un'altra giovinezza regia di Francis Ford Coppola Romania, USA 2007
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un'altra giovinezza (2007)

 Trailer Trailer UN'ALTRA GIOVINEZZA

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locandina del film UN'ALTRA GIOVINEZZA

Titolo Originale: YOUTH WITHOUT YOUTH

RegiaFrancis Ford Coppola

InterpretiTim Roth, Alexandra Maria Lara, Bruno Ganz, Marcel Iures, Matt Damon

Durata: h 2.01
NazionalitàRomania, USA 2007
Generedrammatico
Tratto dal libro "Un'altra giovinezza" di Mircea Eliade
Al cinema nell'Ottobre 2007

•  Altri film di Francis Ford Coppola

Trama del film Un'altra giovinezza

Adattamento per il grande schermo di un romanzo del 1988 dello scrittore Mircea Eliade, ispirato alla vita del poeta rumeno Mihai Eminescu: professore universitario che cambia totalmente vita dopo un drammatico incidente negli anni che precedono la Seconda guerra mondiale, diventerà un fuggitivo e dovrà scappare attraverso il continente indoeuropeo, tra la Romania, la Svizzera, Malta e l'India.

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Voto Visitatori:   6,35 / 10 (51 voti)6,35Grafico
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Voti e commenti su Un'altra giovinezza, 51 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  18/03/2010 18:26:02
   8 / 10
Ritorno di Coppola al cinema dopo anni di inattività come regista,e da subito Un'altra giovinezza divide sia la critica sia il pubblico.

Che sia un film complesso,difficile,pesante e lento è palese. Altrettanto palese è il fatto che tecnicamente è splendido,alcune inquadrature e sequenze sono semplicemente fantastiche. Ma decifrare tutto il film dopo una prima visione è un impresa colossale.

Tantissimi i riferimenti alle filosofie orientali,tutta la storia ruota attorno a questo.
Il contrasto tra i desideri di una vita,il doppio di sè,rinascita,vita,morte,amore oltre il tempo:tutto è troppo.
Molto bravo Roth,peccato che Ganz si veda solo per una mezz'oretta.
Comunque è l'inizio di un nuovo percorso artistico di Coppola,un film che non segue nessuna regola e che non può essere in alcun modo commerciale.

Le rose,simbolo di tutto il film,sono 3, a quanto sembra. Cosa stiano ad indicare è una cosa complessa e difficile da decifrare ma a quanto pare la terza Rosa tocca a tutti,anche a chi ha una seconda possibilità.
La fine è sempre una.

5 risposte al commento
Ultima risposta 24/03/2010 23.26.56
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leonida94  @  04/01/2009 18:28:37
   4½ / 10
mi spiace ma lo devo bocciare, domo la prima ora... ronf,ronf

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/02/2009 14.27.30
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Gruppo COLLABORATORI Hal Dullea  @  06/07/2008 18:17:50
   1 / 10
Eliade è già uno strazio su cartaceo. Trasposto su pellicola, poi. Anzi sarei pure più severo di Jelly: non ho visto alcun "oceano di buone intenzioni", solo la consueta menata dei fenomenologi della religione nel farsi un sincretismo tutto loro. Dall'"homo sacer" universale al newagismo.

Mauro Lanari

4 risposte al commento
Ultima risposta 18/10/2008 02.56.59
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  26/12/2007 10:44:19
   8 / 10
Ero indeciso fra un sette, un cinque e un nove.
è un film indecifrabile e che sicuramente devo rivedere perchè c'è molto materiale su cui lavorare e in una sola visione ciò è impossibile.
Maledettamente e indubbiamente affascinante, non si può rimanere impassibili alla superba qualità visiva del narrato: (come sempre) fotografia eccellene, scenografie suggestive, qualche sprazzo trashoso a sottolineare un prodotto totalmente artigianale e ispirato, una splendida padronanza dei colori, un Tim Roth in istato di grazia.
Ma pare tra l'altro che Coppola padroneggi la sua complicata storia in maniera cristallina e con la conoscenza e coscienza a posto. Coppola si rivela perfettamente in un lato fino ad ora quasi mai visto della sua personalità.
Diciamo che per me è stato un pugno nello stomaco perchè così poderoso non me lo aspettavo, un viaggio pressochè totalmente onirico e visionario era fuori dalle mie aspettative.
Come tutti hanno inteso, il film è diviso in due parti: credo di essere l'unico ad avere più apprezzato la seconda, poichè la prima (anche se forse più importante) mi è parsa più sconclusionata e pretenziosa, nonchè più ostica. poi tutto si fa più chiaro nella seconda dove si sviluppa più il lato umano della personalità titanica di Matei e la storia dualistica Rupini/Veronica mi ha catturato pienamente. Interessanti gli spunti soprattutto lo sguardo attento del regista alla dimensione storica degli eventi nella prima parte che poi è un preludio alla seconda dove Storia e Conoscenza assurgono a tema principale. è per questo che la seconda mi è sembrata più completa della prima e molto più interessante.
Bellissimo il cammeo di Matt Damon nei panni del Good Sheperd di De Niro (fi.gata!) che, essendo agente della CIA, si avvicina a Matei per offrirgli protezione e aiuto.
La Rosa mi sembra il tema più complicato da districare, forse seguiranno risposte al mio commento per chiarire alcuni aspetti, ora sono in alto mare.
continuo a pensare che sia un film per giovani e per gli adulti e vecchi scivoli via senza lasciare tracce, nonostante infin dei conti sia una "giovinezza senza giovinezza"...

