un apprezzato professionista di sicuro avvenire (1972)

Ultima regia di Giuseppe De Santis,che firma quella che probabilmente è la pellicola più singolare della sua intera carriera.
Siamo davanti ad un lavoro giocato su più registri,dal grottesco al giallo senza farsi mancare neanche la denuncia sociale,con una storia sviluppata attraverso un complesso sistema di flashback ad incastro.
Certo il tutto appare scarsamente verosimile,ma è sicuramente interessante e coraggioso.
Recitazione,purtroppo, non esaltante.
Una pellicola veramente bizzarra ed unica,praticamente semidimenticata,merita una riscoperta.

Non è un film perfetto, infarcito forse di eccessivi luoghi comuni e giocato molto sopra le righe cui De Sanctis non prova a mettere un freno. Eppure nella sua imperfezione è un film che rimane impresso, probabilmente per gli stessi motivi, per quel tono un po' decadente e sordido che provoca quel sano fastidio che ti fa riflettere bene a fondo. Ultimo film di un grande regista italiano.

Ultimo di De Santis, faticosamente alle prese con tematiche d'attualità... c'è da segnalare la notevole prestazione di Cucciolla, ma a mio avviso si corre troppo il rischio di assaltare la contemporaneità con uno stile registico che sembra più adatto a un corsivo di quotidiano... senza contare la volgarità gratuita di alcune sequenze, che sembrano create per suscitare clamore tra i cinefili che (giustamente) rimpiangono il neorealismo dei primi film