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Classico giallo all'italiana anni '70 con vittime giovani donne, qualche stoccatina (molto) leggera alla morale borghese, un commissario inconcludente e qualche scena di sesso buttata qua e là. Non è un brutto film ma non ha nulla che valga la pena di essere ricordato. Anche il finale è abbastanza intuibile per chi conosce un minimo il genere.
Un giallo senza gli ingriedenti vincenti che possano rendere perlomeno su un livello sufficiente. La regia di Tessari è troppo anonima e inoltre perde tempo in lungaggini che lo rendono veramente noioso. Mancano soprattutto i personaggi, presenti solo con un minimo abbozzo tanto per far vedere che ci sono dei "personaggi". L'abbinamento tra quest'ultimi e il contesto provinciale poteva offrire delle basi per ampliare il discorso, ma si è preferito non farlo. Cosa ci si ricorda di più di questo film? Le "gag" del caffè, solo questo.
Un giallo questo di Tessari che fa molta fatica a decollare,zoppica più o meno in tutto.da un'idea scialba che non convince affatto,ai dialoghi ripetitivi e stancanti circondati da sequenze erotiche opprimenti da dramma sentimentale che non fanno altro che distrarre e annoiare terribilmente lo spettatore.inoltre non sono presenti particolari plausi neanche a favore del blood level,praticamente assente,che almeno in parte avrebbe contribuito ad un maggiore trasporto verso la pellicola,ma magari come al solito mi sarò imbattuto nella versione censurata,quella che ho visto io durava 95 min,ma la pellicola in questione pare che ne durerebbe solo cinque di più. Un film quindi che riduce ad un minimo la componente thrilling per puntare quasi tutto sul giallo giudiziario,risultando così poco avvincente e diretto con svogliatezza.il cast è generalmente buono e le musiche di Ferrio altrettanto,ma il ritmo è lento e la regia di Tessari,con vari flashback e divagazioni inutili, non riesce a tenere alta l'attenzione.manca poi l'elemento indispensabile per un giallo,ovvero la suspance,come il caro Hitchcock ci ha insegnato.il tutto quindi scorre nel piattume più totale e un cast troppo "artefatto" alimenta la noia.Il titolo zoologico-argentiano non tragga in inganno per questo.
Credo che Tessari sia stato l'unico regista, oltre a Visconti, ad avere tra le mani (non in quel senso) due degli attori 'belli e dannati' degli anni '70 come Delon e Berger. I risultati naturalmente sono incomparabili (Tessari tuttavia è stato un ottimo sceneggiatore), anche alla luce di questo giallo pessimo. La parte iniziale, con la ricostruzione del primo omicidio e l'incedere delle indagini, non è poi male. Poi qualunque aspetto del film scade, e non basta il bravo Giancarlo Sbragia per risollevarlo. L'evoluzione della trama è quasi senza senso e la risoluzione finale allucinante. Berger oltretutto non è convincente, ma non ha molte colpe se gli viene cucito addosso lo stereotipo del borghesotto ribelle che non ha praticamente connessioni sensate con il resto del film.