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Ultima risposta 26/12/2007 19.50.38
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Raskolnikov  @  12/12/2007 15:17:22
   9½ / 10
Il film più sottovalutato dell'anno. Affascinante e profondo oltre il cinematografico, mi prenoto per recensione.

11 risposte al commento
Ultima risposta 26/12/2007 15.19.51
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gardner  @  30/11/2007 12:11:58
   2 / 10
L'unica volta che in vita mia sono stato tentato di uscire prima della fine. Non fatevi fuorviare dai giudizi critici degli esperti. Una confusione pazzasca, cui non riesce a far fronte nemmeno la sua capacità di narratore cinematografico. Con le (tante e confuse) idee a disposizione si potevano girare sei film.

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Ultima risposta 01/12/2007 22.37.16
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  09/11/2007 10:39:33
   5½ / 10
Dopo un inizio incoraggiante Coppola si accartoccia tra filosofia orientale, doppi, sovrannaturale, amore disperato, fallimenti professionali, lingue arcaiche e suggestioni wildiane, confondendo le idee al malcapitato spettatore ed annegando nell'oceano delle buone intenzioni.
Peccato perchè i presupposti per far bene c'erano tutti e perchè un Tim Roth in un simile stato di forma avrebbe meritato ben altro.
Menzione necessaria anche per Bruno Ganz, al solito impeccabile.

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Ultima risposta 06/07/2008 22.38.44
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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  09/11/2007 02:48:50
   6 / 10
la prima parte è molto bella e intrigante, la storia dell'uomo colpito dal fulmine ricercato dai nazisti, al limite tra filosofia e fantascienza, ne faceva un film narrativamente interessante, originale e "strano" in senso positivo, perchè esteticamente curato e anti-hollywoodiano nel modo di dipanare la vicenda. Peccato che poi si perda in una seconda parte noiosissima, ripetitiva e scontata (il doppio che appare ogni secondo è francamente abusatissimo). Poteva essere un gran film, molto intellettuale e adulto in tempi in cui il cinema è per lo più a uso e consumo dei beoni, questa è la sensazione che rimane. Peccato, anche perchè la regia di Coppola, nota per essere classica, è qui curiosamente sperimentale e Tim Roth è al massimo delle sue capacità.

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Ultima risposta 12/12/2007 15.20.29
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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  06/11/2007 17:14:59
   7½ / 10
“Una volta Chuang Tzu sognò di essere una farfalla. Svegliatosi di soprassalto, fu colto da un dubbio, infatti, Chuang Tzu non riusciva a capire quale fosse il suo vero essere: era un uomo che aveva sognato di essere una farfalla o una farfalla che in quel momento sognava di essere un uomo?”

Coppola inserisce in questo film temi cari a Borges come lo sdoppiamento dei personaggi e questo aneddoto sul filosofo cinese, analizzato dallo stesso Borges nella sua “Antologia della letteratura fantastica”. Il suo intento forse è quello di spiegare che non possiamo distinguere la realtà dal sogno e quindi neppure il falso dal vero.
Il film evidenzia un conflitto intimo e personale: la vecchiaia, la realizzazione dei sogni nel bel mezzo di alcuni scontri del XX secolo quali: il nazismo e la sua relazione con la scienza. Il regista sembra quasi un alchimista e mescola la qualità con la quantità; lo spettatore avrà la possibilità di dilettarsi con il grande cinema e sperimentare con il cuore, con il corpo e con la mente un racconto intimo, carico di idee e sensazioni.
Nella storia il potere fisico serve per continuare ad apprendere e vivere nuovamente una seconda giovinezza, per rivedere le decisioni sbagliate con maggiore coscienza. “Un’altra giovinezza” è un film complesso, carico di disquisizioni metafisiche fatto più di parole che di immagini, e che vede in Tim Roth un protagonista eccellente che con efficacia ed eleganza recita il ruolo forse più intimistico della sua carriera.
Il protagonista Dominic ricorda il Dracula immortale di qualche anno fa, quello che Coppola aveva dipinto sotto molteplici profili: la maledizione di vivere, l’energia del personaggio espressa grazie alla sua conoscenza e l’inseguimento del grande amore.

