Tre amanti di birdwatching, gareggiano al concorso North American Big Year, ognuno di loro deve avvistare il maggior numero di uccelli più rari durante il corso di un anno.
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Questo film è di una semplicità disarmante. Privo di qualunque sussulto nella trama, scorre senza scivolare in clichè prevedibili o gags trite e ritrite verso un finale presentato senza giudizi o pregiudizi. Un film del tutto privo di pretenziosità, di pomposità, di messaggi nascosti, di virtuosismi d'autore, di dietrologie. Una semplice vicenda umana, tutto qua.
Beh, che dire, passato lo smarrimento del primo quarto d'ora, quando farete di tutto per incanalare quel che vedete in modelli narrativi consolidati, e non ci riuscirete (Domandandovi cos'è sta roba? Un film o un documentario? Quand'è che viene il bello? Perchè al cinema trasmettono ste cose? Perchè io sono al cinema?) abbandonandovi così a quel che viene, come viene, allora capirete... che tanta semplicità è stupenda!
All'uscita dalla sala mi pareva d'essere stato in vacanza.
Dopo la doverosa testata in faccia al traduttore italiano del titolo, che si rifà senza alcuna logica o motivazione alla "notte da leoni", tutt'altro genere di film (ci stanno prendendo per deficienti, e temo pure che abbiano ragione), passo ad analizzare la pellicola: una commedia leggera leggera, poco divertente, che però presenta delle sfumature malinconiche che ne fanno una pellicola banale ma che tutto sommato fa il suo dovere. Finale abbastanza scontato ma preciso, un compitino semplice portato a termine discretamente. Cast svogliato, ad eccezione di Owen Wilson che tratteggia l'unico personaggio con un pò di spessore, condannato alla solitudine perchè troppo bravo e troppo dedito alla sua passione. Nel complesso passabile, c'è sicuramente di peggio in giro