia.
E infatti "Under the skin", sotto un'ulteriore luce, è pure manierato, poco meditato, semplicistico, quindi pomposo e arioso.
Si muove ondivago fra il pessimo e il bellissimo, all'insegna del compiacimento visivo.

Ma riesce anche a presentare un passaggio di una potenza oggi rara, elidendo tanto miracolosamente quanto brevemente la gratuità: si tratta del tremendo segmento sulla spiaggia, la cui tragedia è aperta e palpabile, la cui crudeltà vibra sottotraccia nel tentativo da parte di chi assiste di frenare lo shock. Un momento di epocale smarrimento, un buco nero paralizzante in cui si contrappone la furia astratta del pianto alla mutezza della morte apnoica. Paura esponenziale, infinita, primordiale, illogica. Furibonda cecità. Insostenibile, quasi stupefacente.
Vi sono echi suggestivi nei frammenti in cui il regista si abbandona di più, ma il sapore artificioso si insinua di continuo, suscitando più d'un sospetto.

Dopo "Birth", apprezzato da me e altri 4 in tutto il globo, era d'obbligo il grande salto, ma l'ermetismo del film anzidetto era ivi meno fasullo che nell'opera in questione, forte di un fascino acquisito posteriormente grazie al forte divario fra i critici e fra il pubblico, ambedue letteralmente spaccati a metà.
Il riciclo non riguarda solo le debolezze altrui, ma anche le proprie: ciò che traballava (vistosamente, dato che di immagine prima di tutto si tratta e disquisisce) in "Birth", qui è esaltato, soltanto coperto da un carnevalesco mascheramento.

Cinema di immagine pura e sensazionalistica che si impicca da solo antetempo e si trascina moribondo stringendo a più riprese la corda. Ma senza morire.

Alla fine della fiera, rimane da fare un doveroso rimprovero a Glazer. Ancora deve imparare una cosa fondamentale se davvero è intenzionato a non accontentarsi e a fare del grande Cinema:
Le sensazioni non si impacchettano.
E' impossibile. E tentar nuoce.

GianniArshavin  @  01/09/2014 13:21:51
   7½ / 10
Film complesso e non per tutti i palati questa seconda opera di Jonathan Glazer. Tratto da un romanzo di Michel Faber (molto diverso a quanto pare dall'opera cinematografica) questo prodotto fantascientifico punta tutto sui contenuti e sulle immagini , tralasciando la storia e la narrazione. Il regista quindi da vita ad una vicenda minimalista e intimista , dai pochissimi dialoghi e dall'ermetismo quasi totale.
La prima parte mi ha ricordato molto "Taxi driver" per la forte alienazione che si respira nelle desolate cittadine di periferia scozzesi e nell'animo della protagonista , una straniera in terra straniera che riesce a sopravvivere solo attaccando per prima. L'atmosfera che si respira in questo primo tempo è pesante , cupa , fredda e deprimente , i personaggi sono degli individui soli che facilmente cadranno nella rete della misteriosa donna/alieno.
Durante la prima fase ho percepito anche vaghe influenze cronenberghiane , che rappresentano la componente fantascientifica del titolo.
La storia procede molto lentamente , la protagonista intraprenderà un percorso molto personale alla scoperta del mondo in cui è stata invitata e di se stessa , con Glazer che dimentica del tutto il filone principale per concentrarsi solo sul personaggio interpretato dalla brava Johansson. Non avremo risposte quindi , il tutto rimarrà ambiguo e astratto.
Tecnicamente nulla da dire , il regista ci sa fare e sfruttando una fotografia incredibile ed una colonna sonora straniante e magnifica ci regala spesso inquadrature d'autore che confermano la natura "d'essai" della pellicola.
Purtroppo però il grande difetto del film è proprio l'eccessiva sicurezza nei propri mezzi di Glazer , che si specchia fin troppo ed esagera nella ricerca dell'inquadratura d'autore ammazzando di fatto il ritmo e la genuinità di "Under the skin". Sfortunatamente saranno moltissimi i punti morti gratuiti disseminati per tutta la durata della visione , alcuni francamente inutili: va bene il sottolineare la location isolata e selvaggia , va bene soffermarsi sugli abitanti,va bene comunicare con le immagini ma ad un certo punto tutto questi frangenti di "poesia registica" stancano perché rallentano fino allo sfiancamento il ritmo.
Dunque "Under the skin" è un'opera che ammalia e affascina nel suo essere metaforico e oscuro. Peccato per i tanti momenti di stanca che Glazer poteva francamente evitare.