Coppola ritorna dopo tanto tempo e ritorna alla grande con un ottimo film.

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Ultima risposta 08/11/2007 08.26.39
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  06/11/2007 13:05:10
   7½ / 10
Il ritorno di Coppola dietro la macchina da presa,ci riconsegna un'autore nuovo e lontanissimo da ogni compromesso hollywoodiano:Un'Altra Giovinezza e'un film narrativamente complesso ma allo stesso tempo affascinante,controverso e onirico,forse in alcuni punti prolisso,ma cmq coraggioso e fin troppo ambiguo per accontentare la larga fetta dei fan...sicuramente e'un film diverso,un tipo di cinema ancora inesplorato dal grande regista italo-americano,quesi un prodotto lynchiano direi...
La prima parte,ben costruita e dannatamente intrigante,e'uno spettacolo visivo non indifferente,con un mostruoso Tim Roth capace di bucare lo schermo da ogni angolazione,ma purtroppo non tutto quadra alla perfezione:la virata indiana risulata poco funzionale,con lunghi tempi morti capaci di appesantire oltre misura un film cmq non facile;
La sensazione a fine pellicola e'quella di aver assistito ad un capolavoro mancato,un prodotto sicuramente da vedere ma cmq rovinato dalla voglia di strafare del regista:amalgamare spy story,dramma psicologico,paranormale e storia d'amore in due ore,non e'facile neanche se hai girato pellicole immortali com e Il Padrino e Apocalypse Now.
Non un capolavoro,ma sicuramente un gradito ritorno...

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Ultima risposta 07/11/2007 20.05.15
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  06/11/2007 12:44:52
   8 / 10
"Un'altra giovinezza" è sicuramente un film non adatto a tutti: vuoi per le disquisizione filosofiche o per lo svolgimento complesso della storia, non stupisce il fatto che sia stato accolto dalla massa con freddezza.

Ciononostante, anche se io stesso non ho compreso tutto il film nelle sue svariate sfumature, sono rimasto completamente soddisfatto dalla malinconia, dalle riflessioni esistenziali e dal coinvolgimento che Coppola in questa pellicola riesce a trasmettere e ad infondere.

Nel film, il trascorrere del tempo, inteso come percezione personale o assoluta, in fin dei conti, non ha poi cosi tanta importanza; partendo da questo presupposto, anche la definizione di sogno e realtà diventa labile.

Quello che rimane, è la riflessione su una vita continuamente in bilico tra la ricerca della felicità terrena, rappresentata dall'amore per Laura-Veronica-Rupini, e la sete di conoscenza: e il protagonista di questo viaggio è un magistrale Tim Roth, accompagnato da una brava (e bella) Alexandra Maria Lara.

Dal punto di vista registico, non stupisce l'altissimo livello di Coppola, cosi come la fotografia supportata da locations molto suggestive.

Per concludere, bisogna ricordare che il film è tratto dall'omonimo romanzo: vista la complessità della trasposizione cinematografica e la vastità dei temi trattati, è molto probabile che la lettura del libro possa aiutare nella comprensione e nell'approfondimento di questi.

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Ultima risposta 06/11/2007 13.01.28
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  02/11/2007 18:55:30
   7½ / 10
Secondo me il ritorno di Coppola non delude affatto le aspettative, considerando il tema affrontato però c'erano davvero le potenzialità per un capolavoro, e nel suddetto caso non è stato così.
Ha una notevole ricchezza espressiva, resta un'opera di gran classe, ma è ora affascinante, ora prolisso, ora intrigante ora fastidiosamente romanzato: un'opera di grande coraggio che non riesce a controllare la sua materia e invade lo spettatore con un clima straniante e un pò lugubre non sempre in grado di catturare allo stesso modo nel corso della sua durata.
Però al di là di qualche momento retorico, il film riesce a evitare abbastanza bene i clichè tipici del genere, fornendo un dignitoso affresco su un tema che può passare tranquillamente da Schnitzler a Nostradamus, da Camus al pessimo Coelho o a Wilbur Smith: in questo contesto, mi pare che l'unica concessione davvero opinabile sia tutta la parte girata a Malta, che molto pubblico femminile troverà languidamente emozionante, e che è francamente orripilante, convenzionale e stucchevole oltre misura. Non conoscendo il testo originale, non saprei dire quanto questo sia intenzionale o inconscio...


