Mabel, sposata all'italoamericano Nick, con tre figli, sente crescere il conflitto con la realtà che la circonda soprattutto nei rapporti con il marito il cui lavoro lo tiene spesso lontano da casa e che gli impone ritmi tali da renderlo a sua volta spesso nervoso e intrattabile. Dopo l'ennesimo litigio, Mabel subisce un crollo nervoso in seguito al quale deve trascorrere un periodo in clinica.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Ma guarda un pò cosa ci combina quel genio di Cassavetes! Un'opera completa ancora una volta. Anche qui, il regista si affida ad un tipo di regia molto particolare che va a tradursi in immagini documentaristiche e realistiche. Gli attori imrpovvisano ed è un piacere immenso vedere recitare i grandi Peter Falk e Gena Rowlands che sono i protagonisti di questo film e gridano, parlano, si abbracciano, si picchiano, si amano, piangono, ridono... tutto come se stesse davvero accadendo lì...sulla scena. Interpretazioni mirabili e da far sverminare i piccoli e meschini attori holliwoodiani. La storia tratta, come per "volti", il rapporto di un uomo e una donna, le loro frustrazioni, i loro desideri. Lei è espansiva, ama la vita, ama le persone e forse è un pò matta...o almeno strana, Nick invece è un italoamericano che lavora in cantiere assieme ad altri italoamericani e afroamericani, ha un carattere molto suscettibile a causa del lavoro intenso che è costretto a fare per portare il pane a casa. Il punto focale è l'improvvisa pazzia di Mabel, sua moglie, che non identificandosi nel mondo che la circonda, con gente ipocrita che non ammette stranezze e gesti fuori posto come un abbraccio o un sorriso senza motivo, con un marito nervoso e sempre assente, con tre figli da crescere...non rispecchiandosi nella dura realtà della vita, finisce per costruirsi una sorta di guscio protettivo e si chiude nella sua pazzia alterata. Nick sarà costretto a portarla alla neuro e ne uscirà solo dopo sei mesi. Immagini intense tolgono il fiato. Il film è lento ma di una lentezza godibile e che, strano a dirsi, ti inchioda dall'inizio alla fine. Il rapporto difficile tra un genitore e i figli, la denuncia sociale ad una società che mette in un angolino gli italoamericani, afroamericani e tutte le razze emigrate povere e stereotipizzate, il difficile confronto con l'altrui comprensibilità. Un gran film, degno del regista americano.