bullet  @  29/08/2014 12:11:30
   3 / 10
pessima trasposizione del romanzo di Michel Faber, rimane l'idea di base del libro ma solo pochi dettagli alla fine richiamano ad esso. Certo rimangono impresse l'ambientazione cupa e piovigginosa della Scozia, le musiche inquietanti ed una prolungata assenza di dialoghi ma niente di più. Onestamente poi la presenza della Johansson appare più una trovata commerciale, dichiarando un suo nudo integrale nella pellicola, al solo fine di attirare una fetta di pubblico che al 90 % sarà rimasto deluso ( non dal nudo, anzi) ma dal tipo di film, sicuramente non per tutti i palati. Rimane qualche riflessione sull'aliena che da carnefice diventa alla fine una vittima e sui bassi istinti umani (in questo caso maschili) dove alla fine il sesso rimane l'attrazione e la trappola più idonea per catturarli. Andate a vederlo solo se non avete letto il libro perchè altrimenti come me rimarreste delusi, ma preparatevi probabilmente ad annoiarvi. Non consigliato.

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Ultima risposta 30/08/2014 13.36.05
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melop  @  29/08/2014 09:40:28
   2 / 10
Film di una lentezza inenarrabile, senza dialoghi o criptici quei pochi che c'erano con scene terribilmente noiose (la scena in cui si guarda allo specchio dura minuti..). alcuni in sala sono usciti a metà film e li ho terribilmente compresi anche se io sono stato a farmi del male fino in fondo.
Film che consiglio se qualcuno ha delle pene da espiare e sicuramente dopo un'ora e quaranta di questa pizza qualcosa gli sarà perdonato..

gianni1969  @  28/08/2014 16:30:06
   8½ / 10
Mi è piaciuto parecchio , l'ho trovato inquietante ed originale, splendida poi scarlet, assolutamente da vedere

topsecret  @  16/08/2014 19:32:37
   5 / 10
Personalmente l'ho trovato un film di non facile fruizione e non so se questo dipende dal fatto di non aver letto il libro da cui è tratto. Il regista non spiega e lo spettatore deve tirare le proprie conclusioni avendo il poco materiale a disposizione, senza che questo riesca a coinvolgere o ad aiutare a stabilire un contatto con la protagonista. I colori freddi e la ripetitività della storia non favoriscono una visione appagante e coinvolgente, la prova della Johansson seppure insolita non convince più di tanto e i dialoghi ridotti all'osso non rendono più fluido il ritmo che in alcuni frangenti sembra troppo statico (forse volutamente).
Insomma, per quanto mi riguarda non è il genere di film che preferisco e la chiusura che mostra Glazer nei confronti dello spettatore che non è solito a pellicole così criptiche, rimane piuttosto sconfortante e deludente.
Decisamente non è un film per tutti.

Jumpy  @  05/07/2014 00:58:48
   7½ / 10
Fantaschienza/thriller insolito e inquietante.
Mostra come si può fare fantascienza giocando solo con musiche, silenzi, atmosfera, senza chissà quali effettoni speciali.
Sottile ed enigmatico... col procedere del film gli interrogativi piuttosto che diminuire aumentano, un un'atmosfera sempre rarefatta e surreale, si viene trascinati nel mondo vagamente onirico della protagonista.
Troppe questioni restano aperte e il film lascia un con l'amaro in bocca per la curiosità non soddisfatta, ma merita almeno una visione.

castelvetro  @  19/03/2014 21:02:29
   9 / 10
Film di serie A.

Silenzi e paranoie. Ho sentito il film molto vicino a me.

Consiglio la visione senza aver letto prima la trama.

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