Restare in bilico tra cinema di genere e opera "colta", fornire il pretesto per ricordare Lynch ("The elephant man", per il rapporto tra medico e paziente), l'espressionismo tedesco (Murnau) o David Lean sono potenzialità enormi, lo script del resto è eccezionale, mentre la proverbiale prolissità del film ora spiazza ora irrita ora incanta nell'attesa di una realtà che tarda ad arrivare (a dirla tutta, le 2 ore del film sembrano raddoppiate).

Un vero peccato, perchè ci sono sequenze di mirabile bellezza, come quando Dominique infrange lo specchio distruggendo il suo "doppio", o quando costringe mentalmente la pistola del nazista a ritorcersi contro di se': quali altri registi potevano filmare una sequenza simile senza scivolare nel grottesco?

Tutte cose che elevano il film ben al di sopra delle aspettative e della riuscita complessiva dell'opera, soprattutto in una Bucarest nevosa davvero ricca di suggestioni visive (e poco importa che la neve sia artificiale...).

Ho provato un senso di disagio davanti a frasi come "nulla è come sembra" (che strano, l'avrei detto di ... me ndr.) o nella dimensione "privata" di quelle città che sembrano appartenere null'altro che a se stesse, ho amato il personaggio, che malgrado la buona prova di Roth il regista chissà come ama trasformare in un esule fatalista privo di sussulti e (vere) paure...

Indicativamente il film non regge i troppi temi affrontati, ed è un peccato che proprio tutta la parte dedicata al linguaggio cifrato, o ai linguaggi della storia (sumero-assiro-babilonese-etc.) finisca per perdersi in una sfiancante metafora sul senso della vita e sulla posizione beffarda del tempo e della memoria storica.

Tutto sommato, però, sarò generoso, in quanto la trasmigazione dell'anima di questo Zelig grafomane mi appassiona quanto basta per scoprire un film che genera ampi dibattiti: e forse proprio per questo il grande pregio del film è di essere ricco di forza anche nei suoi difetti.

Esiste anche un cinema formalmente impeccabile che non lascia alcuna traccia: pertanto Coppola è promosso a pieni voti, nonostante le inevitabili riserve

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Ultima risposta 18/04/2008 02.19.48
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Mirea  @  31/10/2007 12:35:45
   6½ / 10
Le premesse per un capolavoro c'erano tutte.
Una trama affascinante, regia e immagini di alto livello (quelle iniziali sono davvero bellissime)...
Ciò che rovina il tutto sono i numerosi eventi inseriti nel film; il risultato è che si è creato un calderone pieno di storie e tematiche diversissime tra loro, "incollegabili" l'una all'altra (alcune non centrano proprio niente con la trama principale).
Anche secondo me è un film da guardare una seconda volta: molte cose sfuggono... non sono chiare... non si capiscono... e questo succede grazie alla confusione degli eventi amalgamamati quasi per caso.
Mi riprometto di leggere il romanzo da cui è stato tratto il film, per capire quanto fedelmente Coppola abbia seguito la storia: se è così, Coppola l'ha sviluppata proprio maluccio.

Tim Roth non l'ho trovato nella sua forma migliore.

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Ultima risposta 10/01/2008 18.15.53
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Gianmaria  @  22/10/2007 15:16:19
   10 / 10
Se esistesse 11 in questo sito glie lo darei.Ho avuto la fortuna di vederlo a Roma nella Auditorum di S.Cecilia dove nella sala era presente il grande Maestro.Mettiamo in chiaro una cosa è un film molto complesso,dove è molto difficile dare un voto."Un'altra giovinezza" è stato accolto con molta freddezza.Ma io l'ho trovato un capolavoro.Un Tim Roth straordinario.Colpisce il film di Coppola soprattutto per la sua parte visiva.Una storia particolare e difficile che certo non piacerà alle persone che amono i film leggeri.Vi dico dall'inizio che non è il Coppola de "Il Padrino".E credo che in questi anni Francis avrà pensato come fare cinema.

Io mi sento di dire che con questo film è nato un nuovo tipo di fare cinema ma sopprattutto un nuovo Coppola

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Ultima risposta 02/11/2007 18.58.52
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